Ognuno ha il suo spelacchio. A noi brindisini quest’anno è toccato “Spauracchio “, il cervo meno bello e famoso che ci sia. Piccolo, misero, lampadinoso, cromocangiante sì ma orripilante. Non scuote il capoccione e non bramisce, forse per questo assai stupisce. Se ne sta là, immobile, col suo palco di corna luminose (e assai costose), ad aspettar le foto delle pascolanti genti. Non è il cervo primaverile di Cocciante e manco uno dei due cervi di Verdone ( “ Ci so du cervi, se t’affacci li vedi, giuro! Aspetta uno è scappato, s’è rifuggiato ner teatro Verdi, ma c’è sempre l’artro, giuro! “. E’ solo un cervo invernale minore, un cervino che s’appiccia a tutte l’ore. Dopo la Befana al suo posto ci sarà una targa ( costo previsto 9.860 euro ) con la seguente scritta “Qui i cittadin e il foresto che ritorna /ammirato hanno dei brindisini le lucenti corna“. E l’hanno pomposamente chiamata ” Installazione “, ma che esagerazione! Cervo, cervo delle mie brame, chi fu il tuo inventor, gran para … gnosta del reame?
(Immagine Brindisiweb)