BRINDISI – Nei giorni scorsi abbiamo denunciato come l’Acquedotto Pugliese investirà 12,6 milioni di euro per sostenere la realizzazione di 17 Km di condotta idrica e 1,2 Km di tronchi di rete fognaria a servizio della marina di Ginosa (TA).
Il neo Presidente dell’Acquedotto Pugliese, a tal proposito, ha dichiarato che tali opere rientrano in un organico piano di investimenti che AQP si è impegnato a realizzare sul territorio.
Quale territorio? Brindisi significa anche Puglia. Anch’essa è dotata di chilometri di costa caratterizzata dalla presenza di insediamenti civili, tra abitazioni e lidi balneari con annessi bar e ristoranti, e nonostante tutto è priva, in parte, delle pur minime ed ordinarie opere di urbanizzazione primaria.
Sono decenni che si parla di sviluppo della costa, ma di concreto quasi nulla è stato realizzato, a partire dal piano della costa, imprescindibile strumento disciplinare, che risulta ancora sotto osservazione.
L’unico progetto, le cui opere seppur realizzate sono ancora sottoposte a monitoraggio, è stato quello relativo alla messa in sicurezza della falesia in determinati e specifici punti costieri.
Ci si chiede, quanto durerà nel tempo? Purtroppo la posizione geografica permette di esporre il litorale brindisino ai forti venti di maestrale, tramontana e grecale. Ciò determina l’aumento del moto ondoso, favorendo, purtroppo, l’aggressiva e persistente erosione della dorsale costiera.
Lo sviluppo della costa, con tutti gli scenari plausibili e positivi che essi potrebbero determinare, passa attraverso la realizzazione di opportuni interventi finalizzati alla mitigazione dei rischi derivanti dalla naturale e prevedibile, nonché concreta, erosione della stessa, causando anche una significativa diminuzione delle oramai ridotte superfici sabbiose a ridosso del litorale.
Mentre a Brindisi si parla, in Puglia, precisamente ad Otranto, è stato da poco implementato un progetto di ricerca innovativo denominato “eco-Smart break water”, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del bando “aiuti a sostegno dei cluster tecnologici regionali per l’innovazione”, realizzato in collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento ed il Centro di Ricerche Cetma.
Il progetto consiste nella realizzazione di frangiflutti innovativi con speciale geometria che permette di avere ottime performance di stabilità idraulica del masso sotto l’azione del moto ondoso.
L’aspetto più sorprendente è che trattasi di elementi in calcestruzzo ecocompatibili, composti da una miscela avanzata prodotta per più del 20% da materiale riciclato, tra cui l’alga “Posidonia”.
Inoltre, grazie ad appositi sensori in fibra ottica installati all’interno degli elementi è possibile ottenere informazioni sul modo di agire del masso in esercizio e sugli effetti su di esso dell’attacco ondoso.
L’innovazione tecnologica fornisce gli strumenti, compete alla politica trarre i benefici.
Coloro i quali sono responsabili di un governo cittadino hanno il dovere istituzionale, ancorché morale, di attivare tutti i canali possibili al fine di intercettare potenziali fattori utili alla realizzazione di un nuovo modello di città e di territorio.
Arrivare dopo o, peggio, non essere a conoscenza di tutte le opportunità esistenti, significa non essere all’altezza di ricoprire incarichi di responsabilità.
Giampiero Campo (Idea per Brindisi)