Il Consorzio ASI di Brindisi, come noto, nei mesi scorsi ha fornito supporto tecnico allo staff istituito dalla Regione Puglia per giungere alla redazione del Piano di sviluppo strategico della ZES Adriatica, inizialmente concepita come esclusivamente regionale e divenuta successivamente interregionale con il coinvolgimento della regione Molise.
Il sottoscritto, in qualità di presidente pro tempore dell’Ente e della FICEI Federazione dei Consorzi ASI di Puglia ha partecipato a numerosi incontri e tavoli tecnico istituzionali, sostenendo le istanze degli Enti che si occupano delle aree industriali di rilevanza regionale (ASI).
Così come è ben nota all’opinione pubblica la richiesta pervenuta da parte di alcuni territori di una maggiore considerazione nell’ambito delle attivande ZES che, seppur fisicamente distanti dai porti di riferimento avevano richiesto con forza a livello istituzionale più attenzione a tali legittime richieste, con una conseguente revisione delle aree coinvolte, è altrettanto nota l’iniziale diffidenza da parte dei tecnici dell’ammissione nell’ambito dei poli ZES di realtà come le aree industriali di Ostuni e Fasano Sud, fortemente sostenute dalla FICEI regionale ed a pieno titolo accolte unitamente alle altre realtà produttive regionali interessate.
E’ tuttavia inesatto affermare che Brindisi abbia “perso terreno”, così come asserito su articoli apparsi sulla stampa locale, a causa dell’ultima riperimetrazione presentata, poiché in realtà è stato richiesto al consorzio ASI di Brindisi una ulteriore ricalcolo degli ettari in questione, eliminando quelle superfici perimetrate dalle aree inedificabili e quindi occupate esclusivamente dalla viabilità o da aree di servizio.
Questa ulteriore delimitazione, che nulla ha tolto alla dotazione di aree retroportuali brindisine “beneficiarie” del regime dell’istituenda ZES, ha però consentito di quadrare il complesso equilibrio nella nuova configurazione introdotta dall’ampliamento interregionale. Nessuna penalizzazione, quindi, per la provincia di Brindisi che con le proprie aree industriali ASI rimane notevolmente coinvolta e considerata.
Spiace rilevare, invece, come ancora una volta tra le istanze portate avanti per il territorio brindisino, vi sia la mancata considerazione dell’area produttiva contigua all’Aeroporto del Salento, che avrebbe potuto a nostro parere avere una specifica utilizzazione in ambito ZES, proprio in ragione della sua peculiare ubicazione, limitrofa all’aeroporto brindisino.
Domenico Bianco
Presidente del Consorzio per l’area di Sviluppo Industriale di Brindisi