Nell’ambito dei potenziati servizi di vigilanza operati all’interno dell’area portuale di Brindisi, finalizzati al contrasto alla contraffazione ed alla tutela del “Made in Italy”, delle regole del mercato e della sicurezza dei consumatori, militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Brindisi, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane, hanno sottoposto ad accurato controllo due camion autoarticolati sbarcati da una motonave proveniente dalla Grecia.
All’interno del primo mezzo sono state rinvenute complessivamente 19.968 scarpe sportive recanti i segni distintivi della nota multinazionale “ADIDAS”, risultate tutte contraffatte, provenienti da un operatore commerciale cinese con sede in Grecia e destinate ad una ditta, riconducibile ad un altro soggetto di nazionalità cinese, localizzata in Portogallo.
Al fine di eludere i controlli,su tutte le calzature, gli elementi del logo che caratterizzano la privativa industriale tutelata dalla legge, erano mistificati attraverso l’apposizione di inserti di tessuto, rimuovibili manualmente, che alteravano la rappresentazione grafica del marchio attraverso l’oscuramento degli spazi posti tra le tre strisce oblique e parallele che distinguono il noto brand e facendo apparire il tutto come un’anonima ed uniforme applicazione.
Un secondo ed accurato controllo ha permesso invece di individuare 7.392 scarpe “DR. MARTENS”. In questo ulteriore episodio, lo speditore era una ditta bulgara ed il destinatario una società cooperativa partenopea, operante nel commercio all’ingrosso di calzature, riconducibile ad un soggetto di etnia cinese.
Le perizie tecniche effettuate a cura della menzionata casa hanno confermato l’ipotesi investigativa, acclarando la contraffazione delle calzature rinvenute.
La verifica sui prodotti stipati a bordo dei due Tir ha dimostrato che le scarpe, tutte riconducibili a vari modelli originali “ADIDAS” e “DR. MARTENS”, erano introdotte nel territorio comunitario per essere poi destinate alla commercializzazione come prodotto originale,inducendo in errore i consumatori.
La merce contraffatta illecitamente introdotta nel territorio nazionale, per un valore commerciale stimato di oltre 1 milione e 300 mila euro,è stata sottoposta a sequestro penale.
I rappresentanti legali delle società interessate alla transazione commerciale (tre dei quali cittadini di nazionalità cinese) nonché gliautotrasportatori (rispettivamente un cittadino bulgaro ed uno greco), sono stati deferiti in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per il reato di“introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” (artt. 473 e 474 c.p.).
La costante attività di contrasto operata all’interno degli spazi doganali del Porto di Brindisi, condotta in sinergia tra le “fiamme gialle” ed i funzionari doganali, con particolare riferimento ai risultati conseguiti finora, dimostra l’alto livello di attenzione e l’incremento costante delle azioni di tutela amministrativa e penale di marchi e disegni industriali, rispetto ai fenomeni della contraffazione.
Bisogna tenere conto, infatti, oltre ai danni per l’economia, che il commercio di prodotti non genuini ed insicuri danneggia il mercato, sottrae opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole e mette in pericolo la salute dei consumatori.
In entrambi i casi le conseguenze negative per il brand ed i prodotti sono molteplici; esse, infatti, oltre ai danni economici, sono anche di tipo commerciale, con ricadute su altri mercati e sulla forza lavoro, indebolimento del marchio e della catena di distribuzione.