Per favore non ditemi che sono il solito scassa ombrelli se affermo che tutta questa enfatica retorica per celebrare la “conquista della luna” avvenuta il 20 luglio 1969 è davvero eccessiva. D’accordo, Armstrong allunò facendo poi quei ridicoli passetti da orso Yoghi, ma siamo sicuri che sia stato il primo? E poi che vantaggi abbiamo avuto da questa “conquista” ? Zero. Lassù non c’è petrolio, uranio, oro, argento,tartufi, non c’è un amato tubo ma solo polvere e sassi. Tanto rumore per nulla. Sulla luna, prima degli americani, c’è stato un fottio di gente e nessuno mai ne festeggia le varie ricorrenze. Il primo fu, nel II sec. d.C., Luciano di Samosata, autore de “La storia vera”, cronaca di un viaggio che lo portò anche su Selene. Più tardi, andrà sull’astro d’argento, a cavallo di un leggero Ippogrifo,anche il paladino Astolfo, con la mission di recuperare il senno perduto del povero Orlando. E ancora, dal 600 in avanti, ci andranno i coraggiosi astronauti descritti da Keplero, Cyrano de Bergerac, De Foe, Karl barone di Munchausen, Poe, Verne ed altri ancora. Ed ora una piccola notazione: come mai tutti gli umani si sono orientati a conquistare la Luna e non Venere, che già dal nome è più appetibile. Io mi son fatto un’dea. Probabilmente i temerari temevano di far ritorno da quel pianeta con delle tipiche malattie di quell’ameno luogo …
Bastiancontrario