Diffida a SNAM, No Tap Brindisi: “Distrutti almeno altri 2000 ulivi a Torchiarolo e Lecce”

Dopo la diffida del Movimento No TAP di Brindisi, SNAM aveva risposto con una nota ufficiale pubblicata sul Quotidiano di Puglia il 26 febbraio 2019,  dichiarando che su tutti gli alberi sarebbe stata fatta l’analisi molecolare per la Xylella. E dopo la nuova denuncia del Movimento No TAP Brindisi per la distruzione di un migliaio di ulivi del 23 luglio scorso,  SNAM ha dichiarato il 27 luglio a TeleRama che su 1.001 ulivi campionati lungo la tratta del metanodotto Snam compresa tra Brindisi e San Pietro Vernotico, oltre la metà è risultata positiva al batterio Xylella fastidiosa. Le piante, quindi, sono state distrutte. Per la precisione, 541. E i restanti 460 ulivi “sani” sono stati messi nei depositi di Contrada Matagiola e di Galeano a Torchiarolo.

Ma facendo un ulteriore sopralluogo nel tratto successivo, da Torchiarolo all’Abbazia di Cerrate, Comune di Lecce, altri 14 km di pista, la zona dove si concentra la maggior parte degli 8603 ulivi lungo i 55 km del megagasdotto, mancano almeno qualche altro migliaio di ulivi, con centinaia di ulivi monumentali. Ci chiediamo dove son finiti, visto che nella zona non ci sono altri depositi: tutti distrutti per xylella anche quelli? Perciò non sono solo 1001 gli ulivi distrutti o espiantati, come dichiarato da SNAM, ma sono più del doppio… Chiediamo a SNAM di dettagliare il numero totale di ulivi eradicati su tutti i tratti, quanti sono stati distrutti per Xylella e le analisi per tali alberi.

Sappiamo che il legno di tali ulivi abbattuti è stato subito tolto dal tracciato e depositato in depositi privati a Torchiarolo in attesa che i legittimi proprietari vadano a ritirare il legno.

Ricordiamo anche che nell’agro di Brindisi e Tuturano attraversati dal megagasdotto non ci sono casi di Xylella dichiarati dalla Regione, perciò i 541 ulivi abbattuti per Xylella sono solo nel breve tratto di 4 km di San Pietro Vernotico e inizio tratto Torchiarolo. Poi ci sono i 14 km di soli ulivi tra Torchiarolo e Santa Maria di Cerrate, dove, seguendo le targhette di geolocalizzazione di SNAM, mancano circa 2000 ulivi: togliendo quelli posti ai margini del tracciato, segnati col pallino blu, mancano almeno un altro migliaio di ulivi…

A Torchiarolo, proprio qualche settimana fa il Consiglio di Stato ha stabilito che le “attività domestiche”– combustione di legna legata alle attività agricole stagionali ed utilizzo di biomassa legnosa negli impianti di riscaldamento residenziali del comune di Torchiarolo e le attività industriali della Centrale Enel Federico II e del complesso industriale di Brindisi contribuiscono in maniera pressoché equivalente al particolato atmosferico misurato nell’area di Torchiarolo. Ricordiamo che il Comune di Torchiarolo ha concentrazioni di PM10 oltre ogni limite ammesso e il Comune perciò ha anche dichiarato l’emergenza climatica il 30 giugno scorso all’unanimità…  Lo Stato deve difendere gli interessi delle comunità locali e non quelli di Enel o di TAP/Snam.

Fatto ancora più grave, sono stati smantellati i muretti a secco in Contrada Provenzano, al km 31.5 del gasdotto e anche quelli millenari della antica Via Francigena presso l’Abbazia di Cerrate. Qui nel bosco di ulivi adiacente al Parco di Rauccio, gli ulivi non sono ancora stati eradicati, ma è singolare che solo gli ulivi millenari siano stati segnati con fascia bianco-rossa per la distruzione, mentre gli alberi più giovani dovranno essere espiantati. Solo i millenari hanno la xylella?

Poi all’altezza dell’attraversamento della SP 85 Torchiarolo – Lendinuso, sono stati fatti i sondaggi delle falde idrogeologiche: proprio sotto la strada, dove dovrà essere costruito il micro tunnel, abbiamo notato lo spillamento di acqua dalla falda, subito coperto dalla ditta incaricata dei sondaggi, ma con il laghetto d’acqua sorgiva ancora ben visibile. Ricordiamo che le prescrizioni A6, A7 e A17 della Valutazione di Impatto Ambientale impongono di prestare la massima attenzione all’eventuale interferenza dell’opera con le falde per evitare fenomeni di mescolamento e di sifonamento.

Il Movimento No TAP della Provincia di Brindisi difende il diritto alla giustizia climatica, alla salute pubblica e alla tutela del paesaggio del Comune di Torchiarolo, che paga già troppo le scelte scellerate degli anni precedenti in termini di inquinamento e di morti per tumori dovuti alle attività industriali di Cerano e di Brindisi.

Abbattimenti di ulivi e di muretti a secco sono opere di cantierizzazione: finchè SNAM non assolve a tutte le prescrizioni ante-operam della VIA, non può fare opere di cantierizzazione. Diffidiamo SNAM a continuare le opere di cantierizzazione.

Condanniamo lo scempio del nostro territorio per una grande opera inutile, dannosa e costosa senza nessuna approvazione della popolazione locale e in contrasto con la salvaguardia del clima.

Movimento No TAP della Provincia di Brindisi

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