Votazioni Consiglio Provinciale, M5S: “La politica che si spartisce poltrone. Non parteciperemo”

BRINDISI – L’8 gennaio 2017 si terranno le elezioni provinciali per il rinnovo del Consiglio della Provincia di Brindisi. I portavoce comunali del Movimento 5 Stelle ricordano come a causa delle distorsioni della legge Delrio, adesso saranno i consiglieri comunali a scegliere i rappresentanti del nuovo Consiglio. I cinquestelle denunciano l’accordo tra i partiti che avrebbero già creato una lista bipartisan e annunciano che non parteciperanno alle votazioni.

“I portavoce comunali del Movimento 5 Stelle non parteciperanno alle votazioni che allontanano il cittadino dalle istituzioni. Non vogliamo entrare in questa logica, tanto più per un ente che non dovrebbe esistere più. – dichiarano i portavoce M5S comunali della provincia di Brindisi Marco Ruggiero, Raffaele Trisciuzzi, Stefano Alparone e Elena Giglio, Vito Schito, Oronzo Scarciglia, Antonio Lupo, Riccardo Quaranta e Giovanni Zizzo, che proseguono – Questa è l’ennesima dimostrazione di come la Legge Delrio anzichè abolire le province abbia creato solo confusione negli enti territoriali preservando poltrone e favorendo inciuci di palazzo a discapito dei cittadini che non potranno più scegliere i propri rappresentanti. Denunciamo inoltre – proseguono i cinquestelle – il solito modo di fare dei partiti che, in una logica di spartizione delle poltrone, hanno già creato un listone frutto di un maxi inciucio bipartisan.”

Il riferimento è alla creazione della lista formata dal Partito Democratico, Forza Italia, NCD, UDC e PSI che dovrebbe confermare “la volontà e lo spirito unitario che ha caratterizzato l’intesa raggiunta”.
“Come nella migliore tradizione politica, Centrodestra e Centrosinistra – commentano i pentastellati – scelgono nelle segrete stanze i nomi dei futuri componenti del Consiglio Provinciale che decideranno anche il futuro di centinaia di lavoratori. Se l’amore che provano per le poltrone fosse anche minimamente simile a quello che provano per i lavoratori, oggi saremmo qui a parlare di altro. Per quanto ci riguarda – proseguono – le priorità da discutere sono molto più concrete e importanti rispetto alle giustificazioni bipartisan che hanno portato allo spettacolo indecoroso ai quali i politici locali ci hanno obbligato ad assistere in questi anni, su tutte la gestione della partecipata Santa Teresa e l’annunciato dissesto finanziario. Ma tant’è, buon voto a tutti…tranne ai cittadini – concludono – ai quali è stato tolto un ennesimo diritto, quello di scegliere da chi essere rappresentati.”

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