BRINDISI – Brindisi non risponde alla prima chiamata da parte delle final-eight e rimanda l’appuntamento nell’ultima partita del girone di andata, contro la seconda in classifica, Venezia.
Onestamente, era una partita alla portata di Brindisi. I biancazzurri avrebbero dovuto scendere in campo con il sangue agli occhi e famelici, per aggiudicarsi la final-eight. Ma non è detta l’ultima parola. C’è ancora la partita contro Venezia che, vincendo, potrà far accedere Brindisi nelle prime 8. Ciò avverrebbe anche perdendo, ma si complicherebbe troppo la situazione e bisognerebbe farsi tanti calcoli e sperare in qualche scivolone da parte delle inseguitrici.
Per centrale matematicamente le final-eight, coach Meo Sacchetti si affida al quintetto base Moore, Goss, Scott, Carter, M’Baye. Brindisi subisce un un parziale di 8-0 e a metà primo quarto è già 14-6. Un risultato figlio di una difesa ancora da registrare, troppo larga e disattenta. Come al solito, è Durand Scott a risollevare le sorti dell’Enel, grazie ad una azione personale che poco fa capire agli avversari. Il primo mini riposo si chiude con Brindisi sotto 19-11. Il passivo non è stato ancora maggiore solo grazie agli errori sotto canestro dell’Orlandina ed alle azioni ‘crea-scompiglio’ di Scott e Carter, i quali hanno tentato di limitare i danni.
Così, Sacchetti si affida al talento dello sloveno Mesicek. Ma il risultato, dopo due minuti di gioco, è ancora inchiodato sul 19-11. Brindisi non riesce ad imbastire azioni in attacco importanti e le due squadre appaiono fallose. Solo Goss, con due giocate di classe, smuove qualcosa; due bombe delle sue e Brindisi si porta a ridosso di Campo d’Orlando: 21-19 (0-6). Mesicek non dà le risposte sperate da Sacchetti e dopo appena 3′ si accomoda nuovamente in panchina. Brindisi, però, getta ciò che di buono aveva fatto (poco) e lo svantaggio si allunga ancora: 29-22. Altri 2′ minuti per Mesicek, ma non convince e viene sostituito da Spanghero. L’Enel reagisce e con essa anche Cardillo, il quale, con 5 punti di fila, riporta Brindisi a -1: 33-32. Brindisi va negli spogliatoio dopo aver rimediato ad una brutta situazione ed aumentato l’intensità di gioco: 37-37.
I primi 50” del secondo tempo sono disastrosi e l’Enel subisce un parziale di 5-0. Sicuramente i padroni di casa sono più compatti e concreti, ma complice di un parziale così è anche un atteggiamento di sufficienza in attacco. Di certo, Brindisi paga un avvio di gara sottotono. Concede tanto sotto canestro e Capo d’Orlando non si lascia certamente scappare l’occasione di punire la compagine biancazzurra: 45-41. Ora Brindisi è allo sbando, sia in attacco e sia in difesa. Infatti, l’Orlandina capisce il momento ‘no’ dei pugliesi ed iniziare ad alzare il ritmo: 60-48. I ragazzi di Sacchetti continuano a perdere palloni su palloni e sembrano essere privi di qualsivoglia idea, così la forbice del risultato si allarga e terzo quarto chiuso 63-49.
L’Enel sembra trovare quella verve che serve per riprendere in mano le redini del gioco e non far fuggire via gli avversari, ma Delas e Laquintana spengono sul nascere le ambizioni di recupero biancazzurre: 67-56. Ma poi, succede qualcosa e l’Orlandina pasticcia in entrambi i reparti. A 2′ minuti dalla fine Brindisi si fa sotto: 68-75. Ma è solo illusione: l’Enel getta al vento 5 punti sul 73-79. Fosse solo quello… Getta al vento una occasione ghiotta. Brindisi perde contro una abbordabilissima Orlandina per 86-82.
Così, apre come peggio con poteva il nuovo anno, Brindisi. Non solo per la sconfitta, ma perchè ha giocato una brutta pallacanestro. Non ci sono state voci fuori dal coro, Carter (23 punti) a parte. M’Baye e Scott hanno fatto il minimo. Ha deluso sopratutto Mesicek, dal quale ci si aspettava qualcosa in più. Ma il dato preoccupante è un altro. E’ venuta meno la regia, che tradotto significa Nic Moore. L’Americano è sembrato quasi sempre avulso dal gioco e poco lucido. Infatti, Sacchetti, accorgendosi della scarsa forma del giocatore, gli ha concesso solo 23′, affidando le chiavi del gioco a Goss. C’è poco da dire, dopo una prestazione così, contro avversari del medesimo livello. Dunque, ennesimo passo indietro per l’Enel, che proprio non riesce a trovare ancora una sua dimensione. Perdere fa parte del gioco, ma la testa ed il cuore devono essere sempre in campo, cose che oggi non si sono viste. Anche se, ad onor del vero, sono stati i tiri liberi a determinare le sorti del match: Brindisi ne segna 15 su 22 e Capo d’Orlando 21 su 26.
Dal canto loro, la compagine siciliana ha giocato a tratti discretamente, rischiando solo a metà ultimo quarto, ma ha avuto quasi sempre il risultato in mano. Del resto, la squadra di Di Carlo ha perso una sola partita in casa e questo la dice lunga.
In ottica final-eight, dicevamo in apertura, la situazione non si complica, ma l’appuntamento è rimandato. Brindisi potrebbe e dovrebbe chiudere la pratica contro l’ottima Venezia, impresa alquanto ardua. Anche perdendo, potrebbe entrare nelle final-eight, ma significherebbe essere subordinati ai risultati delle altre squadre.
Pertanto, i ragazzi di Sacchetti torneranno nuovamente in campo nell’anticipo di sabato delle 20:30, al PalaPentassuglia, contro i lagunari.
Foto di Gianni EVANGELISTA
Tommaso Lamarina Redazione |