Basta con le file interminabili dal medico di Famiglia: ecco cosa cambia

Chi mi conosce, sa quanto sia importante per me, il contatto diretto con il paziente, sia per la diagnosi, che per la riuscita della terapia. Per molti, lo studio del medico di Famiglia, diventa un luogo in cui ci si sente accolti ed ascoltati. Per altri, soprattutto per chi lavora e non ama attendere troppo, può diventare un luogo di attesa esagerata.

Inevitabilmente, da domani e per molto tempo a seguire, le cose cambieranno. Per alcuni, questi cambiamenti rappresenteranno un disagio, per altri una semplificazione nella fruizione di un servizio.

Per noi tutti, rappresenta, l’unico modo possibile per arginare la diffusione del contagio da Covid 19. Siamo già coscientiche gli ambulatori di medicina di famiglia, sono i luoghi di maggiore diffusione di patologie trasmissibilied i medici possono diventare i maggiori untori(ne sono conferma, i numerosi casi, di colleghi di medicina generale che si sono ammalati e che sono deceduti in questi mesi).

Per questi motivi il medico di famiglia dovrà:

✓ Garantire l’attività ambulatoriale esclusivamente per appuntamento, previo contatto e valutazione telefonica.

✓ Continuare ad assicurare, nei casi in cui non è necessario a giudizio dello stesso l’accesso del paziente in ambulatorio, il tele o video consulto a distanza con l’utilizzo di strumenti/piattaforme dedicate.

✓ Non consentire, al fine di evitare assembramenti vietati dalla Legge, l’accesso in ambulatorio per richieste di prescrizioni di farmaci e/o esami diagnostici che possono essere effettuate per via telematica e/o telefonica.

✓ Le ricette devono continuare ad essere inviate, ai sensi della normativa vigente e con il consenso dell’assistito, attraverso email, sistemi di messaggistica o attivando il Fascicolo Sanitario Elettronico.

✓ Organizzare il ritiro delle prescrizioni che al momento non è possibile dematerializzare per appuntamento.

✓ Utilizzare le norme di igiene pubblica per coloro che accedono: l’assistito deve fermarsi all’ingresso in area delimitata per detergere le mani e per indossare un paio di guanti e mascherina.

✓ I pazienti con febbre e/o sintomatologia suggestiva di infezione da COVDD 19 non possono accedere in ambulatorio; in questi casi deve essere avviato al percorso dedicato, portato avanti da personale dedicato.

✓ Gli appuntamenti devono essere programmati con cadenza tale da evitare o ridurre al minimo lo stazionamento del paziente in sala d’attesa.

Per la regolamentazione dell’attività domiciliare (ADP, ADI, ecc.), se ne sta studiando una che metta i pazienti e gli operatori in sicurezza.

Tutti noi, dobbiamo, in questo momento delicatissimo, avere senso civico e riporre tutta la nostra fiducia nel personale sanitario che ci segue, il NO del nostro medico ad una visita domiciliare impropria, o la gestione telefonica di alcune patologie, non deve essere giudicato come “scarsa voglia di lavorare” perché vi assicuro, che in questo periodo il nostro lavoro è aumentato notevolmente ed è ancora più difficile (Noi stessi abbiamo difficoltà a gestire diagnosi e patologie senza poter visitare personalmente il paziente), ma non abbiamo scelta, se vogliamo che vada tutto bene.

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

MEDICO DI FAMIGLIA CONVENZIONATO CON SSN

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