“Non è possibile strumentalizzare l’immagine di persone in coda per accedere al Perrino nell’orario di visita ai parenti ricoverati e spacciarla per quella di pazienti che attendono di entrare in ospedale”. Lo dichiara il direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone. “Non corrisponde al vero che si tratta, come dichiarato dall’onorevole Raffaele Fitto, di anziani brindisini, ammalati cronici che fanno la coda per accedere agli ambulatori e al Cup, ma di persone in coda per visitare i loro congiunti che attendono di essere sottoposte al pre-triage. Tutte le persone esterne che entrano nei reparti devono essere controllate: una procedura a tutela soprattutto dei pazienti ricoverati”.
Al di là della precisazione fornita da quel barese Giuseppe Pasqualone, direttore generale della ASL di Brindisi, confermato in detto incarico per la seconda volta dal responsabile regionale della sanità nonchè Governatore della regione Puglia Michele Emiliano, la pessima gestione della pubblica sanità in Brindisi e provincia la si può rilevare in qualsiasi momento essendo sufficiente una minima verifica fra l’utenza del settore sanitario, in disparte naturalmente dal notevole, instancabile ed apprezzatissimo lavoro ed impegno profuso dalle categorie sanitarie e parasanitarie tutte a fronte del dramma coronavirus. Quel sig. Pasqualone, unitamente al direttore generale sanitario della ASL di Brindisi, vanno rimossi, richiamando, solo per esempio, la incapacità al contenimento dei tempi di attesa dei pazienti per le visite specialistiche: è vergognoso fissare una visita specialistica dopo un anno e quattro mesi o ricevere in data odierna la comunicazione dallo sportello Asl che il medico non ha ancora aperto “l’agenda” e quindi non è possibile fissare alcuna prenotazione. L’auspicata rimozione sarà certamente gradita dalla utenza brindisina.
Brindisi, 26/06/2020 Franco Leoci