È notizia recente, chiaramente passata nell’assoluta indifferenza dei consiglieri regionali uscenti e tutti ricandidati, del presidente Emiliano e del continuo e complice silenzio del Sindaco di Brindisi Rossi oltre che di gran parte gli organi di stampa, dell’ultima nefandezza messa in essere nei confronti della martoriata sanità brindisina e della popolazione di Brindisi e provincia. Da qualche giorno, ma in realtà da più di sei mesi, non è in funzione l’Unità Operativa di radiologia interventistica: vi è un solo medico attivo solo di mattina nei giorni feriali, abile solo ed esclusivamente per fare consulenze in quanto l’angiografo digitale è rotto appunto da sei mesi. Questo apparecchio serve per diagnosticare prima e trattare dopo le patologie più gravi, quali ad esempio le emorragie cerebrali da rottura di un aneurisma, le ischemie cerebrali (per intenderci gli ictus), gli aneurismi dell’ aorta nei suoi vari distretti, e tante altre patologie. Quindi se un paziente arriva presso il Pronto Soccorso del Perrino, esegue una Tac e disgraziatamente si evidenzia ad esempio un aneurisma cerebrale rotto e magari il tutto succede di Domenica o di notte in qualsivoglia giorno della settimana, il paziente deve aspettare che arrivi il neurochirurgo reperibile da casa che constatata la presenza della patologia inizia a fare un giro di telefonate per trovare un ospedale che abbia il servizio di radiologia diagnostica e che la Neurochirurgia di quell’ospedale abbia un posto disponibile o che lo abbia la rianimazione; capite bene che il paziente in questione nel frattempo magari è deceduto. Il Perrino è l’unico ospedale LEA che non ha questo servizio! Per non farci mancare nulla il Pronto Soccorso è al collasso: la pianta organica dei medici è pari a 26 unità mentre in servizio attivo se ne contano appena 10, con due medici che dal 30 agosto si sono dimessi per andare altrove. Turni di servizio di 22 ore continuative con turni diurni e notturni senza adeguato riposo: a ogni 12 ore di servizio continuativo notturno corrispondono 24 ore di riposo, alle 12 ore diurne 12 di riposo. In Pronto Soccorso vi sono in servizio solo due medici, in realtà dovrebbero essere 4 o 5, in questo modo il tempo di latenza tra ingresso in Pronto Soccorso di pazienti e dimissione si dilata fino a raggiungere le 24 ore, e chi ne paga le conseguenze sono i cittadini abbisognevoli di cure oltre che tutto il personale medico, paramedico e ausiliario.
Pertanto dopo la gestione fallimentare dell’emergenza sanitaria Covid-19 da parte della Regione Puglia guidata da Emiliano e dalla Direzione Generale dell’ASL di Brindisi presso le strutture sanitarie in provincia di Brindisi (partendo da quella peggiore riscontrata presso l’ospedale Perrino diventato esso stesso focolaio epidemiologico grazie a scelte scellerate ed irresponsabili del duo Emiliano-Pasqualone con il complice silenzio del Sindaco di Brindisi Rossi), dopo lo spreco di risorse pubbliche con l’attivazione di una unità prefabbricata mobile di terapia intensiva da 24 posti nei pressi della camera mortuaria dell’ospedale Perrino quando si sarebbero potuto investire tali risorse all’interno dello stesso Perrino nel reparto dedicato di terapia intensiva con lavori appaltati e fermi da cinque anni!!, dopo le criticità riscontrate dall’attivazione delle USCA (Unità Speciali Continuità Assistenziale) per tutti i pazienti Covid non ospedalizzati, dopo l’atavico problema delle interminabili liste d’attesa per une esame clinico o una visita specialistica, dopo la chiusura dei laboratori analisi in provincia compreso quello presente nell’ex ospedale Di Summa di Brindisi, dopo la mancanza del servizio diagnostico sierologico Covid-19 utilizzabile se non rivolgendosi a laboratori privati, dopo l’impossibilità di trattare le urgenze sanitarie dopo le ore 20 in alcuni reparti, all’elenco di tutte queste gravi criticità si aggiungono la chiusura dell’Unità Operativa di radiologia interventistica ed il Pronto Soccorso al collasso! In tutto questo la Direzione Generale dell’ASL di Brindisi continua a non dare risposte certe e celeri con l’assordante silenzio del Presidente Emiliano e del sindaco di Brindisi. Senza pudore, senza vergogna!
Massimiliano Oggiano
Capogruppo Fratelli d’Italia
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Brindisi
quelle segnalate, di cui è doveroso prendere atto, sono solo alcune delle gravi carenze conseguenti al tracollo del settore sanitario nella città di Brindisi e provincia. Purtroppo e con estrema rassegnazione, stante la comprovata incapacità amministrativa e la mancata autorevolezza politica dei soggetti posti a tutela della salute, è auspicabile che a breve questa gentaglia venga cacciata via dai cittadini con il ripristino dello stato ordinario del settore sanitario e riportando l’istituzione ospedaliera del “Perrino” al riconosciuto ruolo avuto nel passato.
Brindisi, 02/09/2020 Franco Leoci