Grazie ad una interrogazione parlamentare dell’on. Mauro D’Attis, adesso i brindisini conoscono la verità in relazione al Contratto Istituzionale di Sviluppo Brindisi/Lecce. Una realtà diametralmente opposta rispetto a quello che ha detto per mesi il sindaco Rossi, il quale ha descritto una situazione che si è rivelata inesistente.
Intanto, va detto che, come ha affermato in aula il ministro Giuseppe Provenzano, la dotazione finanziaria del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020 è totalmente esaurita e quindi Brindisi tutt’al più potrà tentare di inserirsi nella programmazione dello stesso Fondo per le annualità 2021/2027. Non c’è, quindi, nessun assegno che il Governo era pronto a staccare per la città di Brindisi.
Dal rappresentante del Governo, poi, è emerso con chiarezza che saranno finanziati solo CIS che comprendono aree vaste e quindi è una mera illusione la possibilità che si vari un Contratto che comprenda progetti dei soli capoluoghi di provincia di Brindisi e Lecce.
Da ultimo, il Ministro ha precisato che il Contratto da proporre al Governo non dovrà essere un semplice “progettificio”, nel senso che si dovranno individuare quelle opere infrastrutturali la cui realizzazione costituisca un serio volano per l’economia e lo sviluppo del territorio. A tal proposito, Forza Italia, in sede di conferenza dei Capigruppo, aveva già evidenziato come le schede presentate dall’amministrazione Rossi rischiavano di non trovare il consenso del Governo, in quanto concernenti, per la gran parte, mere opere di ristrutturazione di immobili, inidonee a costituire un volano per l’economia. Rischio che oggi, sulla base delle puntualizzazioni del Ministro, diventa reale e concreto.
Come dire, insomma, che quanto fatto fino ad oggi dall’Amministrazione-Rossi vale zero e, quindi, le legittime aspettative della comunità locale a vedersi riconosciute condizioni di sviluppo rischiano concretamente di essere disattese.
E’ l’ennesima dimostrazione di come questo sindaco intende continuare a governare Brindisi. Nel frattempo la città sprofonda nei debiti ed il futuro è sempre più a tinte fosche.
Intanto, va detto che, come ha affermato in aula il ministro Giuseppe Provenzano, la dotazione finanziaria del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020 è totalmente esaurita e quindi Brindisi tutt’al più potrà tentare di inserirsi nella programmazione dello stesso Fondo per le annualità 2021/2027. Non c’è, quindi, nessun assegno che il Governo era pronto a staccare per la città di Brindisi.
Dal rappresentante del Governo, poi, è emerso con chiarezza che saranno finanziati solo CIS che comprendono aree vaste e quindi è una mera illusione la possibilità che si vari un Contratto che comprenda progetti dei soli capoluoghi di provincia di Brindisi e Lecce.
Da ultimo, il Ministro ha precisato che il Contratto da proporre al Governo non dovrà essere un semplice “progettificio”, nel senso che si dovranno individuare quelle opere infrastrutturali la cui realizzazione costituisca un serio volano per l’economia e lo sviluppo del territorio. A tal proposito, Forza Italia, in sede di conferenza dei Capigruppo, aveva già evidenziato come le schede presentate dall’amministrazione Rossi rischiavano di non trovare il consenso del Governo, in quanto concernenti, per la gran parte, mere opere di ristrutturazione di immobili, inidonee a costituire un volano per l’economia. Rischio che oggi, sulla base delle puntualizzazioni del Ministro, diventa reale e concreto.
Come dire, insomma, che quanto fatto fino ad oggi dall’Amministrazione-Rossi vale zero e, quindi, le legittime aspettative della comunità locale a vedersi riconosciute condizioni di sviluppo rischiano concretamente di essere disattese.
E’ l’ennesima dimostrazione di come questo sindaco intende continuare a governare Brindisi. Nel frattempo la città sprofonda nei debiti ed il futuro è sempre più a tinte fosche.
Roberto Cavalera e Gianluca Quarta – gruppo consiliare di Forza Italia
è l’ennesima dimostrazione delle forze di opposizioni di voler mantenere lo scranno di consigliere consentendo a questo Sindaco ed alla sua maggioranza di continuare a gestire malamente il Comune di Brindisi. Hanno avuto, per esempio e solo per citare due casi, la possibilità di impugnare siccome illegittimi il provvedimento consiliare afferente il rendiconto dell’esercizio 2019 e atti connessi e quello relativo al piano pluriennale del pre dissesto finanziario dell’Ente. Gli Organi giudiziari, Tar Lazio e Consiglio di Stato, si erano già espressi accogliendo i ricorsi nei confronti di altri Enti per illegittimità analoghe a quelle rilevabili nei due citati provvedimenti. Ma non basta. Al di là di numerose deliberazioni adottate in tema di liquidazione di somme (es. premi incentivanti o riconoscimento retributivo di funzioni) che mal si conciliano con l’attuale situazione finanziaria dell’Ente ed in assenza di un rigoroso controllo amministrativo da parte di chi di dovere. E’ ormai prossimo il termine, discussione consiliare del bilancio di previsione esercizio 2020-2021 e 2022, per il “redde rationem” con questa Amministrazione che non esclude le altrui eventuali responsabilità politiche-amministrative per il trascinamento della città sulla via della nebulosità senza ritorno.
Brindisi 23/10/2020 Franco Leoci