«Il “quadrilatero” a sostegno delle ZES collegate ai porti del Sud è un’ottima proposta, ma non può non includere espressamente anche Brindisi». E’ quanto afferma in una nota l’On. Andrea Caroppo (Sud In Testa), europarlamentare e membro della commissione industria, ricerca ed energia, commentando la proposta contenuta nell’ultimo rapporto Svimez sull’economia e la società nel Mezzogiorno.
«La proposta di un disegno unitario di interventi per il Mezzogiorno che punti sulla funzione strategica del Mediterraneo attraverso un “quadrilatero” Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro è apprezzabile ed è un ottimo punto di partenza. E forse in questa proposta a sostegno delle Zes collegate ai porti del Sud probabilmente non si menziona Brindisi perché ricompreso nella Zes adriatica che fa capo a Bari – spiega Caroppo-.
Tuttavia, nella stessa grafica del rapporto Svimez, Brindisi è fuori dal “quadrilatero” (evidenziato in rosso, v. allegato). E, peraltro, non sarebbe la prima volta che intorno alla inclusione o esclusione di Brindisi si registrano equivoci (si pensi al Country Report Italy 2020, relativo alle aree di investimento prioritarie e alle distribuzione in Italia degli investimenti del Just Transition Found 2021-2027 collegato al c.d. Green New Deal, nel quale era individuata l’area funzionale di Taranto, ma non espressamente quella di Brindisi).
Sarebbe meglio, però, fugare ogni dubbio.
Anche plasticamente Brindisi merita espressa centralità. Il porto di Brindisi e l’area a vocazione produttiva che si è insediata intorno ad esso (con fabbriche di grandi e medi gruppi nei settori energetico, chimico, aeronautico e farmaceutico, e un manifatturiero di PMI, in molti casi altamente qualificate, in rapporti di subfornitura e cofornitura con le industrie maggiori) non possono restare fuori dal quadrilatero.
In questo senso -conclude Caroppo- in queste ore ho scritto al Presidente Svimez Adriano Giannola e al direttore Luca Bianchi».