L’interrogatorio di garanzia è stato fissato per domani pomeriggio. Dovrà chiarire molte cose il giudice fallimentare di Brindisi Gianmarco Galiano, arrestato giovedì per corruzione, riciclaggio e abuso d’ufficio perchè ritenuto a capo di un rodato sistema con cui aiutava in giudizio imprenditori in difficoltà ed intascava ingenti somme di denaro in cambio del buon esito di cause risarcitorie. Galiano si trova in carcere a Melfi, insieme ad altri due indagati, e sarà ascoltato in videoconferenza dai giudici della Procura di Potenza, che ha messo insieme i tasselli di una lunga inchiesta. Fra gli episodi contestati, l’incasso di 150mila euro da parte dei genitori di un bambino di Latiano nato disabile nel 2014, dopo il contenzioso con l’Asl di Brindisi terminato positivamente con il risarcimento di 2 milioni di euro. Una vera e propria estorsione, con tanto di minacce: se non pagate – diceva Galiano – vi faccio togliere l’affidamento del bambino. Pagarono anche i genitori di una ragazza di Brindisi, vittima di un incidente stradale risarcito dall’assicurazione: 300mila euro più 100mila euro per la consulenza della moglie. Galiano per due volte era stato segnalato alla Banca d’Italia per operazioni sospette eseguite sui conti correnti della suocera, anch’essa indagata per corruzione. Sempre domani saranno ascoltate in carcere il commercialista Oreste Pepe Milizia e l’imprenditore del settore surgelati Massimo Bianco. Martedì, invece, toccherà agli altri tre indagati finiti ai domiciliari, l’ex moglie di Galiano, l’avv. Federica Spina e l’ex moglie di Pepe Milizia, la presidente dell’Ordine degli ingegneri Annalisa Formosi, oltre all’avvocato Francesco Bianco, cugino di Massimo.