Colpo gobbo: “SE I SORCI VERDI DIVENTANO ARANCIONE” – di Bastiancontrario

Noi italiani siamo da sempre un popolo abituato a vederne di tutti i colori. Abbiamo visto le camicie rosse, quelle nere, poi quelle a quadri di De Gasperi e Pertini, ed ora ci abbagliamo con le camicie bianche del prof. Richeldi. Abbiamo visto lupi grigi e pantere nere (ma solo in tv e sui social), e, soprattutto, abbiamo sempre visto i sorci verdi. Bene, da un po’ di tempo anche questo topos sui topi è cambiato, adesso li percepiamo solo nella gamma del rosso. Perché il nostro spettro di colori si è ristretto al giallo, all’arancione e al rosso. Il bianco è soltanto un’opzione teorica, in quanto …non è al momento disponibile. Nell’aria, sui giornali e sui social, c’è come un un senso di liberazione, di affrancamento dalle prescrizioni ma… le cose stanno in maniera ben diversa! Se quasi tutta la penisola potrà respirare perché in zona gialla, la povera ex bianca Sardegna, retrocessa al rosso, e la Valle d’Aosta, Basilicata, Calabria, Sicilia e Puglia, tutte in arancione, dovranno restare un apnea per non trovarsi di nuovo nei guai. Se non adotteremo comportamenti consapevoli e responsabili rischiamo di essere retrocessi dal Purgatorio arancione all’Inferno rosso fuoco. Mettiamoci in testa che da domani 26 aprile cambia molto poco. Praticamente potremo girare senza più autocertificazione, prendere il caffè volante al bar e andare ogni settimana dal barbiere. E se non righiamo dritto ci toccherà tornare a casa entro le famigerate ore 22.00, e questo almeno fino al 15 giugno. Il rientro obbligato a quest’orario da suore, in un periodo di primavera inoltrata, è una limitazione inaccettabile! E nessuno dei tanti cervelloni al governo è capace di trovare una soluzione valida al problema introducendo qualche modifica che accontenti tutti, persino Salvini. Ma possibile che dobbiamo ritornare a casa due ore prima di Cenerentola e appena un’ora prima dei bambini degli anni ‘60 che andavano a nanna “dopo Carosello?”. Signori lettori, io non sono né Presidente del Consiglio né Generale degli Alpini, eppure una soluzione l’ho trovata: coprifuoco alle 24.00 con recupero di quel paio di ore eccedenti tramite “coprifuoco di controra” dalle ore 14.00 alle ore 16.00. Elementare, Mario, elementare…
Bastiancontrario

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