Una mozione in consiglio per impegnare l’amministrazione Marasco e l’ufficio tributi ad attivarsi per contattare migliaia di cittadini destinatari di accertamenti relativi a presunte morosità, consentendo loro di sanare le eventuali situazioni debitorie. E soprattutto, ripristinare urgentemente l’aggiornamento della banca dati tributaria, per mettere fine una volta per tutte il fenomeno delle “cartelle pazze”. Il gruppo interforze di opposizione continua la sua battaglia politica e amministrativa per correggere le clamorose discrepanze contabili emerse nel Bilancio di previsione per l’anno in corso: “Noi consiglieri comunali di minoranza non abbiamo distorto la realtà così come sostiene la “maggioranza” del sindaco Marasco – affermano i quattro rappresentanti – . I numeri sono quelli presentati in consiglio comunale. L’Amministrazione serenamente e seriamente si ponga dinanzi al problema. Perché errare è possibile, ma perseverare è diabolico”. Secondo I consiglieri Vincenti, Lolli, Greco e Gioffreda “Al di là delle responsabilità politico amministrative, vi è un problema che interessa migliaia di cittadini sandonacesi ed è un dovere dell’amministrazione Marasco affrontarlo”. I dati sono chiari: rilevanti somme non riscosse per IMU, TARI e Tributi minori pari a 2,5 milioni per gli anni 2019 e 2020. Da qui le conclusioni: “Noi non crediamo a questi numeri e che i cittadini Sandonacesi siano un popolo di evasori”. Per questo motivo, la mozione era inevitabile , per determinare precise assunzioni di responsabilità politica e amministrativa, ed evitare ulteriori vessazioni a migliaia di cittadini.