Sarà Chiara Francini l’ospite del quarto appuntamento della Rassegna letteraria “Un’emozione chiamata libro. Il bello della Lettura” realizzata dal Comune di Ostuni in collaborazione con i Presìdi del Libro, la Bottega del Libro ed il Teatro Pubblico Pugliese.
Chiara Francini sarà nel Chostro di Palazzo San Francesco martedì 20 luglio alle 20:30 per presentare il libro “Il cielo stellato fa le fusa”. La Francini dialogherà con Marcello Biscosi.
IL LIBRO: È, questa che vi narro, una storia che prende vita sulle colline di Firenze, durante un giorno di maggio, in una dimora dal nome che pare scritto da Petrarca. O da Biancaneve. Villa Peyron al Bosco di Fontelucente. In questa magione profumata di fiori, caffellatte e bucati s’ha da svolgere, durante un fine settimana, un convegno prelibato che parla di Cibo e Cultura. I partecipanti, golosi di bellezza e d’arte, vengono da ogni angolo del creato. Governante e regina della magione è la Lauretta, colei che tutto tiene a bada, sbenedizionando a destra e a manca col mestolo disinvolto, la cucina sopraffina e la ciabatta lesta quanto la lingua. Ma d’improvviso, accade l’impensabile. Il variopinto bouquet d’umani si trova rinchiuso, sprangato per un tempo assai più lungo di quello immaginato. Una clausura involontaria, un perimetro stretto stretto, anche se straordinario. Che ne sarà dei nostri sventurati, alla ventura? Sconosciuti gli uni agli altri. In fondo anche a se stessi. E non potendo più uscire, che si fa? Ci si ispira al Decameron del Ser Boccaccio, si raccontano novelle! Tutti diventano oratrici e oratori per ritrovar l’allegrezza certo, ma in verità per dire assai di più. Questi umani vi narreranno di vergini non più di primo pelo, di principesse e malocchi, di donne che hanno battagliato per stare in prima fila e di poeti e poetesse dimenticati che sono rimasti in ultima, di madri coraggio, di poliziotti e regine unti in ogni pertugio, di matite spezzate, nonni muratori e d’amori rotti ma profumati. Insomma, in questa storia c’è tutto. E anche qualcosa in più. Vi potete fidare se lo dico io. Ah, lasciate che mi presenti. V’accompagnerò durante tutto il racconto, alla scoperta di questa straordinaria commedia umana. Mi chiamo Rollone il Vichingo e rappresento quanto di più perfetto esista in natura: sono un gatto, dal pelo fulvo. Io vedo e so. Molto più di ciò che dico. Sempre.