“Una musica può fare… destinazione Brindisi” – di Davide Gigliola

“Questa volta sembra che davvero qualcosa stia cambiando…” Così canta Max Gazzè in una delle sue canzoni di repertorio, lui che è stato protagonista insieme a Daniele Silvestri e Carmen Consoli con la partecipazione di Marina Rei e altri giovani cantanti e musicisti della tre giorni di musica vissuti a Brindisi nel contesto del MusicSeac nel Capannone Ex Montecatini.

Vorrei esprimere e riassumere le sensazioni vissute assieme alle migliaia di persone che si sono ritrovate a rivivere le emozioni della musica live in un contesto “inedito”. La protagonista è stata ovviamente la musica, che attraverso l’armonia del suono e la bravura degli interpreti riesce sempre a suscitare emozioni, a ridestare sentimenti, a donare possibilità di sognare e pensare, di alleggerire i fardelli del quotidiano. Finalmente (e si spera vivamente sia così…) la nostra città offre in maniera più “rumorosa” uno spazio aggregativo per grandi eventi. Spazio che è indicativo sia per la sua storia che per la sua collocazione. Il vecchio capannone risale al 1937 e da allora fa parte dello “skyline”  della città da chi la guarda dalla terra. Simbolo di un’epoca che sognava una città competitivamente  industrializzata. Sogno che oltre a portare certamente lavoro e stato causa di tante nefandezze ambientali e di svilimento del nostro territorio. Il vecchio capannone della Montecatini è stato testimone timido e silenzioso dei tanti mutamenti della nostra città, spesso segnati da contraddizioni, da fallimenti e da qualche – purtroppo – piccolo positivo traguardo. Da luogo anonimo e “dannoso” è diventato luogo di incontro e di “vita”. Si era persa la speranza di una “riqualificazione” e “purificazione” del luogo ventilato da anni e finalmente è accaduto. I tre concerti di questo primo weekend di ottobre, hanno segnato un nuovo inizio. Chi ha avuto la possibilità di parteciparvi ha non solo goduto – dopo la sofferta pausa causata dalla pandemia – dell’abbraccio della musica, ma ha gustato una prospettiva nuova della città…favolosa! La visione concessa ai naviganti dei millenni che, entrati nel nostro magnifico porto, festeggiavano la salvezza. Brindisi è capace di vivere e di emozionare. Non è una città in “bianco e nero” (C. Consoli) è invece una realtà ricca di inaspettate sfumature. Triste e patetico è chi continua a vomitare solo sterili lamentele, addirittura volendo dire la sua anche in questa occasione, che servirebbe cultura per la città e non concerti… Tristezza assoluta di chi ignora che la musica è la sintesi di ogni arte!  Il filosofo ateo e pessimista (Sic!) Emil Cioran scrive: “…la musica assume una dimensione straordinaria. L’estasi musicale eguaglia quella mistica. Si prova la sensazione di toccare un estremo, di non poter andare oltre. Non esiste né conta più nient’altro. Ci si trova immersi in un universo di purezza vertiginosa…” (Un apolide metafisico, 1995). Se questa è verità allora ci si apra alla certezza che a Brindisi “sta succedendo” (cit. Carmen Consoli) qualcosa di atteso. Sapere che per questi eventi in tanti sono venuti dalle città vicine, ci deve dare orgoglio. Noi barbaramente abituati a fare paragoni e a vivere “meglio” quelle realtà rispetto alla nostra, come se fosse vero che “l’erba del vicino è sempre più verde”, dovremmo fare come l’uomo col megafono cantato da Daniele Silvestri:  “…credeva nei propri argomenti e per questo andava avanti ignorando i continui commenti di chi lo prendeva per matto…”. (È giusto ricordare che Silvestri nel suo brano La Paranza cita la nostra città…) Ce lo auguriamo tutti. Perché da spettatore posso dire che abbiamo fatto veramente bella figura! Per l’eccellente organizzazione, per la qualità degli artisti e per il luogo che offre un’acustica e una logistica in pratica perfetta. Auguriamo alla nostra città di crescere sempre più e questi segnali di speranza non possono essere solo ricordi o eventi sporadici. Non tocca solo a chi la amministra, coinvolge tutti coloro che amandola non si fermano alla commiserazione, ma invece si impegnano fattivamente affinché  la cultura non sia un’utopia e la crescita e la bellezza siano realtà possibili e quotidiane. Tutto questo passa anche per le note e le parole di un concerto, dunque ha proprio ragione Max Gazzè quando canta che una musica può fare. La musica ha fatto, fa e farà sempre e solo del bene a tutti…

Davide Gigliola

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3 COMMENTI

  1. Questo è amore! Amore per la città, la musica, la Bellezza!
    Bravo Davide!
    Grazie per la condivisione delle tue riflessioni

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