La settimana della moda meneghina torna finalmente live e lo stupore di un fragile ritorno alla normalità si è trasformato in altrettanto sgomento per la guerra in atto. Ma la moda si sa non è solo passerella di abiti ma è anche rappresentazione sociale. Così come afferma Capasa, Presidente di Camera nazionale della moda, se la moda propone unione di uomini e donne è anche capace di creare anche delle reazioni. Andiamo però avanti con la consapevolezza che tutte le nostre certezze possono dissolversi in un attimo.
Milano torna a vivere e folle di star sono protagonisti di questa fashion week raccontando e veicolando uno stile del prossimo inverno. Sharon Stone per D&G in una rappresentazione modaiola come fosse un videogiochi; per Gucci avremo invece una radiosa Rihanna con un look da pre maman per un evento catalogato “chichness”, dove ì confini tra maschile e femminile sono ridotti, esaltando lo storico marchio Adidas.
Bluemarine ha stregato invece il suo pubblico lanciando in passerella la figlia di Kate Moss. Finalmente sulle passerelle un casting molto ricco con persone di tutte le età e generi e taglie differenti dai prototipi. Pezzo forte sarà Moschino che giocando tra metamorfosi ed immaginazione racconta una moda che evade dal nostro corpo. La fantasia di Jeremy Scott viaggia nel tempo con pezzi in stile Luigi XVI tra lampadari, tappezzeria e argenteria che prendono forma in una dimensione onirica e surreale.
Etrò con rivisitazione di tessuti in uno sfaccettato gioco affettivo che ritrova nel suo baule fatto di familiari tessuti e di colori rivisti da nuove lavorazioni manuali. Fendi vede invece una passerella con colori pastello in cui racconta donne forti.
Ma l’elemento comune delle passerelle di questa edizione 2022 sarà la voglia di brillare con tante paillettes; Cavalli lancia il suo immancabile lussuoso erotismo, mentre Versace proporrà stivali in latex per donne non più timide. Armani curerà i suoi dettagli rinnovando i suoi codici estetici con una palette cromatica differente dal nero/grigio e si diverte a reinventare il glamour su di una scacchiera con contrasti tra maschile e femminile. Torna quest’anno in passerella il gruppo Diesel con un sodalizio creato con giovani emergenti; stessa sorte per Max & Co che si aggancia al gruppo Marras mentre per Dolce e Gabbana vivremo in passerella l’estetica vintage di una stilista koreana.
Un messaggio dunque questo di libertà che vede nel supportare i giovani talenti accanto alle grandi griffe. Se finisce il talento finisce la moda.
E poi non per ultimo abbiamo apprezzato l’arte di vestire la quotidianità con in scena MAX MARA che resta fedele al concetto di guardaroba “green”. Per Elisabetta Franchi invece abbiamo visto donne vere con l’esigenza di autenticità.
Seguire dunque solo una tendenza non va più di moda e vivremo sempre più l’era della complessità e della sensualità con gambe nude e trasparenze; la ritrovata settimana milanese che ridà un senso al concetto femminilità chiude la kermesse con Armani che sceglie di sfilare in silenzio senza musica lasciandoci ben riflettere sul nostro presente.
Bel servizio,complimenti dettagli che rappresentano benissimo tutto ciò che stiamo vivendo ora,siamo speranzosi di continuare a vedere la nostra moda al top e farci sognare