Non possiamo continuare a registrare iscrizioni con numeri da record in alcuni comprensivi della città, pur in assenza di spazi e strutture adeguate, e contestualmente accettare supinamente la chiusura di plessi in quartieri periferici a “rischio desertificazione”.
La notizia relativa alla paventata chiusura del plesso scolastico “Eglantyne Jebb”, ubicato nel quartiere La Rosa a Brindisi, la ritenevamo e la riteniamo ancora oggi una scelta scellerata. La ritenevamo in quanto fu l’Adoc di Brindisi nel settembre 2019 a farsi carico delle istanze delle famiglie ottenendo il funzionamento del plesso. Oggi si rimette tutto in gioco non tenendo conto della valenza che tale struttura ha sotto l’aspetto non solo formativo ma anche e soprattutto sociale. Aspetto quest’ultimo non di poco conto per un quartiere scollegato urbanisticamente dal resto del tessuto cittadino e per questo abbisognevole della presenza dei servizi primari anche per incentivare la residenza di giovani coppie. Il tema del numero delle iscrizioni non può essere una motivazione né tantomeno la mancata assegnazione di un codice meccanografico considerato l’esercizio delle attività in questi anni. Respingiamo l’idea di andare incontro alle famiglie attivando un servizio di trasporto alunni non è dato sapere con costi a carico di chi? Non possiamo continuare a registrare iscrizioni con numeri da record in alcuni comprensivi della città, pur in assenza di spazi e strutture adeguate, e contestualmente accettare supinamente la chiusura di plessi in quartieri periferici a “rischio desertificazione“.
Iscrizioni alimentate dall’assenza di servizi adeguati nelle periferie condannando i cittadini residenti sempre più ai margini.
Mentre sono in corso in queste ore interlocuzioni con vari uffici, auspichiamo un diverso provvedimento del dirigente scolastico ed un intervento sia dell’amministrazione comunale sia dell’ufficio scolastico provinciale e regionale.
Il Presidente provinciale Adoc
Zippo Giuseppe