Il derby tra Brindisi e Casarano, terminato 1 a 1, ha rispettato in pieno le caratteristiche che partite di questo genere assumono. Tanto agonismo, molta tensione ed emozioni a non finire tra due squadre che non fanno mistero delle loro velleità di successo. I salentini arrivavano al “Fanuzzi” a punteggio pieno e con l’obiettivo, dichiarato da mister Costantino, di portare a casa i tre punti; i biancazzurri, da parte loro, volevano riprendere la marcia dopo il pareggio di Gravina, per riconquistare la vetta della classifica. È giusto dire che al di la dell’emotività, il match non ha offerto grandi spunti tecnici, tutt’altro. Gioco molto frammentato, con il pallone che spesso passava da un fronte all’altro senza produrre effettivi rischi per le difese e parecchio gioco falloso, ma proprio in una delle poche azioni ben orchestrate è nata la rete del vantaggio brindisino, con un preciso tiro “a giro” di D’Anna che superava l’incolpevole portiere rosso azzurro. Il gol subìto scuoteva il Casarano che però, nonostante le buone intenzioni, non produceva effetti positivi e forse questo ha innervosito eccessivamente gli animi, tanto da generare un convulso finale di primo tempo che è costato caro ai biancazzurri con l’espulsione, avvenuta negli spogliatoi, di Sirri. Al rientro in campo i tifosi erano consci che resistere 45’ con l’uomo in meno sarebbe stata un’impresa difficile da portare a termine, ma i ragazzi di mister Danucci ci hanno provato, riuscendoci anche grazie a un po’ di fortuna (vedi i due pali nella stessa azione). L’ulteriore espulsione all’82’ di Zampa, per la seconda ammonizione che ai più è parsa esagerata, ha dato il colpo di grazia e permesso al Casarano di pareggiare e così riuscire a mantenere la testa della classifica. La delusione dei tifosi al termine del match era tanta ma la squadra oggi ha dimostrato di avere qualità e valori importanti. Siamo solo alla quarta giornata di campionato e questa “quasi” battuta d’arresto non deve minimamente scalfire le certezze di un gruppo e di un ambiente che deve rimanere unito e compatto, perché di momenti difficili ce ne potranno essere tanti. Chiudo con una nota di disagio per alcuni momenti vissuti durante la partita. La tensione e la trans agonistica fanno parte del gioco e quindi facilmente comprensibili, un po’ meno l’atteggiamento provocatorio e spesso intimidatorio di alcuni giocatori del Casarano fin dai primi minuti. Che possano esserci state in precedenza delle ruggini non c’è dato sapere ma, da giocatori e dirigenti con un passato importante ci si aspetta un comportamento più consono alla loro storia.