Situazione cronicizzata che non fa più notizia. Reparti di Emergenza e urgenza dell’ Asl di Brindisi sprovvisti di medici, un posto come tanti altri nell’Italia della sanità che fa i conti con quello che la politica ha scelto e continua a scegliere per la tutela della salute dei nostri cittadini.
I sindacati, FIALS e UIL di fronte alla situazione del Pronto Soccorso dell’ASL di Brindisi , chiedono misure straordinarie per evitare il collasso dell’intera sanità ospedaliera, anche in vista di una campagna vaccinale per la 4 dose appena avviata, sprovvista di personale medico e amministrativo, con personale infermieristico a rischio di demansionamento.
Il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone: “ Denunciamo una situazione al limite del surreale. Reparti di pronto soccorso senza medici, il Direttore sanitario e di Dipartimento in dovere di prestare servizio anche presso il pronto soccorso del Presidio Camberlingo di Francavilla Fontana pur di coprire i turni e assicurazione i livelli essenziali di assistenza. Servono investimenti per adeguare gli organici, sia in PS che nei reparti, insieme con l’aumento dei posti letto ordinari, soprattutto per le specialità mediche. Serve creare le condizioni per rendere desiderabile il lavoro del medico, nel PS e nelle corsie, riducendo il disagio, aumentando le retribuzioni, garantendo certezza attuativa al contratto di lavoro.
Luca Facecchia, Segretario Provinciale della UIL FP : “Il lavoro in PS, caratterizzato da stress psico-fisico, turni di notte e nel week-end, è diventato gravoso per medici e comparto e non più attrattivo per i giovani. La miscela costituita da turni e orari senza limiti, burocrazia asfissiante, svilimento di un ruolo che una volta era professionale e oggi banale fattore di produzione, crescita dei rischi, in assenza di valorizzazione economica, ha portato al rifiuto dei giovani a entrare e alla fuga dei meno giovani. In assenza di una contestuale riforma delle cure primarie che ancora latita”.
I tagli di risorse umane ed economiche alla Sanità pubblica hanno lasciato aperta la sola porta dei PS per garantire il diritto a curarsi. Non esiste sanità senza ospedali, concludono i sindacati. E non esistono ospedali senza risorse umane ”.