Apprezziamo lo sforzo sul versante delle assunzioni che entro il 2023 vedrà immessi in ruolo circa 4.500 tra nuovi agenti e ispettori. Purtroppo però la situazione degli organici nella Polizia di Stato è a livelli da allarme rosso considerato che entro il 2030 andranno in pensione per raggiunti limiti di età circa 45.000 degli attuali 96.000 poliziotti in servizio. Solo per gli anni 2023, 2024 e 2025 i pensionamenti saranno circa 15.000 unità e riguarderanno in particolare gli ufficiali di polizia giudiziaria e le qualifiche apicali del ruolo ispettori che sono l’anello di congiunzione tra la cabina di regia della dirigenza e la parte operativa che deve dare attuazione alle strategie per il mantenimento della sicurezza pubblica e la lotta alla criminalità diffusa ed organizzata.
Oggi considerata la grave situazione in cui versano gli organici per effetto del blocco del turn-over e dei concorsi durato sino al 2015 ulteriormente aggravato per la pandemia da Covid-19 e le scelte di chiudere scuole di formazione che hanno ridotto la capacità formativa a massimo 3.500 unità complessive, ci troviamo in una condizione che rischia di paralizzare la funzionalità e l’operatività dell’intera nostra istituzione. Giacché non è solo un problema numerico che di per se è già grave ma attiene anche alla necessità di preservare e trasmettere il bagaglio professionale tutte le esperienze e le conoscenze che hanno i colleghi che andranno in pensione e che si acquistano solo con anni e anni di lavoro sul campo.
Naturalmente tutto questo si ripercuote sul nostro territorio, dove ad un aumento dei servizi non corrisponde avere a disposizione un numero adeguato di personale, ma si fa fronte solo grazie allo spirito di sacrificio dello stesso o addirittura chiudendo uffici o sempre più ricorrendo al lavoro straordinario. Tutti gli uffici dalla Questura ai Commissariati periferici sono in crescente difficoltà, per non parlare che a volte solo un’equipaggio garantisce il controllo del territorio. Stesso discorso se non peggio per le specialità. A tal riguardo alla Frontiera Marittima ed Aerea all’aumento dei voli e delle tratte marittime non è corrisposto un aumento del personale che serve ai controlli, spremendo sempre gli stessi da anni. Per non parlare della Stradale dove solo la responsabilità degli operatori permette di garantire una presenza sulle nostre arterie. Alla Ferroviaria da tempo non si riesce a garantire nemmeno la presenza h24. Infine la Postale in difficoltà sempre maggiori per la mole di lavoro che giornalmente viene scaricata su di loro nonostante siano solo 5 in tutto. Questa è la realtà che la nostra provincia si trova a gestire ed ogni giorno, sempre peggio. Quindi chi può e deve fare si faccia sentire, prima che sia troppo tardi.