Sabato 26 agosto alle ore 21, lo spettacolo “Romeo e Giulietta_muovimi il fiato”, per la regia e la direzione artistica di Maria Chiara Di Giulio, aprirà il programma 2023 dei solenni festeggiamenti in onore dei Santi Patroni della città di Brindisi, San Lorenzo da Brindisi e San Teodoro d’Amasea. Sul palcoscenico della suggestiva Piazza Duomo si esibiranno i danzatori dell’Accademia delle Danze con la partecipazione straordinaria della Compagnia CDG Danza nei due atti e sedici quadri con le originali coreografie a firma di Maria Chiara Di Giulio (tre quadri sono a firma di Antonella Cofano e Fabrizio Natalicchio). La cura dell’organizzazione dell’evento è affidata a Salvatore Sava Marcorio, Presidente dell’Accademia delle Danze Associazione che da oltre vent’anni promuove e valorizza la cultura mediterranea e l’arte tersicorea in tutte le sue manifestazioni, forma giovani danzatori ed artisti grazie al supporto di uno staff di tecnici qualificati e preparati che segue gli allievi nelle diverse discipline quali danza classica metodo Vaganova, Royal Academy of Dance (l’Accademia è sede d’esami accreditata), Balanchine, danza di carattere, repertorio classico, danza contemporanea, danza moderna, ginnastica metodo Pilates, interpretazione scenica, lezioni di repertorio con la Compagnia CDG DANZA.
L’Associazione vanta apprezzate pregresse manifestazioni locali, nazionali ed internazionali, grazie agli operatori coinvolti ed alle collaborazioni sviluppate con Amministrazioni ed Enti Pubblici, con la Regione Puglia, il Ministero dei Beni Culturali, ed Istituzioni Internazionali. Obiettivo primario è quello di utilizzare l’elemento spettacolo per sostenere e valorizzare lo sviluppo territoriale al fine di migliorare la qualità di vita e l’identità culturale, consolidare le iniziative teatrali, coreutiche e promozionali del territorio per creare un riferimento concreto in termini di risorse per le future programmazioni, nell’ottica di sostenere il talento in maniera non episodica e portare avanti un progetto culturale che non si limiti al puro folklore. Stimolare nuovi segmenti di pubblico, soprattutto tra le generazioni più giovani con facilitazione di accesso agli spettacoli offerti. La direttrice artistica dell’associazione Accademia delle Danze è Maria Chiara Di Giulio, coreografa brindisina che ha perfezionato i suoi studi di danzatrice presso l’Accademia di danza classica “Principessa Grace” di Montecarlo; a 19 anni vince la borsa di studio presso la compagnia di danza contemporanea di Renato Greco ed inizia la sua carriera artistica.
Tra le tante produzioni cui prende parte citiamo il “Festival dei due Mondi di Spoleto” con la Compagnia di Bill T. Jones (New York). Nel triennio 1994/96 frequenta la Scuola Civica Accademia d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, diplomandosi come coreografa ed interprete creativa presso l’atelier di Teatro Danza diretto da Marinella Guatterini. Continua i suoi studi di danza classica e contemporanea partecipando a stages e workshops; in qualità di vincitrice di borse di studio per gli anni 1996 e 1999, frequenta l’ “International Tanz Wochen” di Vienna. Vincitrice di alcuni tra i più importanti concorsi coreografici a livello internazionale tra i quali Lecce, Ostuni, Arenzano, Rieti, Fasano, Castiglioncello, Roma, Taranto, Pescara, Ancona, Brindisi, Fasano, Massafra, Milano, Mantova, Spoleto, Bari, Castellana Grotte, Cisternino, ecc. Ad ottobre 2015 le viene commissionato di coreografare dal maestro Luigi Martelletta il secondo atto de “Il lago dei cigni”, spettacolo della “Compagnia Nazionale Raffaele Paganini” e “Almatanz”, in tourneè nazionale da novembre 2015 nei più prestigiosi Teatri d’Italia e d’Europa. Eccellenza dell’Accademia delle Danze é la “Compagnia CDG DANZA” formata da giovani danzatori provenienti da diverse città della Puglia.
Lo spettacolo che andrà in scena sabato 26 agosto, è liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta”, la più grande e disperata storia d’amore, la vicenda resa immortale da Shakespeare, un’originale messinscena del capolavoro del bardo che incanta, commuove, affascina e seduce. L’interpretazione e la regia fanno emergere la forza immortale dell’amore contrastato e avvicinano la storia al cuore del pubblico.
La trama è nota: due nobili famiglie di Verona, i Montecchi e i Capuleti, si osteggiano da generazioni; dai fatali lombi di due nemici discende una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella, il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto. Maria Chiara Di Giulio ed il suo staff si sono cimentati nella trascrizione in danza del teatro shakespeariano, declinando l’amore nel suo spirito più sublime ed elevato. i due innamorati lanciano un monito irresistibile alla vanità degli uomini e, rifiutando i pregiudizi della cultura dominante, con straordinaria modernità s’incamminano verso il loro destino. La morte diventa tribunale implacabile per chi resta e trionfo dell’impossibile per chi ama.
La magia di un amore senza tempo, così grande da perdere anche la sua dimensione spaziale: un omaggio al sentimento assoluto con il quale i due innamorati trovano il loro posto nel mondo. ma anche, un manifesto sul diritto all’amore, qualunque latitudine culturale o geografica abbia, al di là dei confini di pensiero e di tradizione. ognuno dei due amanti scopre se stesso nell’altro e comprende che per esistere deve fuggire dai limiti di una condizione che gli è stata imposta a costo dell’annientamento. la rilettura dell’Accademia delle Danze ne restituisce tutta la verità e la bellezza.
«Che significa Montecchi? nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un’altra parte qualunque del corpo di un uomo. che cosa c’è in un nome? ciò che noi chiamiamo con il nome rosa, anche se la chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso profumo». In queste poche righe la grandezza di un’opera che è patrimonio della cultura occidentale, favola immortale tra odio e amore…