Così come a livello nazionale, anche nel territorio brindisino l’inflazione è stata la causa di un netto crollo delle vendite rispetto al 2022. Lo confermano i dati dell’Istat. L’aumento dell’inflazione, infatti, ha inciso e continua ad incidere sia sulla spesa delle famiglie che sul valore di mercato delle stesse piccole attività commerciali. Per quest’ultimo aspetto, una quota importante della perdita del valore di mercato delle piccole imprese o attività di vicinato è causata anche dall’impossibilità, non per propria volontà, di soddisfare i propri obblighi finanziari.
Il totale delle vendite al dettaglio, pertanto, risulta davvero negativo in termini assoluti, comprendendo anche l’e-commerce, che invece durante la pandemia aveva registrato incrementi notevoli. Probabilmente sono subentrate nuove esigenze degli utenti e delle loro famiglie, indirizzando i propri acquisti verso altre categorie commerciali.
La triste conseguenza di tale situazione è il rischio desertificazione che galoppa velocemente nei centri urbani perché tante attività commerciali chiudono definitivamente senza che altre aprano, come accadeva in passato, diminuiscono i servizi e ovviamente cala la percezione della sicurezza dei cittadini. Eloquenti i dati delle imprese iscritte alla Camera di Commercio di Brindisi, con un saldo negativo di -133 imprese per il 2023.
“Auspichiamo che dal prossimo e imminente confronto col Governo – dichiara il presidente della Confesercenti della provincia di Brindisi, Michele Piccirillo – si possa fare un passo in avanti affinché vengano accolte le nostre richieste finalizzate a porre un freno alla desertificazione dei centri urbani e alla denatalità delle imprese, abbassando il costo del denaro e anche i costi delle transazioni per l’utilizzo della moneta elettronica, intervenendo su incentivi e sul caro affitti e per questo proponendo una consistente detassazione sui ricavi dei proprietari dell’immobile, oltre a trovare una soluzione che risolva sia la questione Bolkestein che coinvolge le imprese balneari e del commercio su aree pubbliche e sia la collocazione dei saldi estivi e invernali, in accordo con la Regione.”.