Centrale Enel Cerano: stop a 50 licenziamenti ditta Sir, altri 23 usufruiranno della cassa integrazione straordinaria sino a fine anno

SIR - CREDIT https://www.sirspa.eu/impresa-portuale/

Revocati momentaneamente i licenziamenti e reintegrati 50 lavoratori della ditta SIR Spa, dopo lo stop delle attività del sito della Centrale Enel di Cerano a Brindisi. E’ quanto contenuto nell’accordo siglato questa mattina nel capoluogo brindisino da Regione Puglia con il Comitato Occupazione Sepac, Arpal Puglia, le organizzazioni sindacali e datoriali, Enel e Sir Spa. Per i restanti 23 lavoratori, invece, si aprirà la procedura per la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS).

“Potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo i lavoratori di SIR, azienda dell’indotto della Centrale Enel di Cerano a Brindisi, che saranno reintegrati almeno fino al 31 dicembre, data di scadenza definitiva dell’appalto della ditta. Quello di quest’oggi – commenta l’assessore al Rischio e Crisi industriali, Serena Triggiani – è un risultato che auspicavamo e reso possibile grazie alla stretta sinergia tra Regione Puglia, con la task force occupazione, guidata dal presidente Leo Caroli, e Arpal, insieme al Prefetto, sindacati e alle organizzazioni datoriali. Come Regione e SEPAC ci siamo impegnati ad attivare un pacchetto di politiche attive mirate del lavoro destinate prevalentemente ai lavoratori da porre in CIGS, tanto da implementare, da un lato, la loro occupabilità futura, dall’altro, determinare il presupposto necessario per l’accesso a questa tipologia di ammortizzatore sociale. Gli esuberi saranno gestiti nell’ambito del graduale processo di conversione delle aree dismesse o di competenza ENEL a Brindisi. Ma non lasceremo solo nessuno: già ad ottobre, come stabilito, ci riuniremo per verificare, altresì, la possibilità di accesso ad ulteriori strumenti di sostegno al reddito per l’anno 2025”.

“Abbiamo al momento, quindi, scongiurato – ha aggiunto l’assessora – i licenziamenti anticipati ma adesso abbiamo come obiettivo ultimo il definitivo smantellamento del sito. L’accordo di oggi è, difatti, solo un tassello della risoluzione di una più ampia questione legata alla realizzazione del piano di decarbonizzazione della Centrale di Brindisi. Riprenderemo, difatti, già da settembre, il confronto continuo e serrato con le organizzazioni sindacali e datoriali e, come Regione, proseguiremo con le interlocuzioni presso il tavolo nazionale per la conversione delle aree dismesse o di pertinenza dell’ENEL, affinché Ministero dell’Ambiente d’intesa con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy definiscano insieme all’azienda una data certa per la dismissione e per l’avvio delle opere di smantellamento definitivo della centrale brindisina. Si tratta di un piano che riguarda il futuro lavorativo di molte donne e uomini e i loro progetti di vita. Ma anche un’occasione per riqualificare l’area, da un punto di vista ambientale ed economico, favorendo la realizzazione del tanto auspicato progetto di decarbonizzazione del sistema di produzione di energia in Puglia, per abbattere in maniera significativa la produzione di gas serra a livello regionale, in linea con gli obiettivi europei e con il piano energetico ambientale regionale di prossima adozione”.

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