“Chiedo rispetto per i miei studi sulla chiesa di San Giovanni al Sepolcro e sui Templari”

Federico Sanapo, giornalista freelance e ricercatore storico, ha diffuso un comunicato per denunciare episodi che ritiene lesivi nei confronti del suo lavoro di ricerca sulla chiesa di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi e sui Cavalieri Templari, temi che ha approfondito nel saggio “San Giovanni al Sepolcro: il segreto dei Templari”, pubblicato 11 anni fa. Nonostante il tempo trascorso e i riconoscimenti ottenuti, come il Premio Nazionale Ricerca nel Mistero nel 2013, Sanapo lamenta di continuare a percepire ostilità e scarsa considerazione verso alcune delle sue tesi.

L’episodio che ha spinto il giornalista a intervenire pubblicamente si è verificato durante una conferenza organizzata dalla Società di Storia Patria per la Puglia, svoltasi il 18 ottobre 2024 a Brindisi. L’evento, dedicato alla presentazione del libro del professor Gianfranco Perri, “Ruggero Flores: templare, corsaro e ammiraglio”, ha visto affrontare temi relativi ai Cavalieri Templari e alla loro tragica fine. Nel corso della serata, tuttavia, uno dei relatori ha fatto riferimento a studi definiti come “di fantasia”, in un contesto che Sanapo ha interpretato come un attacco indiretto al suo lavoro, denigrandolo pubblicamente.

Sanapo sottolinea che, pur rispettando il diritto di ogni storico di avere opinioni divergenti e di mettere in guardia da teorie considerate antistoriche, è importante non sminuire le ricerche altrui, specialmente in contesti pubblici. Il giornalista e ricercatore spiega che il suo approccio alla storia mira a superare la narrazione convenzionale per esplorare aspetti meno noti, includendo elementi esoterici e spirituali. Secondo Sanapo, la storia deve rimanere un campo aperto al dibattito, alla revisione continua e a interpretazioni diverse, tutte meritevoli di rispetto.

Se l’episodio fosse avvenuto in sua assenza, afferma Sanapo, probabilmente la situazione lo avrebbe colpito meno. Tuttavia, avendo ascoltato direttamente i commenti, ha avvertito il bisogno di esprimere il suo disappunto. Pur riconoscendo il valore del lavoro della Società di Storia Patria per la Puglia e di altre associazioni culturali, l’autore chiede che, durante eventi pubblici, si eviti di denigrare il lavoro degli studiosi che presentano prospettive diverse. Sanapo ricorda che la sua ricerca è stata condotta con serietà, basandosi su fonti storiche e approcci non convenzionali che richiedono comunque un’attenta analisi e studio.

Sanapo auspica che le sue ricerche, così come quelle di altri studiosi, vengano trattate con rispetto, indipendentemente dal grado di accordo o disaccordo con le loro tesi. Ribadisce l’importanza della libertà di espressione e della dignità nel dibattito storico, auspicando che vengano mantenuti come valori centrali nelle discussioni culturali.

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