La Femca Cisl territoriale ha riunito l’Attivo dei quadri dirigenti e dei delegati Versalis BSG del sito di Brindisi per esaminare il Piano industriale di Versalis presentato il 24 u.s. a Roma.
Un piano di profonda ristrutturazione di gran parte dei siti produttivi, per un valore economico di 2 mld che, in un contesto del mercato europeo definito difficile, guarda verso altre filiere produttive, con particolare riguardo alle produzioni di Etilene e Polietilene.
Per quanto riguarda la chimica di base, considerando irreversibile la crisi del proprio business, l’Azienda prevede la fermata progressiva dei Cracking, mentre a fronte della dismissione dell’impianto del sito brindisino prevede nuovi investimenti nel campo degli accumulatori stazionari (unagigafactory) e del riciclo meccanico della plastica.
Un progetto, quest’ultimo che la Femca territoriale vuol meglio comprendere come potrà essere sviluppato, se ad esempio attraverso nuove sinergie come sta avvenendo presso altri siti.
Il Piano di trasformazione, che prevede un arco temporale totale della durata di max 5anni ma senza specificare le date precise dei vari step, preannuncia il mantenimento degli attuali livelli occupazionali senza il ricorso ad ammortizzatori sociali e, addirittura, prospetta un aumento delle unità lavorative in corso d’opera.
La Femca ribadisce che il Petrolchimico di Brindisi non è soltanto Versalis ma vi insistono anche aziende come Basell che si approvvigionano direttamente dal Craking e che, proprio dalla fermata dell’impianto, potrebbero avere ripercussioni dirette.
Perciò ritiene che vada posta particolare attenzione anche alla situazione dei Consorzi (BSG) che hanno registrato ultimamente importanti novità a livello dirigenziale.
L’Attivo dei quadri delegati Versalis BSG esprime, dunque, preoccupazione per i contenuti del Piano industriale, per il completo stravolgimento delle produzioni che riguarderà il sito brindisino e per la poca chiarezza nelle tempistiche di realizzazione e delle ricadute su tutto il sistema industriale, già in grave sofferenza.
Si decide, pertanto, di mantenere un profilo nazionale delle relazioni industriali sull’argomento, affidando alle segreterie generali di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil il mandato di chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri un incontro urgente, per discutere sul “Piano di riorganizzazione della chimica” presentato dalla Società Eni Versalis, appunto per chiamare in causa il Governo e condividere un percorso a garanzia degli investimenti e dei livelli occupazionali su tutto il territorio nazionale.
A livello territoriale la Femca ha, contestualmente, già sollecitato un celere confronto con i massimi riferimenti Eni, per approfondire quanto a Roma è stato solo superficialmente presentato, in modo da fornire anche a questo livello garanzie sul Piano industriale e sulle ricadute occupazionali che da esso scaturiscono, nel solco di relazioni industriali mature costruite nel tempo.
Frattanto, considerata la calendarizzazione del tavolo sulla Chimica il 22 novembre p.v. l’Attivo dei quadri e delegati conferma e rilancia lo stato di agitazione, già dichiarato dalle segreterie nazionali ed il conseguente blocco dello straordinario e si riserva di intraprendere forme di lotta aggiuntive qualora le prospettive non fossero esaustive e se non si ottenessero le opportune garanzie su ciò che intende fare Versalis, a partire dalla conferma della continuità delle produzioni nello stabilimento.
Interesse primario della Femca Cisl è la salvaguardia dei livelli occupazionali, insieme agli insediamenti industriali che devono avere l’Eni come riferimento principale.