BRINDISI – Cesare Mevoli, Presidente provinciale e componente dell’Assemblea Nazionale del ”Movimento Nazionale per la Sovranità” e Jacopo Sticchi, Responsabile provinciale di ”Gioventù del Movimento Nazionale per la Sovranità”, intervengono sulla ‘maternità surrogata’.
“Avevamo il timore che prima o poi si sarebbe verificato – scrivono in una nota congiunta – e non possiamo esimerci dall’apportare un nostro giudizio di fronte ad un simile caso. A Trento è stato riconosciuto il diritto di essere ‘padri’ a due uomini, che sei anni fa, essendosi recati in Canada, avevano comprato l’utero di una donna dando luogo a quella che viene chiamata ‘maternità surrogata’. La corte d’appello ha infatti dichiarato che l’insussistenza genetica di legame tra il loro padre non ‘biologico’ e i minori non è un ostacolo al riconoscimento giuridico. Noi dal canto nostro, invece, riteniamo fermamente che la paternità non possa essere il risultato di un utero affittato a costi elevatissimi per soddisfare l’egoismo di chi vuol mercificare la vita umana riducendola ad uno strumento di mercato. Quest’ultimo evento rappresenta la degenerazione delle unioni civili ed è l’emblema di una società che sta perdendo i valori di riferimento in quanto sempre più preda del consumismo e del progressismo, che arrecano gravi danni all’identità e alla tradizione della nostra civiltà. Un figlio non può essere infatti un oggetto da comprare quando se ne ha desiderio, un figlio non può avere come punto di riferimento due genitori dello stesso sesso, un figlio è il frutto naturale dell’amore di un uomo e di una donna, di un padre e di una madre, ognuno dei quali ha compiti specifici nella crescita e nell’educazione del proprio bambino”.
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