FRANCAVILLA FONTANA – “Oggi in consiglio comunale a Francavilla Fontana si è consumato, ad opera della maggioranza, un fatto di una gravità politica tale da mettere in discussione i princìpi più elementari sui quali si fonda il nostro ordinamento democratico”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i consiglieri comunali delle forze politiche di minoranza (Antonio Andrisano, Domenico Attanasi, Mimmo Bungaro, Gianni Capuano, Euprepio Curto, Angelo Di Noi, Luigi Fanizza, Dario Mancino, Milone Sara, Emanuele Modugno, Maria Passaro), i quali proseguono: “Il dibattito consiliare sulla esternalizzazione dell’asilo nido comunale è stato impedito dall’approvazione – a maggioranza – di una questione pregiudiziale, proposta dal capogruppo del PD, che ha cassato come inammissibile la richiesta di convocazione del consiglio comunale monotematico. Si tratta di un precedente pericolosissimo, poiché potenzialmente idoneo ad impedire alla minoranza di esercitare le prerogative previste dalla Legge tutte le volte in cui l’argomento sottoposto alla valutazione del Consiglio Comunale risulti indigesto o anche solo poco gradito alle forze di maggioranza. Un vero e proprio bavaglio, azionabile, secondo i sostenitori della questione pregiudiziale, con una semplice alzata di mano. Gli scriventi ricordano che secondo il TAR Lecce (sent. n. 4278/2001) “ll potere del Consiglio Comunale di porre questioni pregiudiziali finalizzate a non avviare la discussione su un argomento posto all’ordine del giorno va necessariamente coordinato con il potere dei consiglieri (“della minoranza”) di chiedere la convocazione del Consiglio medesimo, riconosciuto e definito come “diritto” dal legislatore (artt. 43 e 39 secondo comma D. Lgs. 18 agosto 2000 n.267) (…) Il coordinamento fra diritto di iniziativa della minoranza e potere della maggioranza a porre questioni pregiudiziali, va risolto nel senso che l’ordinamento dà prevalenza e garantisce comunque la effettività del primo, sia nel momento iniziale (convocazione del Consiglio), che nel suo ineliminabile aspetto funzionale (discussione). In tale situazione sono ammissibili solo quelle questioni pregiudiziali che impediscono la discussione dell’argomento posto all’ordine del giorno per ragioni interne e proprie della specifica procedura, con esclusione di questioni strumentalmente dirette a porre nel nulla la funzione del diritto di iniziativa. Nel caso di specie, poiché la richiesta di convocazione del consiglio comunale monotomatico, ritualmente predisposta e presentata, aveva ad oggetto l’ampio tema della esternalizzazione dell’asilo nido comunale e si concludeva con una mera sollecitazione politica rivolta alla Giunta di rivedere il proprio precedente atto di indirizzo, è evidente che non si può essere consumata alcuna violazione procedurale tale da legittimare la presentazione della questione pregiudiziale e la preclusione del dibattito. Alla luce di quanto emerso, gli scriventi si riservano di sottoporre la valutazione dell’accaduto a S.E. Il Sig. Prefetto, affinchè adotti le iniziative del caso”.