BRINDISI – La città potrà finalmente fregiarsi, nonché ‘riappropriarsi’, del proprio simbolo. Il Monumento al Marinaio riapre dopo 586 giorni di oblio. Ma la città ci ha abituato a delle sorprese, che neppure oggi son mancate.
In una giornata ventosa, ma in cui spadroneggiava un cielo terso più unico che raro, si è svolta la cerimonia di riapertura del topos brindisino, il Monumento al Marinaio, presieduta dal sindaco Angela Carluccio, dagli assessori Maria Greco e Salvatore Brigante e dal consigliere delegato alla Cultura Luciano Loiacono.
(Il video dell’inaugurazione https://www.youtube.com/watch?v=R2EsxA3Ym9E).
Dopo la funzione religiosa nella cripta del Monumento, Don Sergio Vergari ha benedetto la struttura, prima che il primo cittadino la aprisse, in segno di ufficiale fruibilità a cittadini e turisti. Il bene rimarrà aperto tutto oggi, per poi essere messo a disposizione del pubblico (a partire da sabato 8 aprile, ndr) ogni sabato, domenica e lunedì, dalle 7:00 alle 20:00.
Lo stabile era stato chiuso per diversi ed opportuni lavori di manutenzione e messa in sicurezza. Oggi, finalmente, alla città è stato restituito il suo simbolo. Ma, come di consueto capita nel capoluogo, qualcosa stride. Ed è davvero un peccato.
I lavori di restauro della struttura prevedevano la messa a norma degli impianti elettrici, la pulizia, la pitturazione delle pareti, il rifacimento dell’intonaco (caduto per via dell’umidità), la apertura delle due sale espositive poste su diversi piani delle scale, l’innalzamento del parapetto sul belvedere del Monumento e la messa in sicurezza del vecchio ascensore.
Ma, di fatto, non tutti questi interventi sono stati ancora effettuati, se non quelli basilari. Lo abbiamo chiesto proprio al sindaco, il quale ci ha risposto “che io sappia risulta tutto in ordine. Abbiamo cercato di adottare tutte le misure idonee a garantire la sicurezza e fatto una intensa attività di pulizia. Con l’aiuto dell’Assoarma abbiamo ripulito le tante scritte all’interno della struttura”.
L’impatto visivo, però, cozza con le dichiarazione del primo cittadino. Ad onor del vero, le scritte sono state cancellate ed una bella pulizia è stata fatta. Però, poichè ci hanno dotato di occhi funzionanti, salendo su per le scale, ci siamo imbattuti in qualche intoppo di troppo. Innanzitutto, l’ascensore, di vecchia data, arriva solo al terzo pieno ed inoltre, se usato spesso, non garantisce la massima sicurezza. Ma su questo non vogliamo essere troppo pretenziosi: una bella camminata a piedi non fa male a nessuno, sempre che si sia nelle condizioni di farla. Le due sale espositive, davvero molto belle, suggestive e ricche di storia, erano chiuse e le pareti nel loro interno si mostravano fatiscenti, con tanto di umidità ed intonaco caduto. Intonaco cadente anche in un punto della rampa di scale. Infine, ci chiediamo se il parapetto sia lo stesso di 586 giorni fa o se ne è stato installato uno nuovo, più alto, così come previsto dal piano di ristrutturazione.
Neppure la cornice del Monumento al Marinaio si è presentata nel migliore dei modi. I cestiti dei rifiuti erano stracolmi, senza nessun addetto ai lavori che si preoccupasse del loro svuotamento.
Come se non bastasse, lo spiazzo sottostante alla struttura era stato destinato alla sosta delle auto.
Come dire: il Monumento al Marinaio, da santuario di eroi a parcheggio selvaggio.
Ad ogni modo, la città tutta deve essere soddisfatta della riapertura di questo bene, sebbene urgano ancora tanti piccoli, grandi dettagli che non possono certo essere trascurati: il Monumento al Marinaio è uno dei simboli della nostra città e, come tale, è un po’ come la famosa cartina al tornasole. Vogliamo che la città torni a splendere come un tempo? Ed allora, da un lato è giunta l’ora che l’Amministrazione si rimbocchi le maniche, dall’altro è arrivato il momento che i cittadini inizino a rispettare ciò che hanno.
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Tommaso Lamarina Redazione |