BRINDISI – E’ un’emergenza che coinvolge tutta l’ Italia quella causata dalla siccità nelle ultime settimane, con il 2017 che si classifica ai primi posti degli anni più caldi da oltre due secoli.

Sul fronte agricolo i danni, secondo un’analisi di Coldiretti, ammontano a circa 2 miliardi. In Puglia, la siccità prolungata ha già causato la perdita di 140 milioni di euro di grano, pomodori da industria e ortaggi.

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Brindisi non è esente da questa ecatombe e gli agricoltori locali iniziano a leccarsi le ferite. Ma non è solo la siccità a fare danni. Ci sono anche le lepri a fare la propria parte: intere piantagioni di angurie e di meloni –ma anche di pomodori – sono state da loro devastate ed i proprietari dei terreni non sanno più a che Santo rivolgersi, anche perché le lepri non intaccano semplicemente il frutto, ma lo svuotano completamente. Va da sé che il prodotto, in tal modo, non è più vendibile.

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In tal modo, è a rischio la stessa presenza ed il lavoro degli agricoltori in molte zone di Brindisi e della provincia.

In realtà, non è la prima volta che si presenta tale problema. Ma sono anni ormai che si battaglia per trovare soluzione alle scorribande delle tantissime lepri che abitano e si moltiplicano senza controllo sui terreni agricoli brindisini e non più soltanto, come era in passato, nel Parco naturale regionale delle Saline di Punta della Contessa.

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Ma oltre al danno la beffa: gli agricoltori non vengono pagati ma, al massimo, ristorati dall’Associazione caccia. Ma cosa significa ‘ristorati’? In sintesi, l’Associazione Caccia (ATC) ha a disposizione un fondo (che gli stessi cacciatori mettono da parte, ndr) ed in base al numero delle domande presentate dagli agricoltori, l’associazione ristora gli stessi per un massimo di 100/120/200 euro. In sostanza, il ristoro non avviene in base al danno subito, ma in base al numero di richieste di ristoro. Un fatto paradossale, considerato che c’è chi ha subito danni davvero ingenti e non certamente quantificabili in uno, due centinaia di euro.

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

1 COMMENTO

  1. È un problema che ci affligge da anni.
    Personalmente i danni li farei pagare a quella testa o teste di rapa che hanno deciso il ripopolamento Delle lepri, vicino a zone agricole, senza porvi barriere per evitare lo sconfinamento di questi animali che sono un flagello per l agricoltura.
    Inoltre , manca l antagonista naturale ” la volpe”.

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