BRINDISI – “L’assemblea dei delegati al Congresso Prov.le del PD tenutasi ieri sera all’Hotel Internazionale di Brindisi ha di fatto sancito la frattura del PD provinciale.
Nonostante la neo segretaria Rosetta Fusco abbia evocato nuovamente l’idea del partito – comunità, nei fatti il gruppo che l’ha sostenuta ha sonoramente smentito questa ambizione procedendo all’elezione del presidente dell’assemblea senza alcuna condivisione da parte di quel 40% di iscritti al PD che ha sostenuto la mia candidatura. Ho tuttavia apprezzato qualche segno di apertura mostrato dal segretario nei miei confronti, infatti la Fusco ha fatto propri alcuni punti fondamentali delle mie linee programmatiche, relativamente all’idea di riorganizzazione del partito e delle questioni di merito che riguardano il territorio della provincia di Brindisi: ma ciò non basta! E’ il metodo che deve cambiare, ed io continuerò nella mia battaglia per cercare di affermare e difendere i principi relativi al rispetto delle regole democratiche nell’attività di partito”.
In realtà il problema è che le regole sono state rispettate e in quest’occasione non sarebbe dovuto avvenire.
Se non si fosse mai parlato di congresso unitario il risultato sarebbe stato lo stesso, Rosetta Fusco segretaria, presidenza affidata a chi ha sostenuto la candidata vincente ecc…
Di fatto, l’aver provato a unire le correnti in un’unica candidatura ha sancito la spaccatura o l’ha resa evidente. Non è una questione di regole non rispettate ma di modus operandi che ha differito rispetto alle intenzioni.
Di certo Rosetta Fusco rappresenterà tutti, anche quel 40% di partito che si è sentito escluso.
Buon lavoro a tutti, è tempo di affrontare le cose concrete e dare risposte alla provincia.