ercole saponaro

BRINDISI – Nella giornata di ieri venerdì 3 novembre 2017 si è tenuta l’assemblea sindacale dei lavoratori della Multiservizi per discutere dell’ipotesi d’accordo sul piano di Razionalizzazione e di risparmio per consentire di non liquidare la Società.

Lo fa sapere, in una nota, il segretario generale territoriale UGL Ercole Saponaro che prosegue: “Riteniamo che ieri, alla Responsabilità e Capacità di dialogo e proposta di tutte le sigle sindacali Confederali, sia stata contrapposta la solita e ormai usuale teatrino brindisino che tutto è dovuto e nulla si tocca chiamando i lavoratori a lotte a perdere e a creare disagio a una città ormai stanca. La Multiservizi con i suoi ormai cronici BILANCI IN NEGATIVO che sono all’attenzione della Corte dei Conti e sotto la scure della Legge MADIA, necessitava e con urgenza di un Progetto Industriale e un piano di risparmio che consentisse un pareggio di bilancio, un piano di efficienza, una prospettiva di stabilità, riteniamo che CGLI,CISL, UIL E UGL su questo hanno lavorato, hanno discusso e combattuto per consentire il salvataggio della Società che non può essere fatta oggetto d’interventi di risanamento ogni anno con esborso di denaro pubblico da parte del Comune di Brindisi. Nulla può rimanere immutato o continuare nelle condizioni con cui si è andati avanti sin ora. Fosse Multiservizi un Azienda privata avrebbe già chiusa per Fallimento. In questo contesto di grande difficoltà e disperazione le Organizzazioni Sindacali si sono mosse, in questa situazione dove non c’è più tempo ma bisogna decidere ci siamo assunti la Responsabilità e abbiamo messo la faccia per condividere un progetto di efficienza che salvasse la MULTISERVIZI. Chi ha voluto fomentare i lavoratori, chi ha voluto far credere che tutto va bene, nulla deve cambiare e che ci sono lupi cattivi che vogliono togliere soldi ai lavoratori stessi, se ne assumerà la responsabilità politica e sociale della liquidazione della Società. Ieri è stata fatta una scelta di cui le stesse maestranze devono assumersi la responsabilità, da ieri sono padroni del proprio destino. A tutti coloro i quali nel silenzio, nell’incapacità di potersi esprimere, che pure erano all’assemblea la vicinanza umana, la voglia a gran voce di rappresentare i giusti, gli umili, chi ha le mani callose e stanche di lavoro”.

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