La Puglia, dal 2008 a oggi, ha fatto “pochi i passi in avanti” con una “media percentuale di raccolta differenziata (Rd) che e’ salita dal 12,3% al 41,5%, e con oltre il 50% dei rifiuti urbani prodotti che continua a finire in discarica”. Inoltre sono “solo trentuno i comuni pugliesi ‘ricicloni’, ovvero quelli che nel 2016 hanno raggiunto la media percentuale di Rd, pari o superiore, al 65%”. Si “confermano” invece “come unici capoluoghi di provincia ‘ricicloni’, Barletta e Andria, rispettivamente con il 69,9% e il 65,5% di Rd”, mentre “Brindisi, con l’avvio della raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio comunale, si candida a diventare il terzo comune capoluogo ‘riciclone'”. Lecce e Bari “si fermano al 37%, e chiude la classifica Taranto con il 16,3% di raccolta differenziata”. Sono i dati contenuti nel report di Legambiente Puglia, ‘Comuni ricicloni 2017′, giunto alla decima edizione. L’indagine e’ stata presentata, oggi a Bari, alla presenza, tra gli altri, del presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini; del sindaco di Bari e presidente nazionale Anci, Antonio Decaro; dell’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Filippo Caracciolo; e del responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti. In qualita’ di presidente nazionale Anci, Decaro ha detto che “in questi giorni stiamo discutendo con il ministero dell’Ambiente la necessita’ di tenere in piedi la codifica del codice Istat che mantiene basso il costo complessivo dell’impianto terminale, sul cui aumento, invece, i proprietari privati degli impianti sono tornati alla carica”. “L’Anci – ha aggiunto – con la collaborazione del Conai cerchera’ di incentivare molto di piu’ la comunicazione verso i cittadini, soprattutto nelle regioni del Sud, per illustrare i vantaggi della raccolta differenziata”.

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