Un’ attenta lettura dei fenomeni culturali e politici che interessano il nostro Paese avrebbe dovuto suggerire una maggiore prudenza chi, invece di derubricare a mere liste civiche nate sotto elezioni, avrebbe dovuto comprendere vista la lunga militanza politica ed amministrativa, quanto siano invece distanti i partiti tradizionali dalle reali esigenze dei cittadini e della loro attuale incapacità di sapersi confrontare con i territori. La nascita di movimenti come No Tav, No Tap, lo stesso M5S sono segnali di un malessere generale di una incapacità a comprendere le nuove dinamiche sociali da parte della politica tradizionale, la scarsa partecipazione al voto negli ultimi anni è un segnale forte in questo senso.
Nel documento sottoscritto con altre associazioni qualche giorno fa abbiamo voluto lanciare un segnale, una proposta di governo per questa città incentrandola sui principi di territorio zero, su di una visione che veda il cittadino al centro delle politiche economiche sociali e culturali del territorio. Una rivoluzione che parte dal basso coinvolgendo quanti hanno a cuore il benessere del territorio.
Riscontriamo l’arroganza e la supponenza di chi negli ultimi 20 anni è stato protagonista nel bene e nel male di scelte che hanno portato Brindisi ad un bivio:
Accettare supinamente un lento declino, abbondantemente annunciato, o cercare un riscatto attraverso politiche nuove legate alla terza rivoluzione, con la possibilità di far diventare Brindisi un esempio virtuoso a livello europeo di abbandono del fossile traguardando verso nuove politiche energetiche e sociali.
Ma evidentemente tutto questo non appartiene a chi è ancora legato a schemi produttivi obsoleti ed ad una finanza che guarda ai territori come vacche da mungere e non è interessato a condivisioni sociali.
Fa sensazione che anche chi in questi anni, strumentalmente(?) si è fatto portatore di queste tematiche si lasci ingabbiare in una logica strettamente legata alle liturgie partitiche.
Per quanto ci riguarda come S&D a queste liturgie non siamo interessati, abbiamo posto all’attenzione temi concreti come la vicenda dell’approdo del Tap a Brindisi, alla quale siamo assolutamente contrari e non a corrente alternata, alla dismissione di Enel sud prevista nel 2025, quindi al centro dell’attività della prossima amministrazione e soprattutto del grande interesse di A2A per la vecchia centrale di Brindisi Nord per la quale da un lato si dice che non vi sono progetti, dall’altro si tengono incontri e seminari a questo punto non si capisce bene con quale scopo visto che ufficialmente non vi sono progetti.
Di questo eravamo e siamo disposti a discutere, il gossip politico, le fatwe i rancori personali non ci interessano, ci confronteremo innanzi tutto con la città ed i cittadini, ai quali spetta sempre l’ultima parola su chi deve amministrare questo territorio e con chi ha idee e proposte che possano portare la città nel futuro, ad oggi Brindisi brancola nel buio degli ultimi posti di ogni classifica, con i nostri giovani che non scelgono di partire, ma fuggono costretti da mancanza di prospettive.
Di tutto questo sappiamo chi ringraziare e sinceramente non dobbiamo fare alcuna richiesta di ammissione in circoli che non ci appartengono , saranno i cittadini a scegliere anche questa volta.
Raffaele Mauro
Coordinamento prov.le socialdem