Torna con un altro appuntamento teatrale la rassegna Voce, Luci & Ombre del Teatro delle Pietre di Brindisi con la rappresentazione ” SILENZI (conversazione con un amico immaginario)”.
Così l’autore della rappresentazione ci spiega il suo contenuto:
“Succede a volte che le parole nascano per caso, con delle imperfezioni oppure che non sanno a chi dirsi. Un uomo guarda davanti con aria sperduta, poi, di improvviso, la sicurezza di sé. Cominciano le parole ma a parlare è il silenzio interiore. Malinconia profonda che sfocia in tenerezza. Eccessi di ira che si placano un momento dopo. Le parole si appoggiano su tappeti sonori da cui nasce un canto. Parole in libera uscita, il protagonista sembra le ricalchi dalla mente. Forse parla a se stesso. Guarda nel vuoto perso tra allucinazioni e immaginazioni. È un viaggio nel silenzio più profondo, fino a toccare le corde del nulla che contiene il tutto. Ma di cosa si compone un silenzio? Quali parole, musiche e immagini lo possono descrivere? E quando ti assale, nascondendosi nella sera, tra le prime ombre, a chi si rivolge? Un monologo a tratti commovente a tratti cinico, in cui un uomo parla ad un amico immaginario, un “altro sé” che costruisce giorno per giorno. L’amico immaginario è qualcuno a cui dire quando anche i muri si fanno sordi e non sanno ascoltare. Allora non rimane altro da fare che inventare un proprio doppio che contenga il proprio silenzio. Quello buono e quello cattivo. Perché ci sono silenzi che parlano e silenzi che ascoltano. I silenzi siamo noi, con le nostre contraddizioni, le nostre gioie e le nostre solitudini. Chi non ha mai parlato da solo?”
“Scrivo senza tregua.
Queste parole sono come una lunga lettera che scrivo a me stesso.
A chi altro potrei dirle?
Le attraverso con il pensiero, una… due… dieci volte, prima di scriverle.
Le parole sono sassi, prigioni, voli,
e intanto che fluiscono
il mattino si nasconde nella sera
e la sera nel mattino, di nuovo.
La luce si alterna alle ombre,
il giorno passa,
si confonde nelle ombre,
arriva la notte,
e intanto scrivo.”
Ma come si penetra nel silenzio, in quell’immobilità sarca, nell’oscurità e nell’assenza, in quella corsia preferenziale a volte dolorosa: come si entra nel pensiero? Nel silenzio le cose sembrano altro. Il silenzio cambia le parole. Avere un “doppio di sé” con cui interagire aiuta a districarsi meglio nelle faccende della vita. Essa ci appare meno solitaria. Ovvio, occorre essere consapevoli che il nostro doppio è un personaggio inesistente, ma parlarsi attraverso un “altro” ci aiuta a fare chiarezza dentro di noi.
Il rumore non ci aiuta, così spesso ci rifugiamo nel silenzio e nella solitudine che si riempie di suoni, voci e canti. Parole. Il silenzio è un’officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa. Il silenzio è la custodia del cantare e del volare. Del dire. Il silenzio è la pioggia che ti cade dentro. Le gocce che con la loro lentezza scavano solchi profondi nell’anima in cui collocare la parte più profonda dell’io.
Accade di parlare da soli, anche solo mentalmente. Lo facciamo un po’ tutti, spesso ci diciamo le cose, e le ripetiamo a noi stessi per esorcizzare la paura di non essere appieno. In fondo, cosa è il pensare, se non il tentativo fare ordine dentro di noi e di sentirsi meno soli? Creare un amico immaginario è come costruirsi un’ombra e cercare una relazione con essa.
Può accadere da bambini ma anche da adulti di inventare un amico a cui confidare segreti e parole. È capitato a quasi tutti di giocare da soli immaginando un compagno di giochi, inventando così un linguaggio segreto e profondo con un nostro doppio sempre disposto ad ascoltarci e a sostenerci. Parlare a noi stessi rafforza la nostra individualità, anche se abbiamo bisogno di un “altro” per farlo, un peluche o una bambola o una figura inventata. Il monologo si snoda libero, non c’è un inizio o una fine, semplicemente le parole fluiscono come pensieri a voce alta dentro un viaggio immaginario e introspettivo tra suoni e canti.
Lo spettacolo fa parte della rassegna Voce, Luci & Ombre patrocinata da Arcidiocesi di Brindisi e che vede cone main partner Enel.
27 febbraio 2018 ore 20
(Ingresso con contributo libero – gradita la prenotazione) Chiesa di San Benedetto – Brindisi M. Antonio Gallo – 327.3928001
foto di Danilo Fornaro