Avete mai sentito parlare dell’uomo nero e ne avete avuto paura? Quando si vogliono spaventare per gioco i bambini, spesso si dice loro ” adesso viene l’uomo nero”. Ma questa fantomatica figura descritta come un essere demoniaco, un mostro con sembianze umane avente lunghi artigli, corpo magro e occhi rossi,pare essere esistita davvero. A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 sono spariti molti bambini. La leggenda ruotava attorno a una figura chiamata l’uomo nero, che da sempre prende con se i bambini. Alla fine degli anni ’80, la polizia individuò realmente un uomo – tossicodipendente e abitante dei boschi – accusandolo di aver fatto sparire dei bambini. Anche se le prove non sono state mai sufficienti, l’uomo sta ancora oggi scontando 50 anni di reclusione per rapimento e omicidio. Di storie sull’Uomo Nero se ne raccontano tante, la maggior parte per spaventare i bambini e costringerli a fare i buoni.
Si racconta infatti,che una ragazza aveva da poco compiuto 21 anni ed aveva deciso di andare a vivere da sola,nell’appartamento di fronte a quello dei genitori. Fin da bambina aveva avuto un’infanzia non molto tranquilla, non tanto per problemi familiari, ma per cose strane che le succedevano durante la notte. Diceva ai genitori che mentre lei era a letto spesso appariva e scompariva una figura nera, di cui non riusciva a capirne l’aspetto perchè tutto ciò che vedeva era una sagoma nera che spariva quando accendeva la luce. Quando andò a vivere da sola quella creatura la seguì e si fece sempre più audace. Un giorno stava a casa sdraiata per terra a sfogliare un libro con le gambe distese sotto il letto. Ad un certo punto si sentì tirare il piede da sotto il letto. Urlò per la paura, si alzò e dopo essersi calmata un po’ controllò da lontano cosa ci fosse sotto il letto. Nulla, non c’era assolutamente nulla. Un po’ di tempo dopo le accadde di nuovo, ma stavolta durante il sonno. Fu trascinata sotto il letto senza che se ne accorgesse e quando si risvegliò si ritrovò sotto al letto contro il muro. Gli eventi diventarono sempre più frequenti. La notte sentiva quella cosa muoversi dentro casa e credendo che raccontandolo in giro l’avrebbero creduta pazza tentò di distrarsi e far finta che non ci fosse: iniziò a dormire con le cuffie a tutto volume e tutto il giorno per sicurezza teneva l’ipod in carica per evitare che la notte potesse scaricarsi. Una notte stranamente l’ipod smise di riprodurre la musica, si bloccò, e dopo qualche istante riprodusse una voce in una lingua che lei non capiva. Quella voce stridula e penetrante le fece raggelare il sangue.