Lungomare, bello e impossibile: che fine hanno fatto i chioschi?

BRINDISI – Ennesimo mistero al Comune di Brindisi. Il progetto di rigenerazione urbana che ha coinvolto Piazzale Lenio Flacco prevedeva, nella fase conclusiva, l’installazione di 7 eleganti chioschi in legno, i quali avrebbero dovuto dare (finalmente) decoro e dignità a “paninari” e venditori di pesce operanti in quello spiazzo. Nei mesi scorsi, al progetto sarebbero seguite alcune determinazioni dirigenziali, una delle quali riduceva la quantità di chioschi da apporre, probabilmente per penuria di risorse. Adesso si scopre, addirittura, che i fondi per l’installazione dei chioschi non ci sarebbero più.

piazzale-lenioflacco

Mossi dall’incredulità, abbiamo contattato il Responsabile dei lavori, il quale, però, al posto di fugare i dubbi ne ha instillati di più consistenti. L’ingegnere, infatti, si è trincerato dietro un “no comment”, giustificato dal rispetto ossequioso di un Regolamento comunale che vieterebbe ai dirigenti di ragguagliare la stampa sull’andamento delle vicende del Comune, se non previa autorizzazione dell’amministrazione comunale: che dire, alla faccia delle amministrazioni trasparenti! Regolamenti del genere sono già stati approntati in altri comuni, i quali, però, ne hanno dato ampia pubblicità: a Brindisi, invece, di tale regolamento non sembra esserci traccia. Il dato saliente, comunque, è che in un periodo in cui lo Stato, attraverso il Freedom of information Act, prova ad avvicinare le amministrazioni locali ai cittadini, rendendo meno opachi e più accessibili gli atti delle P.A., i Comuni si dotano di regolamenti che acuiscono il fenomeno della disinformazione e della disaffezione della gente.

L’ingegnere, insomma, non ha potuto rendersi utile, ma ha preso l’impegno di aggiornarci non appena avrà ricevuto l’autorizzazione ed avrà approfondito (?) la situazione dei chioschi.

Sorge spontaneo, allora, chiedersi in quali rivoli siano andate perse le risorse stanziate. Non avendo modo di conoscere come stiano le cose, l’opinione pubblica è spinta ed autorizzata a pensare alle peggiori evenienze, quando invece una semplice spiegazione degli addetti ai lavori potrebbe placare sul nascere ogni polemica.

Nel frattempo ci godiamo un lungomare bello e impossibile, nel senso che è impossibile non farsi prendere dallo sconforto per lo scenario desolante.

Andrea Pezzuto
Redazione

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