BRINDISI – Dopo due mesi di autocelebrazioni e proclami la nuova giunta cittadina comincia a governare e lo fa in una materia delicatissima come quella del diritto allo studio.
Purtroppo i primi risultati non sono incoraggianti e le conseguenze potrebbero essere molto più gravi di quello che si pensa.
La Refezione scolastica è sempre stato uno dei banchi di prova più difficile per ogni amministrazione cittadina, ma almeno questa volta la situazione era chiara e le soluzioni possibili erano ben conosciute in anticipo.
Gli osservatori più attenti avevano presente che la gara vinta dalla Serenissima Ristorazioni di Vicenza (con un ribasso del 14% sulla base d’asta) avrebbe comportato serie problematiche con i lavoratori e seri dubbi sulla sostenibilità del servizio, soprattutto dopo la sentenza di marzo 2018 del Tribunale del lavoro di Brindisi (con cui si condannava la Markas al rispetto delle ore settimanali spettanti a ciascun lavoratore).
Come prospettato da molti si sarebbe potuto, in regime di autotutela in forza della sentenza del Tribunale, ritirare la gara trovando le soluzioni più opportune per tutelare lavoratori e garantire il servizio nella fase di transizione al nuovo bando.
Purtroppo ogni appello è rimasto inascoltato ed il Sindaco “decisionista” (come qualche narratore di regime si auspicava che diventasse) è andato avanti.
La conseguenza è stata che la nuova ditta aggiudicataria (Serenissima) è andata oltre proponendo una ulteriore riduzione dell’orario di lavoro settimanale rispetto a quello applicato dalla ditta uscente (Markas); pare che saranno garantite 1.092 ore rispetto alle precedenti 1.243.
Non serve essere veggenti per capire gli sviluppi della vicenda.
I lavoratori ricorreranno al Tribunale del lavoro di Brindisi ed otterranno (come già hanno ottenuto nei confronti di Markas) il rispetto dell’orario minimo.
Ed allora il Comune di Brindisi sarà l’Ente ultimo tenuto al risarcimento dei danni a tutti i lavoratori addetti al servizio.
Crediamo sia evidente che azioni giudiziarie e pagamenti peseranno come un macigno sulle già disastrate casse comunali in cui confluiscono le nostre imposte.
Non è certamente migliore la situazione relativa alla Integrazione scolastica.
Aveva lasciato ben sperare l’annuncio del Sindaco di un incontro sul tema. Purtroppo il 19 settembre 2018 l’amministrazione incontrava la sola Cooperativa Socioculturale, ma non coinvolgeva genitori e lavoratori, ignorando, o facendo finta di ignorare, l’esistenza di previgenti impegni assunti innanzi al Prefetto di Brindisi.
Al “decisionista” Rossi premeva solo annunciare che il servizio di integrazione scolastica sarebbe partito regolarmente con l’apertura delle scuole.
Solo nella giornata di ieri sono arrivate le proposte contrattuali ai lavoratori; il risultato è stato quello di far tuonare alle organizzazioni sindacali che “non sarà firmato nessun contratto senza il fondamentale confronto” (non potevamo farci mancare il conflitto sindacale) e poi “tutti i contratti, in termine di ore, usciti dall’incontro bilaterale Tra Comune e Cooperativa saranno oggetto di contenzioso”, altro lavoro per il Tribunale del lavoro di Brindisi ed altra emorragia per le casse comunali.
Bisogna comunque dare atto che in questa vicenda si è tenuto conto della sostenibilità del servizio e la giunta ha annunciato una prima variazione di bilancio che consentirà un aumento delle somme da erogare.
Ci auguriamo che tali modifiche non indispettiscano chi ha partecipato alla gara per l’aggiudicazione del servizio a condizioni diverse ed è rimasto escluso. Speriamo, insomma, di non aggiungere altri contenziosi al TAR.
Mentre sulla Refezione sembra che i contenziosi siano inevitabili sulla Integrazione nulla è compromesso, il Sindaco incontri i sindacati e raggiunga un accordo senza mai trascurare il supremo interesse dgli utenti finali.
Allo stato delle cose, al netto delle giuste rivendicazioni di chi lavora, un dato è però allarmante: gli orari previsti nei contratti di lavoro proposti non permetterebbero ad Educatori ed Operatori Socio Sanitari la totale assistenza agli utenti diversamente abili.
Gli Utenti, ragazzi della nostra brindisi, sono alla fine le prime vittime di tanta approssimazione, e non solo perché penalizzati dal ridotto monte ore del personale ma anche dalla negata continuità assistenziale che invece doveva essergli garantita sopra ogni altra cosa.
I ragazzi avevano creato legami e rapporti con il loro “assistente”, con chi era diventato un riferimento a loro sempre vicino per un intero anno scolastico. Ora incontreranno un altro operatore con il quale stabilire una nuova relazione, in molti casi non priva di difficoltà, e ripartire da zero.
MoVimento 5 Stelle Brindisi