BRINDISI – Anche quest’anno le aziende agricole “Vincenzo Pugliese” e “Cuppone Giuseppina” portano la cultura e l’amore per l’agricoltura nelle scuole. Non nuova alla collaborazione con le scuole del territorio, all’impegno sociale e alla promozione dell’antica vocazione contadina del capoluogo, le aziende dell’agronomo brindisino rappresentano una realtà che si tramanda di padre in figlio, un esempio di amore per la terra e per le proprie origini. La vendemmia è da sempre una festa per chi vi partecipa: i raccoglitori lavorano insieme, tagliando i grappoli e riempiendo i cesti che vengono poi portati con il trattore in cantina dove inizia la lavorazione: l’uva viene inserita nella macchina diraspatrice, viene pigiata e si procede alla fermentazione. L’iniziativa della vendemmia nelle scuole, fortemente voluto dal fondatore delle due aziende agricole brindisine, Don Antonio Pugliese, che ancora oggi, alla veneranda età di 83 anni, segue da vicino le coltivazioni e la produzione dei prodotti agricoli, rientra nel progetto dell’orto sociale condiviso con i dirigenti scolastici delle scuole brindisine. Con termini e spiegazioni alla portata dei bambini si spiegano la morfologia e la fisiologia delle piante, nonché la semina e la raccolta negli orti che le due aziende hanno realizzato, spesso nei giardini degli stessi istituti scolastici. La vendemmia è stata effettuata con uve rivenienti dalle due aziende brindisine con l’ausilio di strumenti semplici per l’analisi del mosto e una dimostrazione sul campo. Agli studenti della Scuola Media Leonardo da Vinci è stata spiegata anche la differenza tra uva da tavola e uva da vino e gli stessi si sono cimentanti nella raccolta dell’uva riversata successivamente in un’antica garolla del 1800 e un torchio per separare la parte liquida, quindi il mosto, dalla parte solida, le vinacce. “E’ stato bello vedere i ragazzi – racconta l’agronomo Vincenzo Pugliese – cimentarsi nella vendemmia e cercare di capire tutti i vari passaggi che portano alla produzione del vino, determinando con strumenti appositi, anche la composizione zuccherina del mosto e per finire con un’analisi sensoriale tra i mosti delle uve da tavola e delle uve da vino”. Con gli insegnanti di scienze i ragazzi seguiranno in classe la fase della fermentazione del mosto e della trasformazione degli zuccheri in alcool. Soddisfazione è stata espressa dai ragazzi e dalle professoresse Franciosa e Petrogallo per una giornata all’insegna della riscoperta della nostra terra.