Dimissioni De Vito, De Michele (Lega): “I dirigenti menzionati dall’ex vice sindaco non hanno nulla da dire su sue pesanti affermazioni?”

Da avvocato penalista, abituato e consono  a valutare capi d’imputazione e indagini preliminari, non posso che partire da un fatto certo ed incontrovertibile: e cioè dalle dimissioni dell’assessore e vice sindaco prof.ssa De Vito, la quale se ne va sbattendo la porta ma, nel contempo, lancia allarmanti accuse ad un partito specifico e al suo civico massimo rappresentante, gettando altresì ombre, dubbi  ed un forte discredito su tutta l’Amministrazione comunale nel  suo complesso, inquinandone trasparenza, affidabilità, competenza, correttezza ed integrità morale.
Comportamenti autoritari, assenza di trasparenza politica ed amministrativa, mancanza di condivisione e programmazione nella gestione del bene pubblico sono soltanto alcune tra le sostanziali motivazioni politiche e personali che hanno spinto convintamente e criticamente l’Assessore a rassegnare le proprie dimissioni.
Le anzidette accuse non possono essere considerate delle semplicistiche critiche all’operato di un partito, di un singolo, tutt’altro: sono precisi addebiti che non lasciano per nulla tranquilla e fiduciosa la Comunità Brindisina. Quella stessa comunità illusa da una utopistica rivoluzione culturale, politica ed amministrativa, ma alla fine mostratasi una semplice propoganda gattopardesca.

Ma non spetta a me giudicare comportamenti o dinamiche partitiche, o invocare la provvidente manus giudiziaria, perché è la politica che deve assumersi le responsabilità gestionali e personali, il coraggio e l’umiltà di ammettere sbagli o di non saper amministrare, non può essere sempre surrogata da un potere dello Stato, seppur Costituzionalmente legittimato.

Da cittadino  e attento osservatore  della cosa pubblica, e per questo legittimato ad una sostanziale e critica valutazione, sono altri i fatti idonei a  destare dubbi e perplessita’: i Capi settore degli uffici comunali che, di fatto, redigono e firmano gli atti amministrativi, non hanno nulla da dire sulle pesanti affermazioni della professoressa?
Ed il Segretario comunale, che per legge e quale organo di legittimità ha il compito di vigilare sulla correttezza e legittimità stessa degli atti, anche lui, niente da spiegare?

Questo dovrebbe porsi come interrogativo la politica, tutta, al di là delle appartenenze e degli steccati ideologici: come leggevo giorni fa’, e condividendone il contenuto,  il “decido io” è un modo reazionario ed anacronistico di affrontare temi complessi che, per la loro soluzione, richiedono invece un’etica politica, condivisione di saperi e di competenze ma soprattutto coinvolgimento di cittadini e non di sudditi.

Avv. Cosimo DE MICHELE

Lega- Noi con Salvini

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