Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica: ASL Brindisi e Regione assumano immediatamente il personale e diano avvio alla Legge Regionale che lo istituisce in maniera chiara e definitiva

Nonostante le richieste più volte reiterate da FP CGIL CISL FP e UIL FPL, regionali e provinciali, Regione Puglia ed ASL Brindisi non hanno ancora aperto il tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali, riteniamo che questo sia stato il motivo principale per cui non si sia ancora definito l’istituzione del Centro di Riabilitazione Pubblico di Ceglie Messapica, è del tutto evidente che il ricatto che sta subendo questo territorio deriva dal tenere lavoratrici e lavoratori ancora legati alla Fondazione San Raffaele che li sta utilizzando come ostaggio per mantenere il controllo della struttura.

 

La Fondazione San Raffaele pur di non ottemperare alla legge regionale 21/2024, che istituisce il Centro regionale pubblico di riabilitazione ospedaliera di Ceglie Messapica – CRRiPOCeM, è ricorsa al TAR di Lecce che ha sospeso le deliberazioni di Asl Brindisi ed il relativo piano di attuazione che riportava la gestione pubblica nella struttura.

Ciò non vuol dire che la Legge non vada applicata ed è quello che bisogna fare immediatamente a partire dall’assunzione di tutto il personale.

L’utilizzo di cavilli legali non può e non deve fermare il ritorno al Pubblico della struttura, visto quello che è emerso negli ultimi tempi, in pratica pur di rimanere aggrappati al profitto che genera la Struttura, anche attraverso risparmi sul personale e sui servizi ai pazienti, la Fondazione sta mettendo in campo ogni azione per puro interesse economico, quindi non ci venisse a parlare di interesse primario alla salute dei pazienti visto che da anni si lavora sotto organico e con strumentazioni obsolete.

Le continue pressioni su lavoratrici e lavoratori devono finire ed è la Regione Puglia in uno con la ASL Brindisi che deve fermare questo continuo attacco alle persone che lavorano nella struttura.

Non c’è pace per lavoratrici e lavoratori e pazienti del Centro di Riabilitazione di Ceglie per un lieve calo dei ricoveri, che comunque deve continuare a garantire la cura a circa 60 pazienti, la Fondazione, che poteva finalmente dare un assistenza adeguata dedicando il giusto numero di Infermieri, Fisioterapisti ed OSS per paziente, decide di lavorare sotto organico e manda in ferie forzate il personale sanitario, ma questo accade a tutto il personale, persino nella mensa dove già si lavora con contratti part-time a pochissime ore, anche gli operatori CUP a rotazione sono stati lasciati a casa, in situazioni di ferie già fruite generando un debito orario nei confronti dell’Azienda.

Con la riduzione dei pazienti si dimezza il personale in servizio, così chi potrebbe finalmente occuparsi in una condizione decente dell’utenza con un numero adeguato di addetti sanitari e rendere l’ambiente di lavoro migliore per dare il massimo livello di assistenza viene tenuto a casa unilateralmente, con la Fondazione che lavora volutamente ad organico ridotto per risparmiare sul personale.

Ancora più grave il mancato rinnovo dei contratti in scadenza di alcune figure professionali necessarie ed in organico al momento della legge regionale.

Dopo aver messo in evidenza le condizioni di lavoro come Organizzazioni Sindacali, ancora non risolte per evidente mancanza di volontà della Fondazione San Raffaele nonostante i vari interventi, riscontriamo un accanimento sul personale e sui pazienti forse rei di richiedere condizioni di lavoro decenti e livelli di assistenza dignitosi.

È chiaro che siamo di fronte al tentativo di schiacciare il morale di chi con il suo lavoro porta avanti il Centro di riabilitazione.

Non possiamo permettere che si continui a subire tutto questo, una struttura nata come un’ Eccellenza e tristemente trasformata per essere votata al solo profitto.

Le Scriventi OO.SS. si rendono disponibili, come da sempre accade al San Raffaele di Ceglie Messapica, a combattere ogni abuso, sia a livello Sindacale che Legale con le nostre strutture già più volte attivate per violazioni contrattuali, ma anche attraverso denunce alle autorità competenti.

Invitiamo la Asl Di Brindisi e la Regione Puglia ad interviene immediatamente per far partire l’iter dettato dalla Legge e fermare ogni tentativo di pressione su lavoratrici lavoratori della struttura riabilitativa, riteniamo che questa ferita aperta nel territorio di Brindisi vada rimarginata al più presto, revocando definitivamente la gestione alla Fondazione San Raffaele e ripristinando la gestione in capo alla proprietà Pubblica, assorbendo altresì tutto il personale al suo interno secondo la legge regionale n. 21/2024.

 

       FP CGIL Brindisi        CISL FP Taranto Brindisi      UIL FPL Brindisi
        Luciano Quarta              Flavia CIRACI’      Luca Facecchia

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