Uno “spettacolo evento” dedicato a Enrico Caruso nell’anno del centesimo anniversario della scomparsa. Danilo Rea sarà al pianoforte per uno spettacolo evento in programma a Palazzo Roma a Ostuni domenica 29 agosto. Cocktail e concerto euro 40, inizio ore 20. L’ingresso è consentito solo con green pass. Chi desidera riservare il biglietto può inviare una mail a info@palazzoromaostuni.com o contattare il numero 0831 1771087. Al termine della serata sarà possibile cenare su prenotazione all’aperto, nella corte del Palazzo.
Ha per titolo «Omaggio ad Enrico Caruso» lo straordinario evento con protagonista Danilo Rea, uno dei pianisti più creativi della scena jazzistica nazionale e internazionale. Un viaggio tra celebri arie di grandi opere liriche, improvvisate e riarrangiate da un pianista appassionato di improvvisazione. Danilo Rea rende omaggio a uno tra i più grandi tenori di tutti i tempi, Enrico Caruso, con la partecipazione dell’attrice Barbara Bovoli, in veste di voce narrante, e la drammaturgia di Alessandra Pizzi.
L’anima jazz di Danilo Rea si intreccia con la ricerca e la passione, incessanti, e nell’occasione la sua musica tratteggerà episodi e aneddoti della vita di Enrico Caruso, raccontati da Doroty Park, la moglie americana che sposò il tenore: musica e traccia narrativa ricostruiscono il filo biografico dell’uomo e dell’artista che più di ogni altro ha rappresentato la musica italiana nel mondo. Dal suo arrivo a New York, in quel tempio della musica che era il Metropolitan, sino al rientro a Sorrento, prima della sua morte. Virtuosismi musicali e racconti segnano così il profilo di uno spettacolo che si propone come un tributo alla grande musica d’autore, alla grande tradizione musicale italiana e internazionale, alla magnificenza dell’arte, omaggiando una delle icone più riconoscibili, quel tenore napoletano che divenne più famoso di Roosevelt, a cui Dalla dedicò una canzone che porta il suo nome e che, a distanza di oltre trenta anni dalla pubblicazione, resta tra le canzoni italiane più famose nel mondo.
Lo spettacolo di Danilo Rea porta la firma di Alessandra Pizzi, dall’ideazione alla drammaturgia. «L’idea mi è venuta in mente leggendo uno dei tanti episodi sulla vita di Caruso che nel 1903, contravvenendo al rigore dell’epoca e al giudizio della critica, fu tra i primi artisti, in assoluto il primo interprete lirico, a “consegnare” la sua voce alla modernità incidendo il primo disco in vinile. Mi sembrava un pretesto imperdibile per raccontare l’importanza dell’avvento della tecnologia applicata alla musica e l’importanza che ha avuto nella sua divulgazione. Cosa sarebbe stato della musica se non ci fossero stati i dischi? E quali e quanti artisti oggi ricorderemmo? Da qui l’idea di chiedere a Danilo Rea di raccontarci, attraverso la sua arte, quello che conosciamo e riconosciamo di un’opera e la sua capacità di evocare emozioni ben oltre l’esecuzione da maniera. Perché se i metodi di riproduzione e di fruizione cambiano, allora l’arte in sé si evolve conservando, come in uno scrigno segreto, il valore del messaggio».