Le ACLI Provinciali e le ACLI Terra di Brindisi, unitamente alla sede nazionale ACLI Terra, sosteranno il rimpatrio del giovane con 1000 euro
“La morte del giovane Camara Fantamadi è l’ennesima punta di un iceberg del dramma del lavoro agricolo che riguarda i cittadini stranieri ma anche tantissimi braccianti agricoli italiani.
Il tema del bracciantato, che spesso diventa capolarato e sfruttamento, è una piaga diventata ormai intollerabile, perchè sfrutta troppo spesso il lavoratore per “compensarlo” poi con istituti assistenziali come la indennità di disoccupazione che più che aiutare il lavoratore, rappresentano un risparmio sulle paghe scarne operate da tanti imprenditori agricoli come la cronaca spesso ci racconta.
Senza ovviamente voler generalizzare sulla moralità di chi imprende in agricoltura, bisogna però denunciare che il sistema di sostegno pubblico all’agricoltura, non è tutelante per il lavoro agricolo e spesso, a dire il vero, nemmeno per chi onestamente fa impresa in agricoltura.
E’ arrivato il tempo di occuparci a livello istituzionale del tema e cancellare lo sfruttamento in agricoltura, come fu cancellato il contrabbando tanti anni fa nel giro di pochi mesi, con la determinazione di chi ritiene intollerabile un fenomeno su cui si mettono toppe da troppo tempo a un vestito che non va rammendato o rattoppato, ma cambiato con uno nuovo e adatto a un fenomeno complesso che deve consentire la dignità del lavoro e quella dell’impresa, mettendo fuori dal mercato chi specula e mettendo in condizione chi vuole operare nella legalità di non derogarvi per necessità economiche” – è quanto dichiarano congiuntamente Gianluca Budano (Presidente Provinciale delle ACLI di Brindisi) e Giuseppe Cecere (Presidente Provinciale dell’Associazione Professionale Agricola ACLI Terra Brindisi).
Le ACLI Provinciali e le ACLI Terra di Brindisi, unitamente alle ACLI Terra Nazionali che hanno manifestato la disponibilità con il Vice Presidente Gianluca Mastrovito, hanno stanziato 1000 euro a sostegno del rimpatrio del giovane scomparso, che a prescindere dalle cause effettive della morte, è l’ennesimo simbolo che deve sollecitare le coscienze, con l’auspicio che il sostegno economico onori la partenza della salma e “battezzi” la ripartenza di un settore agricolo a misura di persona umana.
“La somma verrà versata al Comune di residenza (o domicilio) del ragazzo o a chi si farà vivo per la raccolta fondi in atto, anche se, dinanzi a eventi di questo tipo, le collette non dovrebbero neanche iniziare e ci dovrebbero essere fondi pubblici dedicati a carico della collettività” – concludono i due dirigenti delle ACLI.