Adoc a tutela degli interessi dei cittadini per il diritto alla salute e alla salute mentale

giuseppe zippo

BRINDISI – La difesa e l’orientamento del “Consumatore” quale utilizzatore di beni materiali e di servizi prodotti su larga scala, non esaurisce di certo le finalità dell’impegno e dell’azione di questa Associazione, da sempre schierata a tutela di qualunque soggetto sociale portatore di bisogni ed interessi. In ragione dei principi ispiratori e delle finalità perseguite, l’Adoc provinciale di Brindisi ritiene di dovere esprimere il proprio rammarico rispetto ad una vicenda che prende le mosse dalla delibera di G.R. del 17 ottobre 2017 n. 1630 con cui la Regione Puglia ha predisposto nell’ambito del Programma Operativo sanitario 2016-2018 l’intervento “Goter 02.04” volto a creare una rete di assistenza riabilitativa e socio-riabilitativa residenziale, semiresidenziale e domiciliare per persone con disturbi mentali. Finalizzato al perseguimento di tale obiettivo è stata disposta l’istituzione di un gruppo di lavoro inizialmente costituito dai referenti dell’Agenzia Regionale per la Salute ed il Sociale (AReSS) e dei Servizi del Dipartimento competenti per la materia con il “supporto di tecnici di comprovata esperienza e rappresentanti delle Associazioni degli utenti e dei loro familiari”. Con successiva delibera di G.R. del 7.11.2017 n. 1786 è stata senza motivazione alcuna disposta l’esclusione del Dr. Angelo Righetti (tra i maggiori ed accreditati esperti a livello nazionale sul Budget di salute) nonché del Presidente dell’Associazione 180amici Puglia che, per la sua storia e per il suo operato, rappresentava senz’altro il soggetto più qualificato per fornire quel supporto necessario per lo studio e l’identificazione delle strutture oggetto di sperimentazione e per la predisposizione di non solo di schemi di legge/regolamento ma anche di linee guida regionali. Ad oggi, nonostante la motivata istanza di riesame della delibera n. 1786/2017 formulata dall’Associazione 180amici Puglia – aderente al Movimento Regionale per la tutela della salute mentale “Rompiamo il silenzio”- con l’Adoc provinciale di Brindisi, e con il supporto delle altre associazioni per la tutela della salute mentale maggiormente rappresentative sul territorio regionale, permane il silenzio e l’inerzia della Regione Puglia e del suo Presidente. Ed infatti, non vi è stato ancora alcun riesame della delibera che inspiegabilmente ha escluso dal Gruppo di lavoro due delle componenti fondamentali che avrebbero potuto (e dovuto) condividere all’interno del Gruppo i risultati pregnanti conseguiti proprio attraverso l’attuazione di una pratica terapeutica che in via esclusiva o, quanto meno, eccezionale essi sono riusciti a fare adottare nel territorio regionale. Inoltre a tutt’oggi non è chiaro come stia proseguendo il lavoro del suddetto “Gruppo operativo” e con quali finalità ed obiettivi. A quarant’anni dalla entrata in vigore della Legge n. 180/1978 il disagio mentale resta una delle condizioni che emarginano di più non solo chi lo vive ma anche la famiglia che, in una situazione di stentata o comunque, limitata applicazione della legge 180, rappresenta ancora il fulcro dell’assistenza delle persone con sofferenza psichica. In un contesto in cui le spinte innovative della L. 180/78 non sono state recepite se non in maniera parziale e spesso poco concludente, emerge con netta chiarezza quello che è stato e continua ad esser l’operato dell’Associazione 180amici Puglia che nata nel 2008 da un primo gruppo di cittadini (persone con esperienza diretta di sofferenza psichica, loro familiari, volontari, operatori) ha messo in campo un’esperienza innovativa volta a garantire la tutela della salute mentale alla stregua dei principi cardine posti a fondamento della L. n. 180/1978. E’ realtà il percorso di recovery, inteso propriamente come possibilità reale e non utopica di riprendere in mano la propria vita, attuato dall’Associazione sia a livello individuale che a livello collettivo. L’obiettivo (raggiunto) è quello dell’inserimento lavorativo e del reinserimento sociale, dell’abitare autonomo o supportato, che è del tutto alternativo al circuito residenziale psichiatrico cd. “pesante”. Considerando, quindi, le finalità perseguite e l’opera proficua svolta dall’Associazione 180amici Puglia nell’ambito di un territorio che si caratterizza sia per l’alta incidenza di condizioni di disagio psichico sia per la mancanza di strutture adeguate, è difficile comprendere e giustificare (se mai lo fosse) il comportamento della Regione Puglia e del Presidente Emiliano. Al di là delle pie dichiarazioni di intenti e dei lusinghevoli obiettivi prefissati, la Giunta Regionale Pugliese ed il suo Presidente perdono di vista il percorso reale e concreto che bisogna percorrere con l’ausilio di forze qualificate e competenti incagliando l’ambizioso programma tra le pastoie burocratiche, fatte di tempi irragionevolmente lunghi e pericolosamente frustranti. A dispetto del buon andamento della pubblica amministrazione e, prima ancora, dell’art. 32 della Costituzione che sancisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. A dispetto, ancora una volta, dei soggetti più deboli. Adoc nel condannare fermamente il comportamento assunto dalla Regione Puglia sente di dover esprimere massima solidarietà e appoggio alle iniziative intraprese e che si intraprenderanno da parte del nascente Movimento “Rompiamo il silenzio” pugliese, a tutela degli interessi dei cittadini per il diritto alla salute e alla salute mentale di tutta la cittadinanza. Per quanto sopra si annuncia l’avvio di azioni di mobilitazione, lotta e sensibilizzazione per garantire un livello di assistenza adeguato ai bisogni e alle aspettative di tutti i cittadini utenti.

Il presidente provinciale dell’Adoc, Giuseppe Zippo

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