BRINDISI – Dovessero essere confermate le notizie di stampa trapelate in queste ore circa la volontà dell’amministrazione di procedere ad aumenti delle tariffe Tari per le famiglie tale scelta la riterremo l’ennesimo schiaffo ai contribuenti brindisini da parte della politica. Il parallelismo messo in atto a livello mediatico tra la disastrosa situazione del bilancio comunale e l’esigenza di rivedere la tassazione la giudichiamo uno squallido diversivo per coprire incapacità gestionali, responsabilità e sprechi. Dopo gli aumenti del 2015 dal 5,5% per abitazioni di 100 mq con un componente al 61,29% per abitazioni con 6 componenti con incrementi da 10,78 € a 196,92 € si torna a parlare di aumenti. Di contro si procede sulla strada delle agevolazioni per alcune tipologie di attività commerciali che già nel precedente regolamento avevano usufruito in gran parte di notevoli sgravi basti pensare al – 1,7% per gli istituti bancari passando dal -27% per gli stabilimenti balneari sino ad arrivare al – 57% per le attività industriali con capannoni di produzione. Non è bastata la falsa promessa della gestione commissariale di diminuire gli importi subordinando tale scelta al raggiungimento degli obiettivi si va oltre aumentando la pressione fiscale trascurando nel frattempo di adottare misure atte ad abbattere i costi e ad una revisione degli stessi. Nello specifico nonostante l’aggiudicazione da oltre un anno di ben due finanziamenti per oltre due milioni di euro per la realizzazione di centri di raccolta rionali e l’acquisto di isole ecologiche itineranti nulla si è mosso. Infrastrutture e mezzi che di certo avrebbero ottimizzato la raccolta riducendo le quantità di indifferenziato. Inoltre, sono rimasti sulla carta e mai abilitati i vigili ambientali e delle fantomatiche video trappole annunciate dall’amministrazione comunale per combattere gli abbandoni non vi è traccia con l’aggravante che si sostengono spese per le bonifiche ma di aggiudicazione di bandi con i fondi rivenienti dall’Ecotassa neanche a parlarne così come non è dato sapere a quanto ammontano gli introiti rivenienti dai consorzi per il riciclo dei materiali. Di lotta all’evasione neanche l’ombra. Se il costo del servizio deve ricadere interamente sull’utenza è bene che sia fatta una puntuale ricognizione dei reali costi degli interventi. Nello specifico vengono calcolati nei piani finanziari costi per servizi non resi con particolare riferimento alle aree delle contrade dove i contribuenti oltre a pagare Tari ed IMU non ricevono gli stessi servizi resi nel centro abitato. L’ADOC in attesa di conoscere i reali intendimenti dell’amministrazione comunale denuncia l’assoluta mancanza di confronto sull’argomento riservandosi di intraprendere opportune azioni tese a tutelare gli interessi dei contribuenti brindisini. Intanto chiediamo ai rappresentanti della politica in consiglio comunale Sindaco, assessori e consiglieri un gesto di coerenza, in linea con la richiesta di sacrifici paventati a carico dei cittadini, la contestuale riduzione delle indennità percepite.
Il Presidente provinciale Adoc
Zippo Giuseppe