BRINDISI – “Il risultato raggiunto dall’Anci sul corretto utilizzo degli indici Istat per la revisione dei prezzi nei contratti di servizio relativi al ciclo dei rifiuti è di fondamentale importanza e ha evitato un aumento di circa il 50% delle tariffe per il conferimento in impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, di fatto insostenibile per i bilanci di molti Comuni della Puglia. Quello della correzione dell’indice Istat per i contratti di servizio, infatti, sebbene avesse rilevanza nazionale, era un problema che ci riguardava molto da vicino: del resto, era stata proprio l’Agenzia Regionale per il Ciclo dei Rifiuti a sollevare, d’intesa con alcune amministrazioni comunali del territorio, in particolare del Salento, il caso all’Anci, che con preziosa determinazione e immediatezza l’ha fatto proprio proponendolo come priorità nell’ambito della conferenza Stato-Città”.



Lo afferma Gianfranco Grandaliano, Commissario dell’Agenzia Regionale pugliese per il Ciclo dei Rifiuti (AGER), che sottolinea “la costante e proficua collaborazione tra l’Anci e l’Agenzia, che da subito si è resa disponibile a fornire un adeguato e minuzioso supporto tecnico al tavolo delle trattative nazionali”.
“”In Puglia – spiega ancora Grandaliano – la questione avrebbe infatti coinvolto ben cinque impianti di grande portata e di vitale rilevanza per i Comuni della regione come quelli di biostabilizzazione di Conversano, Poggiardo, Ugento, e di produzione Cdr di Manfredonia e Cavallino, il che fa facilmente comprendere la portata del problema, specialmente in un momento delicato per il ciclo dei rifiuti come l’attuale. Ad esempio, per l’impianto di produzione di Cdr di Cavallino, già interessato da numerose vicende giudiziarie legate alla determinazione della tariffa, l’applicazione del sottoindice Istat richiesto dal gestore avrebbe comportato una variazione in aumento della tariffa per il 2017 del 51,11% rispetto alla tariffa iniziale del 2009, a fronte di una variazione del solo 6% utilizzando, invece, l’applicazione dell’indice generale ritenuto corretto dall’Anci e dall’Agenzia. Inoltre, l’utilizzo dell’indice preso inizialmente come riferimento dai gestori del servizio avrebbe comportato non solo un aumento delle tariffe di conferimento, ma anche un cospicuo incremento della Tari, a danno dei cittadini pugliesi. Il lavoro di squadra tra Comuni e Agenzia, coordinato dall’Anci, ha funzionato alla perfezione, scongiurando per tempo un serio problema per le comunità del territorio regionale. Un ringraziamento va quindi al Presidente Nazionale Anci, Antonio Decaro per l’impegno profuso, ma anche al governo e all’Istat per la disponibilità nel discutere e, infine, accogliere l’istanza di tanti Comuni italiani e pugliesi”.




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