(FONTE AD NEWS) Non si placa il polverone sul tribunale di Brindisi, colpevole di emanare delle linee guida senza interpellare gli avvocati seri e saggi, quelli più bravi di tutti. La Presidente Palazzo, infatti, ha osato avere una propria visione delle separazioni che non collima con la visione AIAF.
E questo, si capisce, è colpa grave.
Poco importa che il modello auspicato dalla dr.ssa Palazzo sia totalmente in linea con la riforma voluta dal Legislatore del 2006; all’AIAF non piace quindi non doveva farlo, e l’hanno chiarito con un comunicato di fuoco.
In molti – associazioni forensi in primis – si sono espressi contro l’attacco dell’AIAF alla presidente Palazzo, contestando una serie di errori anche abbastanza grossolani.
La stroncatura AIAF è una voce isolata, altre fonti legate al mondo del Diritto riportano il comunicato brindisino lodandolo, oppure senza criticarlo, oppure ancora non ne parlano affatto. L’AIAF invece si è spinta fino a paventare attacchi alla Costituzione….
Io quel comunicato l’ho letto, ma sinceramente mi sembrava troppo malfatto per essere partorito da persone che vivono muovendosi fra i quattro codici. Il Diritto di famiglia è il loro pane, mi sono detto, com’è possibile che scrivano un testo del genere?
Ero propenso a credere che altre menti, spacciandosi per AIAF, avessero ordito l’attacco alle linee guida di Brindisi. E l’ho scritto, chiedendo in chiave ironica che qualcuno li avvertisse del complotto ai loro danni.
Avevo torto.
Riconosco l’errore: forse avevo sopravvalutato gli avvocati per la famiglia, il comunicato è proprio roba loro, non c’è nessun complotto, è autentico made in AIAF.
Poi mi chiama Radio Radicale, intendono organizzare un confronto tra posizioni diverse rispetto alle linee guida di Brindisi.
Mi sembra un invito a nozze, partecipo volentieri.
L’AIAF mette in campo il pezzo da novanta, il Presidente Sartori. Però il buon Sartori si dimostra alquanto nervoso; speravo di discutere solo sulle linee guida e lui invece più di una volta si disinteressa dell’analisi giuridica per attaccarmi: avrei dileggiato l’associazione, non avrei dovuto scrivere quello che ho scritto, dovevo tenerlo per me, etc.
Ho ignorato le sue frecciatine, ma prima di entrare nel merito vorrei chiarire che:
– io scrivo quello che voglio, prima di pubblicare non devo certo chiedere il permesso a Sartori
– riconosco all’AIAF ed a chiunque altro il diritto di criticare, ma non di censurare;
– se in ciò che scrivo Sartori ravvisa degli estremi di reato, è caldamente invitato a precipitarsi in Procura; spero convenga che sia sterile lamentarsi alla radio ed agisca, se vuole;
– qualora venissi querelato dall’AIAF prego il GIP di non archiviare, non vedo l’ora di argomentare dettagliatamente le contestazioni – per ora solo in chiave ironica – mosse al comunicato;
– peraltro, Sartori ha fatto un grave errore di comunicazione: non tutti gli ascoltatori di radio radicale leggono Adiantum, quindi non ha fatto capire a nessuno, tranne me e pochi altri, il motivo delle sue lagnanze.
Ed ora entriamo nel merito.
Sartori parte forte, accusa la dr.ssa Palazzo di scorrettezza. Le linee guida tanto odiate dall’AIAF sarebbero viziate da un suo “errore iniziale”, quello di essersi consultata con l’avvocato Fanuli (evidentemente non socio AIAF) e il prof. Maglietta, da sempre su posizioni molto distanti dall’AIAF.
E ciò non s’ha da fare, cribbio ! Per chiunque volesse verificare rimandiamo al link della puntata del 14 u.s., con l’audio integrale:
Dov’è la scorrettezza? Eccola: “sarebbe stato corretto consultare anche altri”, ma la Palazzo non l’ha fatto.
“Avrebbe dovuto farsi correttamente carico di ascoltare altre voci” ma la Palazzo non l’ha fatto.
Quindi per non essere scorretta avrebbe dovuto ascoltare altri bravi avvocati, Sartori tiene a precisare “mica dico l’AIAF, per carità”.
Ah si ? E chi avrebbe potuto contestare la linea-Palazzo e sostenere le tesi AIAF se non l’AIAF stessa, visto che – alla verifica dei fatti – l’AIAF è in splendida solitudine e nessuna altra voce ha tuonato indignata contro la presidente del tribunale di Brindisi?
Sartori considera le linee guida un affronto, le definisce testualmente “una offesa alle persone che si occupano di queste cose” , “scriteriate”, “un’offesa ai diritti dei minori”, “una vera offesa al concetto di soluzioni bambinocentriche”.
Poi farcisce i suoi verbosi interventi con minispot pubblicitari pro AIAF.
Non è esplicito come Totò col celebre “vota Antonio, vota Antonio”, ma infila qua e là una lode, una lusinga, un autoincensamento, tutto per magnificare la struttura che presiede e la bontà dei professionisti che ne fanno parte.
Vediamone una selezione, tanto per capire: “ci sentiamo gli avvocati dei loro figli”, “avvocati saggi, dediti soprattutto ai minori”, “un bravo avvocato, come noi ci preoccupiamo di formare e come ci preoccupiamo di essere”, “avvocati seri, noi ad esempio ci siamo da 24 anni”, “siamo presenti in tutto il circondario”, “chi viene da noi diciamo che le scelte migliori sono in favore dei vostri figli …” etc.
Mah, credo che Sartori sia convinto di presiedere la principale associazione forense, la più autorevole, competente, prestigiosa, buona, brava e bella. Probabilmente gli brucia constatare che non tutti la pensano come lui, ed il mondo va avanti anche senza interpellare l’AIAF, o forse no, non saprei dire con certezza, ma da altri passaggi – spiace ammetterlo – emerge uno spessore difficilmente conciliabile con l’immagine del presidente di un’associazione forense, oltretutto specializzata in diritto di famiglia.
Sartori non comprende la distinzione obsoleta e quindi da superare, tra genitore accudente e genitore ludico. O meglio, capisce accudente ma non ludico, che secondo lui vorrebbe dire “unostupidino, che vuole solo divertirsi coi bambini”.
Sorprende che un’autorità in materia di diritto di famiglia non ricordi la distinzione fra genitore ludico ed accudente, utilizzata nei 12 anni di audizioni che hanno preceduto il varo della legge 54/06, e note a tutti gli addetti ai lavori, per connotare sinteticamente il genitore del quotidiano, chi si occupa della prole per quanto attiene a colazione, abiti, scuola, pranzo, compiti, palestra, doccia, cena, sonno, pediatra, dentista etc. (per brevità genitore accudente) e distinguerlo dal genitore della domenica, chi può condividere pochi tratti del percorso quotidiano di crescita dei figli ed a cui il tribunale concentra gli incontri con la prole principalmente quando la stessa è libera dagli obblighi scolastici quindi domeniche, vacanze estive, natalizie, etc. (per brevità genitore ludico).
Niente di scandaloso, accudente/ludico sono due dei tanti sinonimi – insieme a genitore prevalente o marginale, genitore centrale o periferico ed altri ancora – utilizzati per definire il genitore affidatario e quello non affidatario. Può il leader AIAF non saperlo?
Poi sgretola decenni di dibattito sul mantenimento diretto – in realtà sostenuto dalla base, dalle associazioni di genitori prima ancora che da avvocati, pedagogisti, psicologi, pediatri – dicendo che “l’assegno per i figli è gradito alle parti, che non hanno voglia di mettersi li a decidere chi compra questo e chi compra quello”. Favolosa interpretazione dell’interesse del minore !
Quindi il mantenimento diretto sarebbe un’incombenza rifiutata dalle parti (sia da chi oggi riceve l’assegno che, soprattutto, da chi oggi lo versa, dice lui) una noiosa perdita di tempo, facilmente aggirabile scaricando tutti i compiti di cura sul genitore che riceve denaro.
Tesi bizzarra, ad altro tacere. È lecito chiedersi chi siano i clienti fino ad oggi assistiti dai soci AIAF, quei genitori che di fronte all’opportunità di contribuire in prima persona ai bisogni dei figli rispondono no avvocato, non voglio perdere tempo con Lucia a comprare la racchetta da tennis che le serve, meglio dare i soldi alla madre così ci pensa lei.
Se esistono li conoscono tutti loro, dato che il resto d’Italia va in direzione opposta. Ed infatti il legislatore, non il tribunale di Brindisi, aveva previsto il mantenimento diretto.
È questo l’elemento più curioso. Chi ha memoria storica sulla genesi della riforma sa che l’AIAF prima del 2006 si è sempre opposta all’affidamento condiviso, sostenendo in sintesi che: l’equiparazione fra genitori avrebbe alimentato la conflittualità; i bambini non sono pacchi postali quindi non è bene che vadano un po’ dal padre e un po’ dalla madre; il mantenimento diretto non deve passare, che succede se poi il padre non paga la sua parte? In sostanza, meglio mantenere il modello di affido esclusivo. Tutte tesi stroncate da altri esperti di psicologia, diritto, pedagogia etc., infatti la riforma è passata nonostante l’ostracismo di alcuni irriducibili. Anni di affido condiviso fittizio hanno avuto il plauso dell’AIAF, ma se oggi qualcuno – vedi Brindisi – osa parlare di affido condiviso concreto torna utile rispolverare le antiche obiezioni, basta sostituire i pacchi postali con gli spicchi d’arancia ed il vecchiume è riciclato.
Altra chicca, i preziosi consigli di Sartori su come gestire il periodo post separativo: secondo lui sarebbe buona cosa che i genitori si telefonassero all’ora di cena, quando sono a tavola con i figli, mostrando di fronte ai bambini “grande cordialità” fra di loro e “parlando del proprio quotidiano”, così trasmettono sicurezza ai figli.
Nessuno ci aveva mai pensato, ha fatto bene l’avv. Sartori a dare questo consiglio di raffinatezza tecnica inarrivabile. Magari è realizzabile nello 0,5% dei casi, ma è comunque un consiglio di squisita sottigliezza giuridica.
Ci si chiede: Sartori sa che le denunce reciproche arrivano anche dopo una consensuale, per cui è un errore credere che 80% di consensuali significhi 80% di pace, serenità, distensione? È al corrente di false accuse di violenze – anche a sfondo sessuale – sui minori, delle dinamiche ostative messe in atto da un genitore ai danni dell’altro per escluderlo dalla vita dei figli, dei certificati medici ad orologeria, dell’alienazione parentale, della sottrazione internazionale di minori, degli studi sulle strategie ostili fra separati, e tanto altro ancora?
All’uscita da un processo per pedofilia (che forse fra tre anni si concluderà con un bel 530 primo comma) la prima cosa che ti viene in mente è “stasera telefono a quella che mi vuole spedire in galera innocente, così facciamo due chiacchiere distensive e i bambini sono sereni”.
E qual è la moglie abbandonata dal marito scappato con la segretaria 23enne, a cui non viene spontaneo pensare “quasi quasi lo chiamo mentre le figlie sono con lui, così le pupe sentono che parliamo del più e del meno da buoni amici”.
Forse a Disneyland, ma la realtà è cosa diversa.
Magari Sartori zoppica un po’ nell’ipotizzare i comportamenti degli italiani, ma almeno nei dettagli normativi dimostra di essere sul suo terreno, infatti parla di “articolo 337, se non sbaglio”.
Sbaglia.
È il 337 ter che ha sostituito il 155 (dal 2013, mica da ieri), la Bibbia per chiunque sia veramente esperto di diritto di famiglia. O pensi di esserlo.
In conclusione vorrei offrire al Presidente Sartori un ramo d’ulivo proponendo una collaborazione concreta, un monitoraggio: ogni associato AIAF fornisce sentenze di separazione che ha curato personalmente, diciamo due omologate nel 2006, due nel 2007, due nel 2008 e così via, fino al 2016.
Poi le analizziamo insieme, per vedere – dati alla mano – cosa intendono i soci AIAF per affido condiviso, interesse del minore, bigenitorialità, etc..
Sono avvocati della famiglia e dei minori quindi ognuno curerà minimo una dozzina di separazioni l’anno, molti ne faranno anche più del doppio e noi proponiamo di fornirne solo un paio, lasciando a loro la scelta delle migliori.
Dovremmo avere un materiale corposo sul quale lavorare, sono centinaia di iscritti ed ognuno potrebbe inviare un minimo di 22 sentenze spalmate su 11 anni.
Ovviamente con dati personali e sensibili oscurati, è nostro interesse analizzare qualitativamente e quantitativamente solo le misure erogate.
Siamo disposti ad occuparcene col nostro staff di avvocatesse, psicologhe e statistici; all’AIAF non costerebbe nulla ed avrebbero uno screening sulla bontà del loro operato.
Col campione scelto da loro, oltretutto.
Se Sartori si ritiene offeso dai miei articoli, io ritengo che lui, durante la trasmissione, abbia offeso la mia intelligenza, la sua e quella degli ascoltatori.
Scordammece u passat dicono sotto al Vesuvio
Ci vediamo in tribunale per le querele o accetta l’offerta di pace, e collaboriamo?
Fabio Nestola – Consigliere ADIANTUM
http://www.adiantum.it/new_version/default.asp
Leggi e sentenze giuste farebbero diminuire la conflittualità; Se la conflittualità diminuisse, diminuirebbe il travaso di denaro dai poveri polli agli “addetti alla protezione dei minori”.
Casa coniugale ai figli e genitori separati vi si alternano; salvo diverso accordo tra loro.
Davvero ottimo articolo, scandalosa la posizione di un presidente di una associazione, che dimostra la sua incapacità di essere nel mondo del diritto di famiglia…
Articolo di grande verità. Ci vorrebbero più giudici e avvocati come Fabio Nestola, che dimostra come sempre di conoscere questo mondo complesso in modo approfondito e di saperlo interpretare con umanità vera e soprattutto dalla parte dei bambini e senza alcun interesse corporativo, economico e distorsione culturale.
In quanto padre imputato ho avuto come avvocato di contropARTE UNA FONDATRICE DELL’AIAF, NON VI DICO QUANTI VERGOGNOSI E DISCRIMINATI PREGIUDIZI HO DOVUTO ROVESCIARE. Dala seconda udienza non s’è fatta più vedere, ha mandato la praticante…. ah aha ah. 2 anni persi dietro false accuse da copione, migliaia di € tra avvocati e periti, x ritornare in sostanza agli accordi consensuali presi tra le parti prima dell’inizio del lavoro della cosiddetta “principe del foro”!!
Finalmente, vengono messi al centro i figli, conformemente all’attuale legislazione. E’ un protocollo che a mio avviso azzera (o quasi) i conflitti, mettendo sullo stesso piano i genitori e azzerando i contenziosi. Credo che, un tale protocollo possa far aumentare le separazioni consensuali a tutto vantaggio dei figli e delle famiglie. Auspico che quel protocollo, diventi un esempio per altri tribunali.
Complimenti a chi ha scritto quel regolamento, perchè si messo veramente dalla parte dei bambini, come l’affido stesso prevede.
Vorrei però anche mettere un mio parere personale sull’articolo e su quel che scrive Fabio Nestola…
Giustamente Fabio Nestola tende la mano, chiedendo la possibilità di vedere delle sentenze scaturite in ambito AIAF. Più che legittimo, se non altro per capire la linea che segue questa associazione rispetto all’ “interpretazione che fa” del diritto di famiglia.
Tra l’altro il punto B dello stesso statuto di quell’associazione, recita “… di conseguenza si propone di dare pubblica visibilità ai requisiti professionali dei propri associati ….”
Un motivo in più per raccogliere l’invito di Nestola, visto che è conforme allo statuto.
….vorrei anche fare una piccola osservazione al PRIMO punto dello statuto che riporto:
a) di promuovere la rappresentanza associativa tra gli avvocati che esercitano la professione, con continuità o prevalentemente, nel settore del diritto di famiglia, minorile e delle persone affinché sia tutelata la funzione del difensore conformemente alle norme costituzionali ed internazionali e siano rispettati i diritti e GLI INTERESSI PROFESSIONALI DELL’AVVOCATURA;
Non sarebbe stato meglio mettere al primo punto, qualcosa riguardante la famiglia e non l’avvocatura? Non rischia di far sembrare l’associazione stessa autoreferenziale? ovviamente sono domande e dubbi personali.
Si concordo, alla luce dei fatti, suona male l’articolo PRimo dello Statuto AIAF che cita il “rispetto dei diritti e degli INTERESSI PROFESSIONALI Dell’AVVOCATURA “
A.I.P.I. (Associazione Italiana patrocinio dell’Infanzia) sempre, comunque e ovunque dalla parte dell’infanzia. Complimenti a Fabio Nestola UNO di NOI. https://www.facebook.com/groups/sos.aipi/
https://www.youtube.com/watch?v=NXu2C6RtBlk
http://dirittominorile.it/news/La-replica-di-Marino-Maglietta-allintervento-dellUnione-Nazionale-Camere-Minorili-1156
La replica di Marino Maglietta all’intervento dell’Unione Nazionale Camere Minorili
Prosegue il dibattito sulle linee guida del Tribunale di Brindisi
La Presidenza dell’Unione Nazionale Camere Minorili, sicuramente dopo ampio dibattito interno e confronto con le varie sezioni, ha recentemente diramato un proprio commento alle Linee guida della sez. Civile del Tribunale di Brindisi in merito all’affidamento. Avendo partecipato alle attività del Gruppo di lavoro che le ha elaborate mi permetto a mia volta di esprimermi sulle perplessità di UNCM.
Anzitutto i contenuti delle Linee sono interpetati e citati non rigorosamente. Manca, ad esempio, in esse la rigidità che gli attribuisce UNCM: “tempi di permanenza paritetici presso il padre e presso la madre; ciò determina, da un lato il venir meno dell’assegnazione della casa coniugale al genitore “collocatario”, dall’altro il venir meno dell’assegno di mantenimento, nella misura in cui entrambi i genitori provvedano in via diretta alle esigenze dei figli.” Sembra che sempre e comunque si debbano seguire regole tassative, senza considerare la fattispecie. E difatti subito dopo proprio questo si rimprovera alle Linee. Ma così non è. Si sottolineano i diritti indisponibili del minore (riconosciuti dalla legge) a frequentare i genitori in modo equilibrato e continuativo (art. 337 ter comma I cc), ovvero si enuncia un principio generale da rispettare, sempre che sia possibile e che corrisponda i bisogni dei figli. Esattamnte al contrario di quanto sostiene UNCM, le Linee affermano che può accadere tranquillamente che al termine di un anno si constati che i figli hanno frequentato un genitore più di un altro, ma ciò deve essere effetto casuale delle loro esigenze e non conseguenza rigida, pbbligatoria, del diktat di un giudice. E si fanno anche esempi di situazioni particolari che sicuramente costituiscono delle eccezioni. In realtà, dunque, non si perseguee una fiscale parità tra i genitori, ma le pari opportunità per i figli verso i genitori. Invece UNCM vuole che i figli siano alla mercé del collocatario. Ad s., se questi decide di trasferirsi, poniamo, da Vasto a Gorizia, i figli si devono accodare a lui come pecore, anche se prima i genitori stessi – magari due magistrati, certamente sensibili alle esigenze dei figli e decisi ad agire nel loro superiore interesse – si erano accordati per un affidamento paritetico che i figli già vivevano…. Lo “sradicamento” non conta più. Per UNCM una sana regola consiste nel dare ai figli un genitore riconoscendo loro verso l’altro la “possibilità di trascorrere tempi significativi.” Quando la norma, oltre tutto, riserva esplicitamente questo tipo di rapporto agli ascendenti e ai parenti, non ai genitori.
In altre parole, è chiarissimo come la lettura di UNCM mira a privilegiare l’interesse formale ed economico del “genitore collocatario”, disinvoltamente citato senza alcuna giustificazione del suo esistere, dimenticando che è figura non prevista dalla legge 54/2006, della quale anzi rappresenta la precisa e diretta negazione. Non a caso la preoccupazione espressa subito dopo e sulla quale si insiste moltissimo è per il fatto che “se” i tempi sono gli stessi non è più possibile tecnicamente togliere la casa al proprietario. Naturalmente il “se” viene omesso – in modo che sembri che sempre e comunque il proprietario si tenga la casa. E poi, per rammaricarsi della mancata sostanziale espropriazione, si cita la necessità che i figli abbiano riferimenti abitativi costanti, aggiungendo anche che la doppia domiciliazione è praticabile solo in un numero ristretto di casi…. senza spiegare come e perché… Forse confondendo il doppio domicilio anagrafico (possibile sempre e utile soprattutto quando i genitori abitano in comuni diversi) con la frequentazione paritetica, che ovviamente non è possibile se i genitori vivono a distanza di centinaia di chilometri. E lascia vivamente perplessi anche la tesi, del tutto autoreferenziale e assai ardita, che “l’assegnazione della casa coniugale e l’attribuzione di un assegno di mantenimento in favore del genitore collocatario continua ad essere il sistema più equilibrato”. Cioè, la discriminazione e lo squilibrio tra i genitori sono da preferire perché … assicurano meglio l’equilibrio.
Ciò che, tuttavia, colpisce di più nel comunicato è che si prescinde totalmente dall’ampio corredo motivazionale delle Linee stesse; si ignora giusprudenza e dottrina, Circolari MIUR e Indagini di soggetti terzi come l’Istat. Liberissima l’UNCM di pensarla diversamente, ma un confronto si conduce contestando punto per punto le tesi avverse e non semplicisticamente enunciando opinioni diverse, del tutto soggettive. Le Linee guida si avvalgono: dell’aderenza alle prescrizioni di legge, riconosciuta qua e là dalla stessa Cassazione, pur ideologicamente ostile; della scienza pedagogica, che unanimememte afferma il contrario di quanto sostenuto da UNCM; della volontà e dalle richieste dell’utenza già minorile e ora adulta, espresse in sedi ufficiali. Ma come si fa ad ignorare totalmente le documentate motivazioni degli altri e al tempo stesso invocare il dialogo?
Marino Maglietta
Mbah…. Io leggo e rileggo ed ancora non mi capacito per la strana presa di posizione degli avvocati AIAF.
La sera del convegno ero presente e non ricordo che nessuno abbia avuto motivo di obbiettare alle direttive sacrosante per quella che e’ stata definita da tempo “LA RIFORMA TRADITA” (la legger 54\2016 per intenderci) So solo che mi sono alzato per applaudire alle parole della Dottoressa Palazzo e dei suoi colleghi. Ho anche atteso per salutarla alla fine ( purtroppo non riuscendovi dato il numero rilevantissimo di persone presenti) e mi sono fermato anche a salutare e RINGRAZIARE un giudice che ritengo che abbia virtuosamente già recepito da tempo la “giusta prassi”… Voglio essere sintetico perche’ quello che avrei voluto dire l’ho fatto da tempo e in molte occasioni proprio sul territorio brindisino\pugliese, senza che un solo avvocato venisse a dirmi che mi stessi sbagliando; rettifico: che CI stessimo sbagliando!!!
Noi, o meglio, io attingevo da anni ed anni di ricerche studi e comprovati dati oggettivi che il Dottor Fabio Nestola ha meticolosamente (assieme ad altri) archiviato, catalogato, depositato e comprovato IN OGNI SEDE ED ISTITUZIONE !!!
Concludo solo dicendo alla Dottoressa, a nome mio personale e a nome di tutti coloro che in ogni regione italiana si battono da anni per quella che e’ una vera tutela del minore: GRAZIE DOTTORESSA PALAZZO A LEI ED A TUTTI I VOSTRI VIRTUOSI COLLABORATORI. Un genitore.
http://www.studiolegaleiacobbi.com/lavv-lorenzo-iacobbi-su-linee-guida-emanate-dal-tribunale-di-brindisi-in-materia-di-affido-condiviso/
Articolo dell’avvocato Carlo Ioppoli.
http://www.associazionefamiliaristi.it/2017/03/13/risposta-del-presidente-degli-avvocati-familiaristi-italiani-allaiaf-sulle-linee-guida-del-tribunale-brindisi
A parte lo straordinario articolo del dott Fabio Nestola vorrei complimentarmi con il Presidente del tribunale di Brindisi per aver dimostrato coraggio e onesta’ professionale e personale
Accogliamo molto favorevolmente gli sforzi della dott.ssa Palazzo ed il connesso Trib.di Brindisi che ringraziamo vivamente per aver fatto chiarezza sulle perenni criticità applicative alla L.54/06. L’interpretazione distorta in tutti questi anni non ha giovato sicuramente a nessun componente delle famiglie in separazione. Noi tutti siamo testimoni oggettivi a questa perenne deriva che necessita onestamente un’accurata sistematicità ed equità sociale. Chi si opporrà sarà evidentemente orientato verso altri tipi d’interesse che non appartengono al bene supremo del minore nè tantomeno a quello dei componenti in separazione che non intendono concludere rovinosamente il loro futuro.
Non mi sorprende, anche se mi dispiace, la posizione degli avvocati dell’Aiaf che davvero non ci fanno una bella figura!!
L’articolo di Fabio Nestola è la giusta ricompensa per chi ha criticato duramente le linee guida del tribunale di Brindisi
Tutta la mia stima alla dottoressa Palazzo per la sua onestà intellettuale e l’impegno profuso in questa meritevole iniziativa
Finalmente ci sono linee guida che rispettano sul serio l’esigenza di stabilire un corretto rapporto tra figli e genitori separati. Adesso basterebbe solo applicarle da parte di tutti i tribunali! Complimenti al tribunale di brindisi sperando sia la prima pietra di un percorso che porterà a qualcosa di veramente costruttivo.
2007-2017 ….
Dopo dieci anni dal SUICIDIO di mio fratello per i motivi che conosciamo tutti, ma spesso celati dall’indifferenza ed ignoranza, finalmente un’anima buona, ha avuto il coraggio, il Cuore, l’amore e l’onore di prendere in mano la situazione e rendere noto i principi attuativi di una legge fondamentale ove rimangono principi non rispettati… relegando nella povertà ed incapacità di vita a troppi padri (parlano le statistiche).
Distruggendo la propria dignità.
Onore a lei Dott. PALAZZO.
UN GRAZIE DA PARTE MIA e DI MIO FRATELLO, DA LASSÙ!
finalmente un giudice, d.ssa Fausta Palazzo, serio e onesto che prende una posizione chiara. Spero che la sua azione possa essere l’inizio di un nuovo corso che dia sollievo a quanto i nostri figli stanno subendo grazie a magistrati, avvocati e servizi sociali “poco” seri ed onesti.
Sono una zia, una sorella, una donna e soprattutto una persona. Combatto da sempre, nei limiti che mi sono consentiti per le ingiustizie e per i diritti dei bambini. Conosco bene i “risvolti” economici delle false denunce, delle case famiglia, delle CTU suggerite da avvocati senza scrupoli ad altrettante madri che di materno hanno ben poco. Sono operatrice volontaria in un centro antiviolenza e svolgo, sempre come operatrice volontaria, piccoli servizi presso i servizi sociali, quindi certe realtà le conosco TROPPO bene, purtroppo. È la prima volta che sento un Giudice parlare con ONESTÀ della NON APPLICAZIONE nei Tribunali della 54/2006 (legge sul condiviso). Onore alla Dott.ssa PALAZZO per la sua onestà e la professionalità. Sartori lo inviterei volentieri a fare volontariato con me : ad avere a che fare con QUEI bambini figli di QUEI padri e di QUELLE madri. Non sono i servizi sociali che “rubano” i bambini ma le sentenze dei tribunali che non applicano la 54/2006 a rendere i figli orfani di genitori vivi. Per il Dott.Nestola ho una grandissima ammirazione da sempre. Tutti siamo consapevoli del fallimento della Legge 54/2006 nei Tribunali e continuare a disapplicarla nella realtà è solo un atto di OMERTA’. Non posso fare a meno di citare la risposta della Presidente del Tribunale della mia città quando, durante una sua lezione per volontarie antiviolenza, fu ripresa e corretta da me perchè anzichè dire affido condiviso disse affido congiunto ….. La sua risposta? “CONGIUNTO o CONDIVISO NELLA REALTÀ SONO LA STESSA COSA!” Ma forse, chi ha voluto la 54/2006, non voleva la stessa cosa !
e, aggiungerei, ancor meno la stessa cosa, avrebbero voluto i FIGLI
Ho letto e riletto il testo testo delle linee guida della Dott.ssa Palazzo, un essere umano che si preoccupa realmente del bene della comunità, delle famiglie, dei BAMBINI…. Dopo aver ascoltato le giustificazioni assurde del giudice D’Onofrio che con sentenze fatte di copia ed incolla ha condannato moltepli minori con danni irreparabili e dopo che lo stesso affermò pubblicamente che lui è contro le leggi dello stato….stento a crederci. Non oso immaginare gli attacchi che starà subendo l’Illustre Giudice Palazzo dopo la stesura delle linee guide dai tanti avvoltoi della casta degli intoccabili. Un atto di coraggio ed onestà che sembra stia avendo già il suo contagio in altri tribunali d’Italia. Gli sforzi ed i sacrifici fatti da milioni di genitori accusati di essere pazzi non sono andati vani.
Che dire… dopo anni di buio, forse uno spiraglio di luce. Bisognerebbe che le istituzioni, una volta per tutte, prendessero atto dei bisogni del “popolo”…
Finalmente un Tribunale all’altezza dei tempi! Il principio della responsabilità genitoriale affidata ad entrambi i genitori si attua attraverso il mantenimento diretto e mediante l’attribuzione ad entrambi i genitori di momenti di partecipazione alla quotidianità dei figli.
È sconvolgente, insensato e disgustoso apprendere che il pensiero pubblico di una associazione di avvocati non sposa l’affido materialmente condiviso, ma non mi sorprendere, visto che molti avvocati non tutelano il vero interesse dei figli: avere due genitori
Finalmente un po’ di coraggio io spero di cuore che questo sia solamente un inizio atto a spegnere tutta la sofferenza che c’è dietro ai padri separati e soprattutto a ridare loro dignità e giustizia cose di cui erano stati privati ingiustamente.
Focalizziamo la frase…. <> , ma consideriamo ancor più strepitoso che sia proprio il tanto bistrattato SUD che si riscatti da ogni condizionamento ( ancor più temerario e complicato….) per stabilire delle condizioni UMANE nell’ambito di un mercato famigliare mostruoso con interessi da capogiro. Non possiamo che inginocchiarci a questo esempio di VERA LEGALITA’ e ringraziare a nome di tutti i nostri figli !
La frase che non sembra memorizzata dalle virgolette è : Nel tempo dell’inganno dire la verità è un atto rivoluzionario !
Le criticità sono tante, ai genitori che si separano si chiedono costi esosi. La legge non da tutti è stata recepita e cosa si è guadagnato genitori in conflitto, avvocati e giudici in conflitto, servizi in una diatriba difficile da gestire. Il benessere superiore dei bambini a parere mio non viene messo al centro. Il benessere dei bambini è vivere serenamente ma ciò non avviene. Leggi protocolli che non supportano le persone ad autodeterminarsi ma essere dipendenti di un meccanismo altamemente conflittuale..
Non sarà facile sconfiggere gli interessi di pochi a scapito del diritto alla Giustizia per i figli ed i loro padri. Ma dopo anni di sacrifici, la sensazione è che qualcosa stia cambiando a favore di chi auspica la corretta interpretazione della Legge. Un plauso alla Dott.ssa Palazzo con l’augurio chele linee guida del Tribunale di Brindisi vengano mutuata anche in tutti gli altri Tribunali italiani. Ad Maiora.
Finalmente si dà speranza a figli che con queste “prassi” dei tribunali da medioevo rimangono orfani di un genitore in vita. Sto subendo Anni di tribunali per voler dare amore, cure a mio figlio.
Finalmente un Tribunale che applica le leggi dello Stato!
Finalmente si dà speranza a figli che con queste “prassi” dei tribunali da medioevo rimangono orfani di un genitore in vita. Sto subendo Anni di tribunali per voler dare amore, cure a mio figlio.
E aggiungo che tutti questi anni di legge sull’affido condiviso negato ha portato ulteriori conflitti e soldi spesi per avvocati. Sarebbe il momento di finirla.
Le questioni famigliari che arrivano in tribunale normalmente durano molto tempo, troppo tempo, perchè mancano buone prassi regolamentate e ci sono disparità di genere. La sofferenza di questo disagio grava sui figli che non possono attendere i tempi della giustizia e l’impoverimento dei genitori. L’idea di questo tribunale credo sia molto sensata per raggiungere un accordo che accontenta le parti in modo paritario. Si parla sempre di parità ma fino ad ora in pratica non è mai stata, VOLUTAMENTE, considerata. Io credo addirittura che uno standard di separazione imposto per legge permetterebbe di formalizzare accordi con bassissimi livelli di tensione famigliare. Tribunali più snelli e avvocati più professionali / specializzati .
Finalmente tanta luce, un faro che possa illuminare gli operatori ma soprattutto i Giudici che si occupano di diritto di famiglia. Se le decisioni di tutti i Tribunali di Italia si orientassero secondo le linee guida del Tribunale di Brindisi non solo si avrebbe una giustizia equa per le parti che purtroppo si separano ma si avrebbe l’abbattimento della conflittualita’ finalmente a favore dei figli che potrebbero vivere le loro vite di figli di genitori separati in maniera meno traumatica di come accade oggi. Non si può più far finta di non vedere quanti disastri e tragedie ha causato la normativa sull’affido condiviso così come è applicata fino ad oggi.
PER FAVORE, QUALCUNO AVVISI L’AIAF CHE TUTTA ITALIA E’CON IL TRIBUNALE DI BRINDISI…. ADESSO ANCHE L’ISTAT CI SI E’ MESSA. POI C’E’ QUESTO F.N. CHE STA SCRIVENDO… AVVISATELI!!!
http://www.adiantum.it/public/3792-linee-sul-condiviso-nei-tribunali,-si-aggiunge-salerno.-istat-ammette-il-flop–chi-lo-dice-ad-aiaf-.asp
Vorrei ringraziare la Presidente per le parole che ha espresso.
A distanza di anni mi si riaccende la speranza che qualcosa per i nostri figli possa cambiare.
“…parlare di linee guida significa trovare una diversa soluzione e seguire quello che è l’interesse del minore e soprattutto guadagnare l’affettività e la quotidianità di tutti e due i genitori per il minore che, nella soluzione tradizionale, vedeva perdere uno dei due genitori che in genere è il padre….
…. Il genitore che ha con se il figlio ha voglia di fare tutto e anche piu di quello che è necessario per il figlio….”
Sempre superbo Fabio Nestola, ma finalmente una persona come la Dottoressa Palazzo a scoperchiare il velo dietro al quale si nascondono veri e propri affaristi che si fanno chiamare avvocati.
Finalmente un giudice(donna) che ha il coraggio di far mettere in pratica quello che per ben 11anni non è stato fatto.
Ho letto sia il primo articolo di Fabio Nestola,….e ascoltato la trasmissione radio, che dire? Gli avvocati si stanno accorgendo che poco alla volta si sta “rompendo il giocattolo”,….. e si ribellano!!!
Sembra non sappia niente sulle separazioni.!!!!! Ci si separa per vari motivi e non si va d’accordo, poi nella maggior parte dei casi ci sono FALSE DENUNCE….. come si puo parlare civilmente con una/o che ti ha denunciato FALSAMENTE???? Ma dove vive questo avvocato, sta per caso raccontando una favola??
In questi anni tutti si sono riempiti la bocca della frase”per il bene del minore “…. ma del minore non è importato niente a nessuno, a cominciare dai Giudici, Servizi Sociali ecc… ecc per finire al Garante dell’ infanzia.
Tempi interminabili per le cause….. e intanto il tempo passa e uno dei genitiri resta al palo dalla vita dei figli(spesso il padre)…… e con lui tutto il suo ramo parentale.
Intanto chi ha fatto le false accuse vive tranquillamente, perche anche quando viene accertata che la denuncia è strumentale, a queste persone non succede ASSOLUTAMENTE NIENTE!! !!!
Spero tanto che le cose cambino, soprattutto per i bambini.
Finalmente un Po di giustizia anche x chi ha il diritto di sentirsi GENITORE DI Serie A a tutti gli effetti e non soltanto come fino ad adesso è successo, figura marginale e destinata alla funzione di bancomat e senza diritto di replica ne di reale possibilità di interagire in modo ampio sull’educazione dei figli. Anni di abbattimento psicologico, soprattutto x i padri messi al margine , a subire decisioni già prese dal cosiddetto genitore collocatario…che indecente condizione. E mi fa piacere che proprio una donna abbia finalmente voluto intraprendere questo storico cambiamento per poter dare reale applicazione a quella che è giustizia finalmente! Complimenti Dott.ssa Palazzo e complimenti ai suoi collaboratori. Molti complimenti anche al dott. Nestola , alla sua lotta e al suo bellissimo articolo
Il genitore COLLOCATARIO la nuova figura non prevista nella 54/2006 ma “inventata” dai giudici nelle sentenze di separazione
In un Paese Civile dove nei Tribunali non si garantisce uno dei principali e fondamentali diritti dei FIGLI, che è il DIRITTO DELL’APPLICAZIONE DELLA 54/2006, è un Paese NON LIBERO che abbandona i cittadini allo sbando e alla Dittatura SUBDOLA di una Magistratura le cui sentenze sono orientate e pilotate verso interessi economici e non a salvaguardia delle fasce più deboli (i bambini). Chiedetelo a QUEI figli ora adulti che sono cresciuti ORFANI di un genitore vivo (il padre), grazie alle sentenze emesse dove l 54/2006 era stata titalmente inapliccata…..
Finalmente qualcuno che invita ad APPLICARE la 54/2006 nei Tribunali, semplicemente applicarla così com’è stata scritta. In 11 anni la 54/2006 è sempre stata volutamente “ignorata” dai Giudici. Il nuovo principio che, secondo molti commentatori, ha ispirato l’intera normativa di cui alla Legge n. 54/2006 è la espressa previsione del diritto dei figli minori alla bigenitorialità, individuato dall’art. 155, comma I, Cod. Civ. come conservazione di “un rapporto equilibrato e continuativo” con entrambi i genitori onde riceverne “cura, educazione e istruzione”. Grazie Dssa Palazzo perchè la 54/2006 DEVE ESSERE APPLICATA e non interpretata secondo “strategie” che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia dei DIRITTI DEI FIGLI.
Le affermazioni della Dott.ssa Palazzo a noi riempiono di gioia mentre destano scalpore a chi ha utilizzato la Legge a senso unico, a proprio uso e consumo e non a favore dei figli, dei padri e della Giustizia in generale. La sensazione è questa vergogna tutta italiana abbia i giorni contati.
I bambini chiedono e vogliono due genitori i tribunali gli e ne tolgono uno regalando odio e distruzione senza precedenti. Mi chiedo se i giudici non sono anche loro un padre è una madre.
Lo stesso Marino Maglietta, promotore della 54/2006, ha dichiarato:
« Quella sull’affido condiviso dei minori in caso di separazione dei genitori […] è una legge ancora troppo poco applicata, per via delle tante distorsioni o errate interpretazioni in sede giudiziaria che ne ritardano l’attuazione. Di fatto si spaccia come affido condiviso l’affidamento esclusivo presso la madre, appellandosi al principio di residenza privilegiata, non presente nella legge »
La 54/2006 nata per tutelare il DIRITTO ALLA BIGENITORIALITA’ dei figli, nella sua inapplicabilità da parte dei Giudici nei Tribunali italiani si è trasformata in un boomerang a TRADIMENTO che va a colpire soprattutto gli stessi figli.
Va detto che la dottoressa Palazzo, alla quale va tutta la mia stima, NON HA FATTO NULLA DI PARTICOLARE se non il suo dovere di magistrato
È paradossale dover elogiare un magistrato che applica e non interpreta le leggi senza farsi condizionare come altri dalla cosiddetta consuetudine giudiziaria
Scandalosa la posizione dell’AIAF
Va detto che la dottoressa Palazzo, alla quale va tutta la mia stima, NON HA FATTO NULLA DI PARTICOLARE se non il suo dovere di magistrato
È paradossale dover elogiare un magistrato che applica e non interpreta le leggi senza farsi condizionare come altri dalla cosiddetta consuetudine giudiziaria
Scandalosa la posizione dell’AIAF
Nei Tribunali e nella mentalità di troppi giudici purtroppo, vigono preconcetti sulla figura genitoriali.
La legge 54/2006 – che sulla carta è una delle migliori e più avanzate in Europa, è stata di fatto stravolta e svilita al momento della sua applicazione al caso concreto da parte dei Giudici: sono state create dalla giurisprudenza le figure di “genitore collocatario” o la necessità di un “genitore di riferimento” al fine di riconoscere, di fatto, alla figura materna, un ruolo preminante che il più delle volte non corrisponde affatto alla realtà familiare precedente. Nei Tribunali italiani i giudici, per “stravolgimento interpretativo” hanno pugnalato alle spalle TROPPI FIGLI innocenti. Un’altra pugnalata ce la siamo presa TUTTI quanti dall’AIAF. Onore alla Dssa Palazzo per l’onestà e la professionalità. Su Fabio Nestola posso dire che lo seguo da tanti anni e le sue sono parole di un guerriero inarrestabile. Grazie, noi che amiamo i bambini, siamo tutti con Voi.
Vorrei ringraziare la Presidente per le parole che ha espresso. A distanza di anni mi si riaccende la speranza che qualcosa per i nostri figli possa cambiare.
“…parlare di linee guida significa trovare una diversa soluzione e seguire quello che è l’interesse del minore e soprattutto guadagnare l’affettività e la quotidianità di tutti e due i genitori per il minore che, nella soluzione tradizionale, vedeva perdere uno dei due genitori che in genere è il padre….
…. Il genitore che ha con se il figlio ha voglia di fare tutto e anche piu di quello che è necessario per il figlio….”
Complimenti, complimenti e ancora complimenti…con Brindisi e Salerno qualcosa sta finalmente cambiando, il mio augurio va a tutti quei padri che lottano per tutelare i loro diritti genitoriali e ai figli che finalmente potranno godere di un padre e una madre in egual misura.
Assoluta stima e vicinanza alla Presidentessa dott.ssa Palazzo per lo spessore intellettuale e la forza dimostrata in difesa dei diritti dei minori. La legge 54/06 è una tutela necessaria per la salvezza degli equilibri tra figli e genitori, nonostante le separazioni.
……il problema è anche che nessuno controlla niente…..se un giudice ha sentenziato che il genitore deve vedere il figlio/a per X tempo, ma nessuno controlla che ciò avvenga e se viene ostacolato non succede niente. Servizi sociali che hanno un potere enorme( dato loro dai giudici)….che si permettono di decidere visite protette con un affido condiviso. Un papà in Sicilia deve vedere il bimbo per 6 ore quando lo va a trovare…..ma i S.S. decidono che il tempo è troppo e lo dimezzano.
Povero bimbo, poveri bimbi…..che adulti saranno???
BRAVA SOFIA ! É proprio questo il problema. Dopo avere trascorso tutto il tempo in Tribunale, speso enormità di denaro, sfinite tutte le energie…poi saltano tutti i dispositivi dei Giudici perché NON c’è un meccanismo sano di controllo che induce a far rispettare le sentenze. QUINDI I PREPOTENTI SOVRASTANO ed i GIUDICI HANNO LAVORATO PER NULLA E TUTTO RESTA IMMUTATO !!! Ridicolo e assurdo.
Finalmente un tribunale italiano, quello di Brindisi, dopo 11 anni dall’entrata in vigore dalla legge (54/2006), si posiziona concretamente in linea con la stessa, proponendo nelle sue linee guida un vero affido condiviso ed il rispetto dei sacrosanti diritti dei figli di genitori separati alla bigenitorialità!
Tante grazie Dssa Palazzo a lei e a tutti quelli che hanno collaborato alla predisposizione ed alla firma delle linee guida; tanti complimenti a Fabio Nestola per questo suo articolo e per la sua lotta più in generale; per quanto riguarda l’AIAF: “no comment” che la dice lunga…
Finalmente. ..non ci posso credere…..hanno applicato la legge……meglio tardi che mai….grazie….
…ma dico: per avere una famiglia felice bisogna fare i Giudici civilisti? Si perché a quanto pare nessun giudice vive da separato…quindi nessuno capisce (eccetto la dott.sa Palazzo) la quotidiana violenza che subiamo noi padri separati. Cari avvocati ricordatevi che esiste codice deontologico e esiste il “buonsenso” …molte volte la legge non va d’accordo con quest’ultimo….nelle vostre azioni dimenticate il vil denaro e ricordate che i bambini hanno bisogno di una mamma di un papà e dei nonni. Chi scrive è un uomo di legge….fiero di aver utilizzato il proprio status per “conciliare e consigliare”…naturalmente gli avvocati mi odiano. I bambini sono la benedizione del Signore che non va divisa tra due persone…ma va “condivisa”.
Grazie Dottoressa Palazzo a lei e ai suoi collaboratori
Dopo che uscì l’articolo chiamai al telefono Fabio Nestola per complimentarmi…AIAF ha le radici proprio nella mia città ed infatti presso il tribunale civile e penale hanno parecchio spazio. Per fortuna che il mondo è grande e ci sono persone che sanno usare bene l’intelletto, in fondo in fondo chi è abituato a vincere le cause politicamente non può conoscere bene la Costituzione oppure il CC…d’altronde esistono anche medici che esercitano la professione solo perché detentori della laurea, tuttavia ciò non significa essere bravi dottori…queste sono le dimostrazioni che aver una laurea in giurisprudenza non è sinonimo d’intelligenza ed in questo articolo si capisce molto bene.
CHAPEAU al tribunale di Brindisi e al suo presidente,con la speranza che venga adottata ugual linea in tutti gli altri tribunali italiani.
Mi auguro che sia la fine di tanti calvari…
Certe posizioni e modi di fare non devono e non possono più essere tollerati
Le cose devono cambiare, uno dei due genitori tiene l’altro in ostaggio. I tempi di frequentazione devono essere paritari ed il mantenimento diretto!
Sono d’accordo con Fabio Nestola. Entrambi i genitori hanno diritto di vivere i propri figli ma la legge italiana oggi preferisce la semplicita’ : un genitore collocatario che fa i propri comodi ed un genitore visitatore che non puo dire la sua.
Spero che qualcosa cambia anche per me la mia situazione e un po diversa da tutti devo combattere per avere la patria podesta di mio figlio e da come vedo e leggo le notizie per voi e tutta in discesa .
Aiaf a mio modo di vedere tutela solo i suoi interessi che di sicuro non sono quelli dei bimbi. Spero che l’iniziativa di Brindisi e Salerno si diffonda in tutta italia
L’ azione dell’ AIAF non è che l’ ultimo degli innumerevoli tentativi di mantenere lo staus quò, in modo che si continui a perpetuare le illegalità precedenti alla legge 54/2006, sostenendo le distinzioni tra genitori, contrari al mantenimento diretto ed all’ affidamento condiviso.
Le linee guida del Tribunale di Brindisi redatte dal guidice Palazzo riconducono il processo di separazione nella corretta applicazione della legge 54/2006 che consente di continuare ad essere genitori paritari nei confronti del minore .
La loro applicazione dovrebbe essere estesa a tutti i tribunali civili della repubblica, anzi dovrebbe essere lo stesso Ministro di Grazia e Giustizia a raccomandare ai Presidenti di tutti i tribunali la loro corretta applicazione.
E’ in questo modo che viene riacquistata la fiducia nell’operato della Magistratura.
Spero che più tribunali, come già effettuato dal tribunale di Salerno, seguano l’ esemipo del Tribunale di Brindisi,
2006/2017 = 11 lunghissimi anni per giungere finalmente alla sacrosanta conclusione di quanto e’il dettato di una legge voluta dalla legislatura a cui la stragrande maggioranza della magistratura si è’ arbitrariamente sostituita impunemente mostrando disinteresse….come se la legge non tocca loro dover applicare….grazie alla dott.ssa Palazzo, sembra abbattersi un muro di pregiudizi duri a morire….l’unica cosa che rattrista e sconsola….: possibile che dopo 11 anni nessuno se ne sia mai accorto..?!?
Finalmente un giudice come falcone e borsellino, coraggiosa ad applicare la legge.
Genitore collocatario è come dire genitore che prevale, ricatta e tiene in ostaggio i figli grazie a tutti i privilegi che l’attuale sistema normativo gli concede. Genitore collocatario è come dire abuso che i Giudici commettono nell’esercizio della nobile funzione di tutelare i figli minori e quindi è abuso sui minori stessi. I Tribunali di Brindisi e di Salerno riscoprono il senso della loro missione. Gli altri Tribunali dovrebbero condividere senza lasciarsi intimidire da associazioni di avvocati il cui interesse è di alimentare i conflitti fra i genitori senza alcun riguardo per i danni irreparabile provocati nelle famiglie separate.
Finalmente, dopo 11 anni la legge viene applicata nell’interesse (vero) del minore. Grazie per l’articolo.
Indignarsi per delle linee guida che aderiscono pienamente al dettato di una legge dello Stato, ovvero ne richiamano dettagliatamente i principi per la sua corretta applicazione (addirittura con la consulenza di chi quella legge l’ha scritta) significa voler sostenere la correttezza del suo contrario, ossia la sua disapplicazione sistematica. Un chiaro invito a disattendere una legge volendo far passare per legale la prassi inversa. Innegabile che la giurisprudenza negli anni abbia attestato una disapplicazione. Che ora si voglia far passare per corretta una usanza disapplicazione a scarico dei veri dettato di legge è pretestuoso. Avanti con la vera applicazione, forza Brindisi, Salerno e complimenti ai giudici rispettoso dello spirito della 54
Eugenio Acampora
Forza Brindisi e Salerno!!!
Unico obiettivo vero e’ la felicità e serenità dei nostri figli che passa attraverso il riconoscimento della figura genitoriale maschile che viene bistrattata dalla non apllicazione della 54/2006 che di per se e’ superabile e migliorabile ma intanto applichiamola. Non si capisce come una associazione come L’ AIFA possa contrastare delle linee guida così ben fatte e lungimiranti che danno finalmente speranza a tanti di noi papà separati vittime di false accuse, prepotenze e di giudici che mediamente non sono preparati per emettere sentenze sul piano civile. Queste linee guide di Brindisi e Salerno sono così semplici nella loro apllicazione e potrebbero davvero essere una apripista per allineare l’Italia a quei paesi più evoluti in materia di separazioni civili. Forza, basta poco ammettere che c’è ancora qualcuno in Italia che vuole pensare al solo e vero interesse di preservare la felicità per i figli di genitori separati. Basta poco, veramente poco.
Spero tanto che siamo di fronte ad una svolta epocale,la dottoressa Palazzo ha dato il via ad un qualcosa che può essere davvero una speranza per tantissimi padri separati e non.
Speriamo sia un inizio di una grandissima serie di “giustizie”.
Chi non patisce non capisce.
Una categoria di avvocati che si lamenta del fatto che un tribunale comincia ad applicare la legge, togliendo un po’ di trippa per loro -.-“
Non sono affatto stupito da reazioni corporative. Sostengo il coraggio giuridico e degli indirizzo sociali conseguenti attivati dalla Présidente del Tribunale di Brindisi.
Grazie a chi finalmente dopo 11 anni prova a far rispettare una legge per un affido materialmente condiviso, che da modo ai bambini di avere un corretto rapporto tra entrambi i genitori.
Grazie
un complimento alle liene guida del tribunale di Brindisi il bene dei nostri figli in primis e spero che il giudice in questione non venga silurato.
perché in Italia quando si tocca il portafoglio delle caste AIAF in primis che ritiene illeggittimi le nuove disposizioni che altro non sono che la giusta applicazione della legge sulla affida condiviso
Finalmente si sente le voce di un Presidente diversa dal coro . Grazie per Le sue considerazioni sulle ” Linee giuda” sull’affidamento condiviso nonostante vadino controcorrente . Non per questo mancano di buon senso e soprattutto senso di giustizia verso tutti i minori a cui non è stato consentito poter vivere un normale rapporto con entrambi i genitori separati e per questo discriminati affettivamente. Grazie soprattutto nel considerare noi padri non genitori di serie B. Grazie per il suo coraggio di dire come stanno le cose … senza se e senza ma … spero siano la svolta a questo modus operandi sull’ affido condiviso da mediaevo qui in Italia.
Speriamo che sia il prologo di un nuovo inizio. Basta con i soliti luoghi comuni e con giudici e avvocati che nn vogliono vedere.Vivo quotidianamente le condanne e risposte che ha subito e subisce un mio parente da parte delle istituzioni!! L’Italia anche qui è arretrata di 20 anni. Svegliaaaaaa
Mi congratulo e faccio i miei complimenti alla Dott.ssa Palazzo del Tribunale di Brindisi per quanto da lei asserito. Da uomo vittima del “sistema di malagiustizia imperante ed impunito e di una associazione a scopo estorsivo” non posso che ringraziarLa . Certamente non ci sarebbe stato alcun bisogno di dettare le “linee guida” se tutti i giudici e gli avvocati si fossero attenuti alle disposizioni dettate dalla normativa vigente ( legge 54/2006, ecc. ), ma visto che ciò non accade, ben vengano le “linee guida” nella speranza che tutti gli operatori di giustizia ne tengano conto. Mi piacerebbe poter avere un colloquio diretto con la Dott.ssa Palazzo, per poterle dimostrare con documenti alla mano perché mi dichiaro “vittima del sistema e di una vera e propria associazione a scopo estorsivo” . Auspico di avere l’ occasione di poter parlare con Lei. Pino FALVELLI.
Solo chi ci passa sa cosa vuol dire diventare ostaggio di una ex moglie despota, forte di un sistema giuridico che nei fatti tutela solo lei e non certo il bene dei minori. Per ottenere diritti di visita decenti bisogna lottare come leoni e non tutti hanno la forza morale ed economica. Se il sistema non cambia ci saranno sempre più bambini orfani di padri vivi e quindi in futuro adulti disagiati. La legge già c’è bisogna solo applicarla, con buona pace di chi si arricchisce sul dolore dei bambini.
E cosa dire della modulistica ?
Non c’è alcuno spazio da riempire, nel modulo è già deciso chi debba essere il genitore che parteciperà limitatamente alla vita dei figli. Non è contemplata l’ipotesi che anche il padre possa essere il genitore affidatario, o “collocatario” in regime di affidamento condiviso.
Il preconcetto discriminatorio viene ulteriormente rafforzato ove risulta evidente che non esistono spazi da riempire al momento di stabilire le misure economiche.
È il marito a versare l’assegno, la variabile è circoscritta all’importo.
Non è prevista una casistica differenziata, non è previsto che la moglie possa avere un reddito triplo rispetto al marito, non è previsto che egli possa aver perso il lavoro, essere in cassa integrazione, iscritto alle liste di collocamento, precario, esodato, altro ancora.
Eventualità estremamente concrete, soprattutto nella casistica degli ultimi anni, eppure sembra che il modulo le ignori. È assodato che la modulistica venga concepita per risparmiare tempo e velocizzare le
procedure, ma è lecito chiedersi:
è possibile prevedere un modulo prestampato che escluda a priori qualunque caso di affidamento diverso da
quello esclusivo alla madre? Qualsivoglia fosse l’esito del risparmio di tempo, sarebbe assolutamente ininfluente nell’economia generale dell’iter giudiziario.
Tale risparmio risibile, tuttavia, comporta un dazio altissimo da pagare al principio delle pari opportunità, nonché al concetto di Giustizia intesa come imparzialità ed uguaglianza nei confronti di cittadine e cittadini, previsto dall’art. 3 della Carta Costituzionale.
Emerge un paradosso: il sistema giudiziario, teorico fornitore di certezze e di imparzialità, si classifica come il proprio opposto qualora sia in grado solo di dare certezze di ingiustizia: che un modulo certifichi ad una delle parti di avere il 100% di possibilità di perdere il rapporto costante con i figli, è la situazione paradossale che distorce il concetto stesso di Giustizia.
Utilizzare moduli prestampati che non lasciano alcuna alternativa è, oggi, un’aperta violazione della Legge.
http://www.studiolegaleiacobbi.com/lavv-lorenzo-iacobbi-su-linee-guida-emanate-dal-tribunale-di-brindisi-in-materia-di-affido-condiviso/
I pregiudizi sui padri separati sono vergognosi…
Finalmente un tribunale che ha il coraggio di dettare linee guida volte alla reale tutela dei figli che potrebbero in questo modo godere della vicinanza di entrambi i genitori.
Emerge dall’articolo lo straordinario conflitto tra ordini degli avvocati (sindacati a tutela dei loro iscritti) Giudici ideologicamente orientati e una pletora di consulenti, centri per l’assistenza all’infanzia, case famiglia tutti orientati a mantenere la loro lucrosa clientela (i malcapitati figli di genitori separati e mal consigliati dai loro avvocati) e i figli e i genitori stessi. Nel 99 % dei casi I Padri. Ancora oggi il pregiudizio contro i Padri è irrazionalmente fortissimo e morde la carne viva dei rapporti umani tra Papà e figli. La madre è vittima “a prescindere” anche se palesemente disinteressata nel permettere ai propri figli o figlie dì vivere un rapporto vero e sincero con il Padre. Purtroppo le madri dietro la spinta di avvocati senza scrupoli senza deontologia e senza anima, usano i figli come armi nei confronti dei padri. Ricatto, violenza psicologica, estorsione. Speriamo davvero che le linee guida del Presidente Palazzo del Tribunale di Brindisi aprano la strada all’applicazione vera e propria della legge e permettano la VERA BIGENITORIALITA’ e non la continua, angosciante e letale ALIENAZIONE GENITORIALE.
Finalmente una presa di posizione coerente e cosciente per la tutela dei minori…
Nel tempo dell’inganno dire la verità è un atto di coraggio
Solidarietà alla dottoressa Palazzo e al suo coraggio di spezzare una prassi retrograda e bigotta che si perpetrava ormai da troppo tempo…. AIFA datevi una svecchiata e abbiate l’umiltà di accettare che il sentire comune cambia e va al passo coi tempi… È giusto che le leggi seguano le evoluzioni della società!!
Le linee guida esposte/proposte dal tribunale di Brindisi focalizzano senza fronzoli e soprattutto senza il ricorso ai soliti “luoghi comuni” quelle che sono le problematiche attuali nell’applicazione della legge in vigore. Ma soprattutto indicano la strada che porterebbe in maniera pragmatica ed efficace alla risoluzione della maggior parte dei contenziosi in corso per l affido e la gestione della prole.
Finalmente una Giudice che vuole applicare la LEGGE così com’è
Tribunale serio e coerente
Ce ne fossero di altri così….
Tutti i tribunali e tutti i giudici dovrebbero attenersi a queste linee guida
Molte volte, anzi quasi da prassi, si è soliti imbattersi in magistrati e avvocati incapaci di gestire il conflitto fra ex coniugi e con tale mediocrità o con insulsa piaggeria, sono soliti decidere di formalizzare l’affido condiviso ma sostanzialmente realizzare un affidamento esclusivo (mascherato dall’ipocrisia del genitore collocatario, nel 90% dei casi la donna, relegando il diritto di visita del padre e dei contatti col figlio al 15%). Può dirsi “condiviso” un diritto alla bigenitorialità funzionale al 15%, gravato dalla servitù di versare un assegno di mantenimento (spesso utilizzato dalla madre con disinvoltura) indiretto (quando la ratio delle legge è il mantenimento diretto), espropriato interamente dell’abitazione e ridotto (se dotato di reddito medio) alla povertà, infine privo di un sistema di tutela adeguato del diritto già così compresso?
L’auspicio è che le LINEE GUIDA della Dssa Palazzo del Tribunale di BR possano permettere ora di uscire da questo velo di grave ipocrisia che connota tale materia e si riequilibri il sistema che sta causando ogni anno migliaia di vittime bianche, atteso che non c’è nulla di più straordinario, naturale, intenso, sublime, indissolubile del rapporto tra un genitore e un figlio.
Più onestà e competenza nei tribunali d’Italia!
Grazie al coraggio e all’onesta’ della dottoressa Palazzo forse da oggi in poi tanti bambini potranno trascorrere le festività pasquali anche con il loro papà
Buona Pasqua
I figli non sono merce di scambio e hanno diritto a passare il tempo con i loro papà al di là degli scambi economici tra i genitori, ottima idea quella del mantenimento diretto, se messa in atto ridurrebbe la conflittualità tra i genitori, conflittualità che solitamente è dominata dalla parte che tiene in pugno l’altra cioè la madre che assolutamente è in una posizione di dominio rispetto ai padri ma soprattutto rispetto ai figli
già rispetto ai figli…. la PAS
Vogliamo il rispetto delle Leggi nei Tribunali Italiani, di tutte le Leggi ma in particolare di quelle leggi che vanno a toccare i diritti di tutti i FIGLI di genitori separati. Grazie Dssa PALZZO, grazie FABIO NESTOLA e grazie anche a tutti quei PAPA’ che, nonostante tutto, lottano per il diritto alla BIGENITORIALITÀ (vero!)
Troppo spesso per affido condiviso si parla di un genitore che riesce a trascorrere con i figli solo qualche ora a settimana, magari senza pernotto del minore. Questa non è condivisione. Si rileva una mancata corrispondenza tra quello che la normativa dell’affido condiviso prevede e quello che viene effettivamente deciso in sede processuale. Passare con il proprio figlio solo 10 ore a settimana non è considerabile affido condiviso. Lo dice la Dssa Palazzo, lo dice il Dott. Nestola, lo dicono tutti i papà, lo dicono e lo subiscono soprattutto tanti FIGLI ORFANI di genitori vivi.
Finalmente anche la Giudice F,PALAZZO se n’è accorta e ha definito delle linee guida. Sono passati 11 anni dall’entrata in vigore della L.54/2006 sul condiviso e sulla bigenitorialità, gli avvocati dell’AIAF li rimandiamo a studiare giurisprudenza ? Visto che la Legge è chiara anche a coloro che non hanno studiato legge.
Le linee guida del tribunale di Brindisi sono una delle prime, concrete applicazioni della legge sull’affido condiviso, ancor oggi, a ben 11 anni dalla sua comparsa, tradita in massima misura dalla prassi giuridica.
Il padre è sempre stato un genitore di serie B, sono di fatto state replicate le vecchie modalità di affido esclusivo alla madre chiamandole ipocritamente affido condiviso con genitore collocatario.
Un grazie sentito alla dott.ssa Palazzo, al tribunale di Brindisi e ora anche a quello di Salerno per il coraggio dimostrato e la capacità di capire e prendere atto del fatto che la società di oggi non è più quella di 50 anni fa.
I figli richiedono pari dignità di cure da parte dei genitori, altro è un sistema dove prevale la conflittualità e gli interessi economici e non dei figli. Grazie dott.ssa Palazzo!
Marco mio figlio mi chiede perché sto poco con Lui, dovrebbe chiudersi ai tribunali e ai giudici che lo rappresentano.
Svolta nei tribunali d’Italia!
Ma quanti Giudici Palazzo ci vogliono????
È una vergogna che una legge che ha già 11 anni non venga applicata….
tutti i figli hanno il “diritto” di aver entrambi i genitori …. non esiste genitore di serie A e genitore di serie B…. affidamento condiviso reale unito ad una mediazione familiare efficiente per responsabilizzare i genitori sui ruoli ed il reciproco rispetto potrebbero essere la soluzione alle controversie giudiziarie.
Piu onesta e coerenza nei tribunali d’Italia e speriamo che i giudici da oggi in poi capiscano che esistiamo anche noi padri
GIUDICI D’ITALIA FATEVI ONORE: SEGUITE L’ ESEMPIO DELLA DOTT.SSA PALAZZO .
APPLICATE LA LEGGE 54 /2006 NELLA REALTA’.
DIFENDETE IL DIRITTO ALLA BOGENITORIALITA’.
NON FATE DIVENTARE I MINORI FIGLI ORAFNI DI GENITORI VIVI !
La verità verrà a galla solamente con giudici coraggiosi e senza guardare agli interessi delle varie categorie che mangiano ai danni dei malcapitati genitori separati.
Grazie a queste linee guida c’è nuova speranza per i padri separati
Grazie Giudice che finalmente passerà alla storia come sistema amico delle famiglie.
Oggi, giorno di Pasqua, ho provato a telefonare per fare almeno gli auguri a mio figlio Mattia. Grazie all’affido condiviso sentenziato e mascherato a Torino il mio telefono ha trillato inutilmente e mio figlio può vantare di avere un genitore disperso nel silenzio dalle istituzioni non tutelanti. Ringrazio e auguro di comprendere direttamente cosa significhi un dramma di questo genere !
Dietro il paravento del maggiore interesse del minore in quasi tutti i tribunali italiani si nascondono giudici pigri e disinteressati, che non si leggono neanche i fascicoli, e avvocati ( con le rispettive associazioni ) più preoccupati di non guastare i loro rapporti con i magistrati e con i propri clienti che a operare per garantire ai bambini di coppie separate una vita il più normale possibile. Ben vengano gli atti di coraggio come queste linee guida e la loro diffusione in ogni tribunale
Grazie alla Dssa F.Palazzo per la presa di posizione riguardo le Linee GUida della Legge sul condiviso 54/2006 e grazie anche a chi si e’ tanto prodigato perche’ cio’accadesse.
Grazie ai giudici coraggiosi, che finalmente dopo 11 anni cercano di far applicare la legge.
Nonostante attacchi di professioni che hanno solo interesse a mantenere le cose così come sono.
Solo per denaro e pigrizia senza considerare i danni che subiscono i bambini/ragazzi.
Un figlio per una sua crescita armonica ha bisogno che mantenga i legami con entrambi i genitori.
Grazie al giudice Palazzo ed a tutti quelli che hanno contribuito a delineare queste importanti linee guida, che dovrebbero essere estese a tutti i tribunali d’Italia.
16 aprile 2017: l’ennesima NON pasqua senza mia figlia… prima le malattie del weekend, poi le acccuse e le denunce… archiviate le denunce era ormai pronta l’alienazione genitoriale…
un GRAZIE alla dott.ssa Palazzo: il coraggio dell’onestà in nome dei più deboli: i figli.
un grazie anche al dott. Nestola, al prof. Maglietta…
… all’aiaf: le cose stanno già cambiando e gli avvocati onesti continueranno a lavorare… gli altri avranno tanto tempo libero…
I tempi della giustizia arrivano per tutti, sicuramente prima della giustizia divina. La vita ha i suoi equilibri naturali ciclici.Chi ha operato male e pensa di continuare a farlo non va da nessuna parte. Ormai i movimenti genitoriali sono così diffusi, radicati e determinati che fanno già massa critica per tutti quelli ancorati alla preistoria ed al malaffare.
Ancora troppe lacune nella situazione di pseudo affidamento condiviso. Con queste linee guida si andrebbero a colmare almeno una parte di queste.
Riporto lo stralcio di una intervista a Marino Maglietta, l’ispiratore della 54/2006 :
«E’ stata adottata una – neanche troppo sottile – modifica lessicale», spiega. «Non si parla più di genitore affidatario ma di genitore collocatario. Si tratta ancora, in prevalenza, della madre, che trascorre con i figli la gran parte del tempo, resta nella casa familiare e si fa carico di tutte le decisioni e i compiti di cura. Con questa impostazione, va da sé che la stragrande maggioranza delle sentenze ripescano il vecchio diritto di visita del padre e dispongano un assegno di mantenimento per i figli, che nella ratio della legge doveva restare residuale ed esclusivamente perequativo».
Cosa è successo? «E’ successo che la magistratura si è opposta all’applicazione della legge», sottolinea Maglietta. «Un po’ per fattori culturali, un po’ per difficoltà a ribaltare prassi ormai consolidate, il sistema ha respinto la portata innovativa dell’affido condiviso. Certamente, per applicarlo nel modo giusto, garantendo il pieno coinvolgimento dei padri e delle madri nella vita dei figli, è necessario entrare in ciascun caso, approfondirlo, sforzarsi di sollevare gli occhi dai moduli pre-stampati che azzerano la specificità di ogni storia familiare».
Viene da se’ che nessun genitore, nessun figlio, nessun persona che rispetta i diritti dei bambini sarà MAI disposto ad accettare lo scempio di vittime che causa l’inapplicazione della 54/2006 da parte di Giudici senza scrupoli.
Ben vengano Giudici Responsabili, Onesti e Professionali come la Dssa F. PALAzZO a cui va tutta la mia stima…
con l’augurio che, stavolta nelle Aule di Giustizia, venga applicata la LEGGE e la GIUSTIZIA.
Soprattutto per i FIGLI!!!
È veramente ora di dire basta a queste sentenze impari, mai che sento un giusto bilanciamento dei giorni, mai che sento che noi padri non siamo considerati “bancomat”…..Grazie alla dottoressa Palazzi spero che sia l’inizio di una nuova giustizia a riguardo e che il mantenimento diretto sia la nuova norma x tutti.
Finalmente qualcosa nella Storia Italiana sta cambiando…
Finalmente verrà resa GIUSTIZIA!
Gli anni sono trascorsi inesorabilmente poichè fino al 2005 l’affidamento esclusivo dei figli alla madre era la “REGOLA”.
Per il genitore non affidatario, il calendario di visita era ridotto all’osso e dal momento che la responsabiltà genitoriale spettava “unicamente al genitore affidatario”, ovvero la madre, i padri erano estromessi dalla vita quotidiana dei figli e dalle decisioni che li riguardavano.
La Giurisprudenza non parla più di genitore affidatario”, ma di “genitore collocatario”, di conseguenza si tratta in prevalenza della madre che trascorre con i figli la maggior parte del tempo, resta nella casa familiare e assume autonomamente tutte le decisioni.
Con immenso piacere apprendo che lo scorso 4 marzo il Tribunale di Brindisi, per iniziativa della Presidente della sezione civile Dr.ssa Fausta Palazzo ha varato linee-guida.
Non essendovi più differenze giuridicamente rilevanti tra genitore co-residente e l’altro, alla residenza dei figli viene attribuita una valenza puramente anagrafica.
La frequentazione dei genitori avverrà ispirandosi al principio che ciascun genitore dovrà partecipare alla quotidianità dei figli superando l’obsoleta distinzione tra genitore accudente e genitore ludico.
Conseguentemente ai figli dovranno essere concretamente concesse pari opportunità di frequentare entrambi i genitori in funzione delle loro esigenze all’interno di un modello di frequentazione paritetico.
Da anni mi BATTO E MI FACCIO PORTAVOCE DELLE LINEE GUIDA, in quanto professionista nel settore, in quanto MEDIATORE FAMILIARE.
Ho sempre creduto nella “GIUSTA GIUSTIZIA” e adesso che “Vittoria È” alzò lo stendardo!
Voglio credere che OGGI le “mura di Gerico siano cadute”.
Esprimo profonda stima personale e professionale per la Dott.ssa Palazzo: condottiera di onestà e coraggio.
Spero un giorno di avere l’onore di conoscerLa.
Rossella Termine
Noto con immenso piacere un alto numero di commenti da tutta Italia, mai su nessun blog e su nessuna Testata vi era stato un cosi’ alto numero di interventi. L’evoluzione epocale di una evoluzione di pensiero…. Molti di coloro che hanno scritto sono testimoni diretti di ciò che la mancata applicazione della 54\2006 ha causato! Danni su danni, procurando una serie di disastri sociali, economici ed esistenziali che neppure una dittatura avrebbe potuto fare. Rendiamo giusto merito a Giudici coraggiosi che hanno in cuore il vero interesse scevro da falsi convincimenti o preconcetti anacronistici. Il vero affido condiviso e’ innanzitutto tutelante per i bambini ed e’ responsabilizzante per gli adulti che talvolta per mero egoismo si sono imbarcamenati in disastri famigliari. Serve coscienza e consapevolezza, oltre che preparazione professionale ed empatia, troppo spesso ho purtroppo visto il contrario. Debbo dire che il circolo virtuoso da Brindisi era già in atto da un po di tempo, ma la Dottoressa Palazzo fara’ la differenza a livello nazionale. Ricordo il primo convegno in provincia di Brindisi, se non sbaglio nel mese di ottobre 2011 ad Ostuni, dove grazie alla commisione provinciale pari opportunità fu data per la prima volta voce a ciò che oggi sembri diventerà la GIUSTA PRASSI. Chi come me ha da sempre creduto nel vero affido condiviso non puo’ che ringraziare chi consapevole del suo ruolo ha deciso di indicare la realtà e schierarsi dalla parte dei più deboli ( I minori). Lei cambierà la storia livellando 3 generazioni di anomalie. GRAZIE.
Complimenti per l’articolo e complimenti alle linee guida del tribunale di Brindisi. Questa è emancipazione. Chi non vuole quest emancipazione ha interessi economici nel vecchio e obsoleto sistema delle separazioni
Un Maestro del Diritto di Famiglia (Fabio Nestola) versus uno dei moltissimi, abbondantemente troppi, affaristi del divorzificio italico.
E sì, che la tristezza più profonda mi invade al pensiero che vi possa ancora essere anche un solo soggetto con pubblica visibilità che abbia la sfrontatezza di opporsi ad uno dei pochissimi, desolatamente esigui, esempi di coraggiosa applicazione dell’Affido Materialmente Condiviso (orgogliosamente, ma ancora troppo timidamente, tendente al sacrosanto Paritetico con Mantenimento Diretto). Mi rattristo perché penso a quante migliaia e migliaia di famiglie e quanti milioni di figli sono stati sacrificati in questi decenni a vantaggio di chi sulla distruzione, la conflittualità esasperata, la disparità di ruoli genitoriali, i mantenimenti vitalizi, le assegnazioni di case altrui, il sequestro di minori, l’estromissione ed alienazione genitoriale e lo smantelamento del tessuto microsociale ha costruito la fortuna monetaria e di potere.
A mio parere si potrà interrompere la rovina di padri e figli (e in minor misura, madri: è sufficiente guardare alle statistiche sul suicidio, triple nel caso degli uomini) così come delle famiglie, solo quando NESSUN SOGGETTO potrà più avere alcun vantaggio economico dalla disapplicazione del Vero Affido Materialmente Paritetico qual il Tribunale di Brindisi, con forse appena due o tre altri IN TUTTA ITALIA sta cercando SOLO ORA di iniziare ad applicare.
Finché i furbi affaristi della Casta dei Guadagnanti dalla Disperazione Altrui potranno permettersi di identificare pubblicamente (vedasi il citato Art.1 dello Statuto di quella inquietante associazione) il proprio meschino interesse economico con quello, quasi sempre opposto, che si definisce Interesse Preminente dei Minori, si produrranno soltanto ancora altre tragiche Orrende Figure, altre disintegrazioni di figure genitoriali, altri Bambini Orfani di Padre Vivente, altre migliaia di suicidi fra i genitori estromessi.
Ed in questo è ammirevole come il Dott. Nestola abbia anche stavolta mantenuto la sua flemma, la sua saggia eloquenza e la sua efficace razionalità espositiva ed argomentativa, smontando con umile ma fulgente superiorità ed onestà intellettuale, culturale e documentale le tesi interessatissime e disonestissime, giacché basate sull’interesse d’una casta contrapposto a quello assai più importante ed urgente dei Minori, di cotanto potente controparte. Proprio chi come lui ha conosciuto sulla propria pelle i tanti risvolti ESTREMAMENTE TRAGICI e quasi sempre insostenibili dello sconvolgimento, tutto italiano e voluto e favorito istituzionalmente, degli equilibri genitoriali e della famiglia con la disapplicazione pervicace di Leggi esistenti da più d’un decennio, proprio lui e chi come lui ha vissuto sulla propria pelle e su quella dei propri cari tutto questo ed avrebbe quindi ben donde d’urlare al mondo la propria rabbia incommensurabile, è invece esempio magnifico di Valore Umano e con ciò Speranza di Rinascita, di vera e propria Resurrezione, per noi genitori dilaniati dal divorzificio e per i nostri poveri figli scomparsi, sequestrati, annichiliti o alienati nelle more di un affido post-separazione che mai si è nemmeno avvicinato ad una parvenza di vera condivisione di funzioni genitoriali.
E chiudo affermando come sicuramente un tizio senza coscienza, come chi ha apertamente criticato le Linee Guida del – più unico che raro – Tribunale di Brindisi ove una coraggiosa Presidente (che in realtà fa solo BENE il proprio mestiere, rispettando le Leggi Italiane anziché ignorarle o sconvolgerle) fa qualcosa per cercare di riportare il Diritto di Famiglia nell ‘attuale panorama desolato in cui la sua disapplicazione è scandalosamente costante, un tizioncome codesto il quale afferma che la sostituzione del padre umano con il vile sterile disumano denaro è bene che continui ad essere ratificata in quanto fa comodo alle parti in causa, avrebbe mille volte preferito, rispetto alla encomiabile Dott.ssa Palazzo, quello che era tempo fa Presidente d’un altro Tribunale… quello di Ivrea: un cosiddetto Giudice il quale ebbe la spocchia di affermare serenamente, fumando in faccia ai presenti durante una Udienza Presidenziale per Separazione Coniugi, ciò che tutti i tristi affaristi dell’Antidiritto di Famiglia condividono in pieno, sostenendo che “I padri amorevoli e premurosi non esistono, quindi non prendiamoci in giro; il tempo che i bambini passano con i padri li danneggia, perciò i padri è meglio che pensino a lavorare e mandare i soldi, ché tanto i bambini stanno già con le madri, basta e avanza!”.
Inutile aggiungere quale fu il risultato di quel procedimento di separazione. Erik aveva due anni e mezzo, e la madre lo deportò di lì a poco all’estero, ove tuttora è sequestrato, irraggiungibile, totalmente alienato, devastato nel profondo, danneggiato in modo incalcolabile; e se il suo papà non è andato semplicemente ad aggiungere un numero alle statistiche dei migliaia di suicidi di padri separati d’Italia, è solo perché, conoscendo esempi di dignità e forza morale come Fabio Nestola ed altri di simile levatura (tutti sostenitori dell’Affido Paritetico dei figli e del Mantenimento Diretto, tutti padri amorevoli e meravigliosi), ha voluto almeno tentare di non essere da meno.
Adesso Erik ha sette anni; la Legge 54/2006 ne ha ben undici.
Quanto siamo in ritardo nel dare salvezza ai sommersi, è adamantinamente evidente.
Grazie alla dott.ssa Palazzo, al Dott. Nestola, per aver voluto riaccendere una luce – un faro alto per i naviganti – ed a chi come loro rema “in direzione ostinata e contraria” (alla meschinità imperante) “per regalare al mondo una goccia di splendore, di umanità, di verità”.
Finalmente un tribunale che ha Il coraggio di dettare linee guida volte alla reale tutela dei figli che potrebbero in questo modo godere della vicinanza di entrambi i genitori. Complimenti alla dottoressa palazzo e al suo coraggio di spezzare una prassi retrogada e bigotta.
Brindisi ha tracciato le Linie guida e scoperchiamo un pentolone dove all’interno ci squazzavano di tutto specialmente alcune assocciazione di avvocati bravi al presidente ed ai suoi collaboratori del tribunale di Brindisi i figli ringraziano
Finalmente magistrati onesti si fanno sentire ed applicare le Leggi.Purtroppo non in tutta Italia.Sono questi i momenti in cui vorrei che la mia separazione giudiziale fosse nel foro di Brindisi.
…..finalmente!!!!
Io sono una nonna e spero vivamente che tutti i tribunali adottino questa line guida( che poi non è altro che una legge già vigente , ma non applicata da ben 11 anni).
Quando in genitore non riesce a vedere il proprio figlio/a, non lo vedono neanche i nonni e parenti vari, così si perde ogni contatto.
Mi sembra una cosa surreale, ma è una notizia reale. Un tribunale, quello di Brindisi, per lo meno un tribunale del sud, dove la dottoressa Palazzo detta delle NUOVE linee guida per l’affido dei minori, in linea con la legge 54/2006 ancora una legge implicadove, linee guida dove vengono rispettati i ruoli di entrambi i genitori e dove i padri non sono genitori di serie “B” vedendo calpestati i propri diritti da genitori.
Linee guida coerenti con quella che è una legge finora poco rispettata… tutti i presidenti dei tribunali dovrebbero adeguarsi
Finalmente un Tribunale che sta al passo con i tempi moderni a favore dei figli e delle famiglie. Spero diventi una realtà in tutta Italia.
Sembra un sogno che entrambi i genitori si occupano dei figli senza l’assegno di mantenimento dato ad un genitore chef fa diventare un vero e proprio ricatto per far vedere un figlio all’altro genitore
Finalmente i giudici seri applicano la legge senza pensare agli interessi delle varie categorie.
Chissà perché l’emanazione di queste importantissime ma semplici indicazioni pratiche per la corretta applicazione della legge spaventano così tanto… Se non si trattasse del diritto di famiglia nessuno si scandalizzerebbe, mentre in quest’ultimo evidentemente il vizietto di stravolgere una legge con la prassi contraria piace particolarmente a troppi. Complimenti alla Dottoressa Palazzo per aver voluto chiarire con coerenza quali sono i veri orientamenti della legge. Appare evidentissima difatti la perfetta corrispondenza tra le linee guida e i dettagli di legge.
Il tribunale di Brindisi ha avuto grande coraggio.Altri tribunali lo seguono adottando linee guida che meglio riflettono i contenuti della legge del 2006.Finalmente.
Sono anni che aspettiamo che l’applicazione di una legge prenda il posto di una “consuetudine”… Ovvero l’invenzione del genitore collocatario come surrogato del vecchio genitore affidatario.
In questi anni si è alimentato il business della conflittualità tra coniugi e laddove non ci era riuscito il genitore “collocatario” alienante, i tribunali hanno fatto il resto facendo un genitoricidio del genitore “visitatore”.
Purtroppo i nostri figli dovranno farsi giustizia da soli, quando e se saranno in grado di difendersi da soli… Meglio portare soldi al carrozzone delle separazioni conflittuali facendole diventare tali.
Finalmente un giudice con coraggio determinazione e voglia di giustizia e soprattutto che non si nasconde dietro un dito a delle ingiustizie che vengono perpetrate da anni nei confronti di noi padri separati.
Avanti cosi
Finalmente una svolta epocale!
Dopo l’apertura e l’approvazione dei ” Registri della BiGenitorialità ” in molte città, nel rispetto dei ruoli di entrambi i genitori, speriamo che le ” Linee Guida” dettate dalla Dottoressa Palazzo del Tribunale di Brindisi, diano un giusto segnale al resto dei Tribunali Italiani, ricordando che a tutt’oggi in Italia esiste la legge 54/2006 in attesa di essere applicata.
Un grazie alla dott Palazzo che si è schierata a favore dei bambini e di tutti quei padri che soffrono per la lontananza dei propri figli Finalmente vedo tanta Unione bisogna farsi sentire non arrendersi mai
Questa notizia ( delle linee guida) del Trubunale di Brindisi)e già Salerno si è adeguata, venga divulgata il più possibile, su TV e giornali, in modo che altri Tribunali prendano esempio è non ci siano diversità di giudizio.
Giudici, Predidenti di Tribunali, prendete esempio dal Giudice Palazzo.
Ci sono voluti 11 lunghi anni di sentenze ingiuste, di figli orfani di genitori vivi, di padri suicidi perchè lasciati soli in Aule di Tribunale dove la 54/2006 veniva sì nominata ma inapplicata… grazie Giudice PALAZZO perchè anche se la Legge si applica con la testa, queste Linee Guida ci aprono il cuore e riaccendono le speranze per noi tutti e per i nostri FIGLI.
Come può un’associazione come A I A F ( Associazione Italiana degli Avvocati per la FAMIGLIA e per i MINORI) CONTESTARE le Linee guida della dottoressa Palazzo, quando queste sposano perfettamente le disposizioni della legge 54/2006, forse A I A F dovrebbe cambiare nome alla propria associazione se promuove il contrario. Quali sono i vantaggi per la FAMIGLIA e soprattutto per il minore, se essa nega il DIRITTO al minore di avere un rapporto equo con il padre? Credo che tale associazione pensi solo ai propri prodotti e a creare GUERRE LEGALI
Nuove linee guida… nuove speranze per i figli orfani di padri vivi….?
La strada è ancora lunga, ma almeno sono piccoli segnali di luce. Occorre chiarezza e disciplina perché è impossibile che anche per un farmaco da banco occorre dichiarare guerra a suon di letterine da parte di legali, che richiedono soldi che non spettano, perché ancora non è chiara la distinzione tra spese ordinarie e straordinarie. A questo si aggiunge una reiterata condotta malvagia da parte di madri malevole che malguidate da familiari e legali e spinte da autentica cattiveria studiano come attaccare e far spazientire i padri, quando questi anche da parte della legge terrena hanno avuto riconosciuto il diritto a “fare i papà”. Il sottoscritto benché ha ottenuto un provvedimento a luglio che disciplinava e regolava i rapporti con mio figlio, ha dovuto presentare istanza a dicembre per chiedere al giudice il rispetto dello stesso provvedimento, puntualmente inapplicato ed inosservato dalla madre e questo se ci fosse un vero deterrente che punisse i genitori malevoli non succederebbe.
Non per competere al peggio… ma il mio dispositivo presidenziale NON E’ MAI , DICO MAI, stato applicato. I giorni con mio figlio, i pernottamenti, i pranzi, le cene, le vacanze estive, le feste…TUTTE DISAPPLICATE. Cosa ho fatto io ? Beh dopo che ho visto i giochetti legali irrispettosi verso il “minore”… HO RISPARMIATO I SOLDI PER DARLI A MIO FIGLIO QUANDO SARÀ MAGGIORENNE !!!.
Un grande grazie alla dott.ssa Palazzo che ha dato seguito alla vera bigenitorialita’, voluta dal Parlanento sempre “stravolta” ed interpretata in peius dalle categorie che si occupano di minori.
Finalmente esistono tribunali e giudici che sanno usare la legge è non gli interessi monetari!!
Tutti i tribunali dovrebbero seguire queste linee guida
Sono un’ assistente sociale e per anni ho lavorato in due grandi comuni d’Italia, proprio nell’area minori. Quanto ho visto…mi basta per apprezzare e sostenere il lavoro di raccolta operativa essenziale NON RIDUTTIVA, anzi NECESSARIA per uniformare gli orientamenti troppo confusi e contrastanti fino ad oggi toccati con mano ! Grazie infinite
Complimenti ai tribunali di Brindisi e Salerno…è un grazie particolare al giudice Palazzo!!!
FINALMENTE DELLE VOCI CONTRO!!!! Una speranza per noi tutti che questa infamia FINISCA.
Che un associazione, INFAME, stabilisca regole contro natura, che alimentano un Business che incarnisce le relazioni tra i figli e i loro padri naturali e legittimi. Un associazione professionale che ha distrutto migliaia di famiglie in Italia, è ora che finalmente taccia.
Finalmente spiragli di luce e di giustizia nei Tribunali, e’ di questi giorni la notizia di un papa’ scarcerato dopo aver fatto anni di carcere per FALSE accuse infamanti da oarte della ex moglie ! Bigenitotialita’ e L.54/2006 applicata per una giustizia GIUSTA che i dititti di tutti i figli! Grazie GIudice PALAZZO
Ma quanto dobbiamo ancora aspettare?
Perché altri Tribunali non si allineano con Brindisi, Salerno, Perugia, Milano?
Non ci sono in altri Tribunali altri giudici con le stesse capacità del Giudice Palazzo?
Brava Giudice Palazzo ! Avanti tutta con l’applicazione della 54/2006 secondo le Linee Guida del Tribunale dI Brindisi…..
Vorrei esprimere un personale ringraziamento alla dottoressa Palazzo e a chiunque si batte in favore dell’applicazione della legge 54/06 sull’affido condiviso nel rispetto di un principio di civiltà che favorisce la salute dei nostri figli.
Riconosco la lucidità di Fabio Nestola.
Non riconosco un comportamento, nel tribunale di Brindisi, in linea con gli orientamenti massonici dettati dal sistema giudiziario.
Forse è segno che l’aria sta cambiando.
Certo, è ancora solo uno dei casi registrati in controtendenza, dopo quello di Salerno. Poi nient’altro. Un po’ poco per dire che il vento spiri da altro versante.
Sono spirate, invece, le mie speranze di recuperare il figlio dall’alienazione genitoriale: lui è andato. Per sempre.
Il tribunale, pur riconoscendo (a voce, per ora) il parassitismo del coniuge, ha negato di occuparsi del reato di alienazione genitoriale, sotto la veste di circonvenzione di minore.
La motivazione è stata che “ORMAI” il figlio è grande e il “Fatto non sussiste”. Non più, aggiungo io.
E da quando questo reato si prescrive? Non se ne dovrebbe occupare il giudice dalla notizia di reato in poi?
Ormai, un figlio 24enne non fa più notizia, nè storia. Per loro è morto!
E per me?
No, per me no. Scriverò per tutta la vita del crimine contro l’umanità di “Strage”, “Apologia di Olocausto” e “Falso ideologico”, attuato dolosamente dal sistema giudiziario ai danni della categoria dei genitori separati, con l’aggravante dell’associazione a delinquere e dell’oltraggio all’art.3 della Costituzione con la persecuzione e la tortura di milioni di cittadini, perché separati.
Sarò una spina eterna nel tuo fianco molliccio, carrozzone maledetto.