BRINDISI – Diciamo le cose come stanno: al Comune, più di qualcuno, gongola da quando è ufficialmente stato azionato il timer della bomba che farà saltare, entro due anni, l’unica eccellenza della città, ovvero la New Basket. L’atteggiamento di questa Amministrazione verso la squadra di basket cittadina non ha precedenti: mai una parola spesa sulla squadra, mai un invito al main sponsor a non abbandonare la squadra, mai una visita del Sindaco al PalaPentassuglia (lo stesso ha invece presenziato alle partite della squadra di calcio), solo una proposta (che potevano risparmiarsi) di accollare le spese della gestione della struttura in capo alla società, come se i problemi da affrontare non fossero già tanti. Per ottenere una prova ci vogliono tre indizi, qui siamo addirittura in presenza di una collezione di indizi che portano ad un’unica deduzione: gli attuali amministratori vogliono, probabilmente, la morte della squadra di basket. Non sono in grado di comprendere, però, che ‘il dispetto’ non viene arrecato a Nando Marino ma alla loro intelligenza, alla loro coscienza ed al loro futuro politico (le ricadute negative sulla città è inutile citarle perché sembrano non interessargli).
Il compito di disinnescare il timer spetta ai cittadini, i quali, però, paiono aver smarrito la forza necessaria per reagire alle continue picconate assestate alla comunità. I tifosi e la città tutta hanno il dovere di difendere con le unghie quanto costruito in questi 13 anni, perché è il frutto di una passione e di un amore autentico e perché il risultato conseguito rappresenta la conseguenza della volontà dei brindisini di creare qualcosa di cui andare finalmente orgogliosi (e sappiamo quanto sia difficile realizzare qualcosa di positivo in questa città).
Questi sforzi devono essere preservati, ed il primo che dovrebbe mobilitarsi è proprio Massimo Ferrarese, padre putativo di questa Amministrazione, che più di tutti ha contribuito affinché il sogno della città si trasformasse in realtà. Ci aspettavamo, ad esempio, che Ferrarese smentisse prontamente le ragioni sostenute dall’Assessore Brigante, proprio perché lui per primo ha lottato per anni per ottenere una struttura all’altezza della rilevanza della città e conosce quanto sia antipatico ascoltare i soliti sterili refrain della parte politica.
Brindisi continua ad avere le sue emergenze tutte lì, in bella mostra. Eppure in tutti questi anni il problema della casa del basket non è mai stato risolto proprio in nome della priorità da riservare alle emergenze, una sorta di clausola generale volta a celare l’incapacità di una classe politica dedita maggiormente ai clientelismi ed al malaffare piuttosto che alla risoluzione dei problemi.
Se è possibile compiere uno sforzo per comprendere (ma non condividere) la scelta di buttare a mare l’ampliamento del PalaPentassuglia – il cui progetto, ricordiamo, era già pronto ed avallato da tutti gli enti preposti – in nome delle “altre priorità”, non è giustificabile, invece, l’assoluta strafottenza che preclude la possibilità di escogitare altre soluzioni (Brigante stesso parla di fondi regionali, statali ed europei da aggredire), per le quali l’Assessore e l’Amministrazione tutta non sembrano essersi prodigati in questi mesi. Dispiace dirlo ma è davvero difficile intravedere la buona fede di questa classe politica, così come dispiace vedere una tifoseria che attende sconsolata la morte della propria squadra, del proprio orgoglio.
“Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta” recitava una maglietta indossata da Claudio Bonaccorsi dopo la finale persa contro Ribera. La partita appare difficile da vincere ma è ancora aperta e va giocata fino all’ultimo secondo. I tifosi, allora, più che scrivere sui social ritrovino lo spirito e l’attaccamento degli anni passati, scendano in piazza e facciano toccare con mano a tutti, e a questa Amministrazione in primis, che il cuore biancoazzuro pulsa ancora forte in tutti noi!
Andrea Pezzuto Redazione |
Dubito che Ferrarese faccia qualcosa. Certo sui social mi ha sorpreso il suo intervento a favore della ristrutturazione dello stadio San Nicola di Bari in luogo della paventata demolizione. FErrarese parlava dell’importanza del recupero delle strutture sportive esistenti ma a mia precisa domanda se i fondi INVIMIT potessero esssre usati anche per il palapentussiglia non ho avuto riposta….
una eccellenza in una città meno di mediocre stride … quindi nessuna illusione …. finiremo in qualche campionato mediocre così non faremo ombra a Bari/Lecce/Taranto. Piano piano diventeremo succursale in tutto!